Matteo Collura. Il gioco delle parti, vita straordinaria di Luigi Pirandello

Matteo Collura
Il gioco delle parti, vita straordinaria di Luigi Pirandello
Importante presenza dello scrittore agrigentino al Circolo Castriota di Biancavilla  

 Nella Biancavilla dei secoli XVIII e XIX il circolo dei cosiddetti “Cavallacci” era frequentato dai borghesi che amavano distinguersi dal resto della cittadinanza composta pressoché interamente da braccianti agricoli, artigiani e maniscalchi, quando ancora l’unico mezzo di trasporto era il cavallo. Oggi quello stesso circolo, il cui nome è dedicato alla memoria dei fondatori albanesi, attraverso il loro eroe nazionale, Giorgio Castriota per l’appunto, è la sede di svago privilegiata di cittadini che amano passare le giornate leggendo il giornale, discutendo di sport e, perché no, seguendo di tanto in tanto conferenze organizzate dal nuovo direttivo. (da sx: Pippo Catania, Matteo Collura, Pino Pesce, Mario Tropea, Rosa Maria Crisafi)

Pippo Catania, nuovo presidente del circolo, ha offerto la location, per la presentazione di uno degli ultimi libri di Matteo Collura. Hanno preso parte all’incontro il prof. Pino Pesce, direttore del periodico l’Alba, promotore dell’evento, il prof. Mario Tropea, docente di Letteratura Italiana presso l’Università di Catania, la prof.ssa Rosamaria Crisafi, docente di Materie Letterarie ed il giornalista nonché scrittore agrigentino Matteo Collura, autore del libro “Il gioco delle parti, vita straordinaria di Luigi Pirandello. Il volume, edito da Longanesi, tratteggia un’immagine del drammaturgo agrigentino poco nota dal punto di vista letterario, in cui l’Uomo Pirandello è colto nella sua scoperta intimità e nella sua infelicità lirica in relazione all’ambiente, alla vita familiare e al rapporto con le istituzioni del suo tempo.

Quella di Collura è una monografia che seguendo una struttura cinematografica, come hanno ricordato Pesce e Tropea, si avvia nel momento in cui Pirandello si reca a Stoccolma per ritirare il premio Nobel, cui non aveva dato gran peso al punto da aver pigiato sulla macchina da scrivere per ben tre volte la parola “Buffonata”. In una sorta di flash back, si ripercorre la vita tormentata del genio siciliano, attraverso preziose fonti biografiche e bibliografiche e le lettere scritte ai figli: Fausto, pittore, Stefano, emulo del padre nella carriera letteraria, e Lietta, bistrattata, poi, dal padre al punto da essere diseredata. Lettere scritte sull’onda di una grafomania ossessiva, attraverso cui viene fuori una personalità profondamente infelice, la quale, di contro alla sua genialità, riconosce il vuoto e l’incomprensione del suo ambiente più vicino, a cominciare dalla moglie Antonietta Portulano, donna bellissima quanto ignorante, disinteressata totalmente dell’arte, della letteratura e del teatro. C’è però in Antonietta, come farà risaltare la Crisafi, la volontà ferma di una donna che desidera ritagliarsi uno spazio di autonomia per non essere soltanto la donna che deve «servire, servire, servire». Buona parte del libro, secondo quanto detto dallo stesso autore della monografia Matteo Collura, è dedicato all’amore «a senso unico» per Marta Abba, attrice conosciuta al Teatro Odescalchi, nipote del garibaldino Cesare Abba.

L’opera di Collura non vuol essere una biografia su Pirandello, ma quasi romanzescamente, ripercorre in un alternarsi di presente e passato, e muovendo tra Agrigento, Roma e la Germania, le tappe della vita del grande drammaturgo agrigentino, geniale quanto infelice, punto di arrivo di quella complessità di analisi dell’animo umano che da Elio Aristide a Freud, non si è mai arrestata e che con Pirandello raggiunge un vertice assoluto di profondità attraverso la messa in scena di superuomini ex-contrario, maschere nude, esseri umani osservati col «cannocchiale rovesciato».

Limitare la grandezza di Pirandello come autore, che nel descrivere i siciliani tratteggia personaggi «complicati, imprevedibili, intricati», è una bizzarria che si lascia volentieri dire a chi non ha mai assistito alla messa in scena dei Sei personaggi in cerca d’autore, con buona pace dell’ex governatore della Sicilia.

L’interessante e coinvolgente incontro con l’Autore, gratificato da un pubblico numeroso e attento, è stato reso anche piacevole per gli intermezzi musicali della pianista Giulia Russo e del chitarrista Armando Percolla, e per le letture degli attori Pasquale Platania e Noemi Finocchiaro.
 

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