Vengo via con te …a Palermo, ultima fatica di J. Ginsberg, alias Marco Pontoni

La Lighthouse publisher di New York pubblica in Italia e negli Usa i racconti Vengo via con te… a Palermo, per esempio di Henry J. Ginsberg, alias Marco Pontoni

 

“Faceva la spola fra Milano e la Sicilia, non veniva a Palermo regolarmente, i suoi soggiorni non avevano mai la stessa durata. Si diceva che, quando arrivava, mia zia la sentissero in tuttal’Albergheria. Si diceva che al mercato di Ballarò si voltassero quando sentivano le urla, si dessero di gomito l’un l’altro, si facessero l’occhiolino (…)”.

Palermo è uno dei racconti della raccolta Vengo via con te, di Henry J. Ginsberg, alias Marco Pontoni, giornalista e narratore trentino. Pubblicato originariamente nel 2012, il libro, tradotto in inglese, approda in questi giorni negli Stati Uniti con il titolo Run away with me, per la Lighthouse Publisher di New York, in edizione sia cartacea che elettronica. Un raro caso di autore ancora quasi sconosciuto in Italia che trova in America chi crede in lui ed è pronto a valorizzarlo, quello di Pontoni/Ginsberg (pseudonimo che tradisce alcuni degli amori letterari dell’autore, riconducibili alla beat generation). Il tutto senza alcun “aiuto” particolare, grazie solo alla magia di internet, come ci tiene a precisare. “Da tempo collaboro con una testata on line newyorkese in lingua italiana, La voce di New York, dove tengo una rubrica settimanale di libri. Un giorno, navigando in internet, alla ricerca di notizie di cui occuparmi, sono capitato sul sito della casa editrice, che ha un editor anche a Roma, Corinna Bajocco. Ho mandato il file del mio libro, che era stato pubblicato da una piccola casa editrice di Trento, la Valentina Trentini, e a loro è piaciuto, tanto da tradurlo. Adesso, inizia la sfida della promozione”.

I racconti di Henry J. Ginsberg posso essere sintetizzato con la formula “una città, una storia”.

Da New York a Londra, da Istanbul a Roma, da Chicago a Rio, da Gerusalemme a Bruxelles, da Parigi a..Palermo, appunto, ruotano tutti attorno al tema dell’amore, declinato in ogni sua espressione e manifestazione. Sono short cuts, “tagli corti”: si compongono di poche pagine ciascuno, e vanno dritti al sodo. Ma senza rinunciare ad un romanticismo dai toni cool, sottilmente “Credo di avere assimilato tutto questo da tanta letteratura americana, che ho letto fin da bambino – spiega ancora l’autore – , e da tanta altra produzione culturale a stelle e striscie, la musica di Dylan e Lou Reed, il cinema di Coppola, i quadri di Hopper. Ma in Vengo via con te ci sono storie anche ironiche, condite da un sano vitalismo. Una di queste è proprio Palermo“.

Sarà bene precisare che Pontoni spesso rinuncia al plot “tradizionale”. I suoi racconti si condensano piuttosto in un dialogo, una conversazione, o un monologo interiore. Sono frammenti che avremmo potuto afferrare orecchiando una conversazione in un ristorante, o ad un check in all’aeroporto. Ma bastano a mettere a fuoco un sentimento, una situazione. E un luogo.

Palermo, ad esempio, da dove nasce? “Innanzitutto da un colpo di fulmine, un amore viscerale per questa città, che ho visitato per la prima volta con la mia famiglia una decina di anni fa, la nostra figlia più piccola aveva solo 6 mesi. Avevamo affittato un appartamento in internet, affidandoci alle foto che avevamo visto su un sito. Dall’aeroporto, ci catapultarono nel cuore dell’Albergheria. Era una sera di febbraio, pioveva: l’appartamento era bellissimo, in una torre appena restaurata, ma attorno avevamo tutte queste case semidiroccate, non sapevamo cosa pensare. Uscimmo alla ricerca di un ristorante, che trovammo proprio accanto alla cattedrale. Ci accolsero come se fossimo amici di vecchia data. Cominciò così una settimana fantastica, alla scoperta di una delle città più affascinanti e fantasmagoriche che abbia mai visto, e nella mia vita ne ho viste parecchie“.

Il racconto tratteggia una relazione turbolenta fra una siciliana e un uomo continuamente in viaggio, che spesso l’abbandona ma che poi torna sempre, per farla felice. “Sì, dietro c’è anche qualche ricordo familiare. Una mia parente, che mi era molto cara, ebbe tutta la vita una relazione con un uomo sposato, un rappresentante, che girava il Nord d’Italia. Per me era come uno zio, ma si sapeva che non lo era del tutto. C’era qualcosa che mi affascinava in quella relazione, e nella doppia vita di quell’uomo. Ho cercato di trasmetterla in queste pagine, ambientate in un luogo altrettanto affascinante“.

Oltre a pubblicare la raccolta in America in lingua inglese, LightHouse Publisher l’ha anche ripubblicata in formato ebook per il mercato italiano. Il libro è scaricabile su Amazon e sulle altre piattaforme on line.

Marco Pontoni, bolzanino di nascita, di professione è giornalista. Già finalista al Premio Calvino, oltre a Vengo via con te ha pubblicato il romanzo Music box, il libro Mozambico, l’orgoglio di un popolo con il fotografo Massimo Zarucco, l’ebook Africa, lo sguardo del viaggiatore e numerosi racconti su riviste e antologie. Autore di reportages e documentari in Africa, Asia, America latina,collabora con La voce di New York dove cura la rubrica Walk on the book side.

Edizione americana: Henry J. Ginsberg, Run away with me, LightHouse publisher, NYC, 2015. Edizione italiana (ebook): Henry J. Ginsberg, Vengo via con te, LightHouse publisher, dicembre 2014.

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