Giuseppe Giammona, un palermitano dal cuore semplice

Intervista a Giuseppe Giammona, un cittadino siciliano candidabile. Un palermitano dal cuore semplice ed un uomo vero del popolo siciliano.

giuseppe giammona

Il suo programma politico e le sue idee di progresso si basano su due parole di grande significato: speranza e rivoluzione. Ci vuole fare capire di più?

Ecco questo è il mio semplice programma su come pensare una nuova Palermo che sia la città per l’uomo ed il bambino del futuro, il tutto basato su cinque punti e due belle parole che sono speranza e rivoluzione, per il bene della città di Palermo, per il lavoro nella nostra terra per un turismo d’eccellenza!

A che cosa è legata la parola “Speranza” nel suo programma politico?

Costruire concretamente con tutti giovani, un buon motivo per amare e rispettare la nostra Palermo mediante percorsi di educazione alla cittadinanza attiva che passa attraverso l’alfabetizzazione linguistica e culturale siciliana ed il linguaggio emotivo a partire dalle scuole elementari, ed accompagnando ogni cittadino in “divenire” nel percorso di cura che scardina quella paura del sentire mafioso che spesso guida le azioni in non azioni di denuncia e condanna civica verso chi commette reati di inquinamento ambientale sul territorio o della non condanna dello spazzino che invece di pulire le strade sta tutto il tempo del lavoro al bar a bere birre e tutto questo, scritto in precedenza, rapportarlo in ogni ambito nel sociale; quando sentendo l’accento siciliano certi “polentoni” discriminano noi siciliani; sanitario: quando mancano i dottori che non curano i pazienti siciliani trattandoli da cittadini di serie B; scolastico: quando certe maestre picchiano i nostri bambini siciliani chiamando figli di terroni; ambientale: quando le industrie del nord vengono a interrare i loro maledetti veleni sotto le nostre terre siciliane; mobilità: quando ci fanno più multe solo perchè siamo siciliani; lavorativo: quando ci discriminano solo perchè siamo siciliani; politico: quando fanno le leggi contro noi siciliani; quando a noi siciliani danno servizi di “serie B”, mentre al nord hanno tutti i più eccellenti servizi incominciando dalle ferrovie, ricerca; quando non viene permessa la ricerca ai giovani siciliani e li costringono ad emigrare!

A che cosa è legata la parola “Rivoluzione” nel suo programma politico?

La nostra deve essere una Rivoluzione Culturale Siciliana, attraverso l’avvicinamento dei giovani alla cultura siciliana ed all’informazione specifica e non saturante di uno Stato Italiano, che giostra le menti in modo che sappiamo solo quello che ci permettono di sapere. Quindi contaminazioni relazionali portatrici sane di diversità all’ennesima potenza. Usare e potenziare la propria curiosità (fonte e propulsore di un pensiero nuovo giusto rinnovante) anche attraverso l’investimento del proprio tempo, nelle sue diverse forme e modularità, in tutto ciò che di nuovo e funzionale alla cultura siciliana per il bene comune viene prodotto“.

Secondo lei  che cosa si dovrebbe fare peer  rendere Palermo una città all’avanguardia con  città Europee?

In ambito sociale  ci sono troppi  “invisibili”. Chi si fa carico di governare ha il dovere di ascoltarli e pensare a soluzioni  da attuare in tempi rapidi per migliorare la loro condizione di vita. A tal fine io propongo una compartecipazione attiva nei consigli comunali dei cittadini bisognosi anche nella sua programmazione in consiglio e progettualità in commissione comunale. In ambito ambientale propongo una bonifica  programmata e periodica di ciascuna area esterna a luoghi di aggregazione indipendentemente dalla localizzazione fin da adesso dal centro alle periferie. Incrementare le risorse energetiche “alternative” come l’energia solare. In ambito giuridico il mio pensiero è che tutti i bambini siciliani hanno il diritto di giocare e di vivere in ambienti  adeguati alla loro età, pieni di verde. Tutti i cittadini siciliani hanno il diritto alla salute e alla scolarizzazione; perciò bisogna programmare l’apertura di nuove scuole e corsi di educazione civica ed altresì propongo l’ insegnamento dello Statuto speciale di autonomia siciliana dove sono descritti i diritti di tutti noi siciliani. Detto questo, oso dire che oggi tutti i cittadini Siciliani hanno il diritto di sognare e vivere liberi nella propria città, ma che sia una città a misura di noi uomini e dei nostri bambini. 
Tutti noi siciliani abbiamo il diritto di vivere qualitativamente ed in maniera dignitosa con una casa per ogni famiglia siciliana e con un lavoro per ogni cittadino e con un sistema sanitario gratuito per tutti e tutto questo non come concessione di qualche politico o di qualche partito “polentone” del nord ma di diritto. La giustizia sociale non è un lusso ma è un dovere che lo Stato centrale deve mantenere. Occorre un immediato snellimento burocratico, una contestualizzazione dello stesso (visto che troppo spesso viene usato a dispetto dei cittadini siciliani) nonché una sincronizzazione con la realtà dei fatti reali. 
…E mi fermo qui ma solo per adesso“.

Lei si propone come candidato…

Sì, per qualsiasi chiarimento, contattatemi per sapere dei progetti costruiti “in itinere” con i cittadini incontrati in questo ventennio di attività politica.Tutti progetti e programmi pronti per essere attuati immediatamente.
Così come sono sempre pronto ad incontrare chiunque voglia concretante il “bene e lo sviluppo” di questa nostra città di Palermo, che anela ad uscire da un “polveroso cassetto”  e a ritrovare quello splendore e civile progresso che l’ha resa nel tempo famosa“.

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