“La bellezza mostruosa degli alberi”: all’Orto botanico la mostra fotografica di Andrea Savini

Venerdì 22 settembre alle ore 18.00, all’Orto Botanico di Catania, verrà inaugurata la mostra fotografica “La bellezza mostruosa degli alberi” di Andrea Savini, visitabile gratuitamente fino al 26 ottobre prossimo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 17.00.

L’iniziativa è curata dal dott. Giuseppe Siracusa, responsabile comunicazione, promozione aree espositive e museali del giardino scientifico dell’Università di Catania. “Non vi è dubbio – osserva il curatore – che, tra tutte le forme vegetali presenti sul pianeta, gli alberi sono quelle che sin da piccoli rappresentiamo con maggior frequenza assieme ai fiori, tanto da assurgere al rango di veri e propri totem a cui afferiscono simbolicamente numerosissime e rilevanti caratteristiche umane quali: forza, longevità, maestosità, sacralità, cambiamento, saggezza, conoscenza, rinascita, vitalità, radicamento, stabilità, propensione verso l’alto, etc. Celebrarli è un rito a cui tutti gli artisti si sono dedicati, rappresentandoli ciascuno a suo modo, ma rendendoli sempre ben identificabili e riconoscibili. Ed è proprio a questo estremo atto d’amore che tende le sue corde creative Andrea Savini, artista che attraverso tecniche fotografiche sofisticate fissa e celebra le contorte complessità degli alberi che si stagliano contro un bianco assoluto“.

Nato a Milano nel 1963 e formatosi culturalmente a Madrid, ha lavorato per agenzie di stampa e pubblicità, fino a fondare una sua azienda. Alcune sue foto sono state utilizzate per prestigiosi marchi di moda e da grandi case editrici di fotografia e arte. È vincitore del FotoPres e El Sol de Plata al Festival de Pubblicità di San Sebastián e ha ritratto alcuni dei più importanti personaggi del mondo internazionale della moda, dell’arte, cinema, finanza, della realtà e delle celebrità. La tecnica utilizzata in queste immagini permette di offrire alla visione dettagli botanici da un punto d’osservazione inconsueto per essere studiati e da cui lasciarsi incantare.

I rami spogli – aggiunge Siracusasono protagonisti assoluti di una visione fotografica essenziale e primordiale, ispiratrice di forza ma anche di solitudine, di complessità, ma, anche, di essenzialità. Rami forieri di speranza quando mostrano gemme immature che a breve si schiuderanno, ma anche perfetta rappresentazione del ciclo della vita quando sono fotografati privi del coro festoso di foglie che in autunno cadranno“.

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