Intervista alla pittrice Emilia Cecilia Aliotta

Emilia Cecilia Aliotta, palermitana e artista: oggi analizzeremo alcuni dei suoi lavori. Amore per la Sicilia, dolcezza, educazione, bravura sono i quattro “punti cardinali” di Cecilia.

Professoressa di lingue, Cecilia ha scoperto il suo amore per la pittura non subito. La sua professione l’ha portata più a interessarsi dei tanti giovani alunni che lei ha seguito nel corso di tanti anni e che l’hanno portata a dedicarsi alla loro preparazione scolastica. La sua pittura varia dal figurativo, al paesaggistico per passare ad eseguire elementi che sono endemici del territorio siculo e che tanto lei ama.

Di seguito potrete vedere un ritratto di mamma con pargoletto: il tema della maternità è stato sempre caro a Cecilia che in questo bel quadro vuole stigmatizzare tutto l’amore che le mamme del mondo hanno per i loro figli; bene supremo e preziosissimo. Altro quadro che vedrete rappresenta un faro che viene “frustato” dalle alte onde del mare in tempesta: questa significativa immagine si può paragonare a noi tutti che dobbiamo essere come il “faro” che affronta la tempesta e la vince. Tenacia e coraggio e forza d’intenti questo messaggio vuole dare Cecilia (attualissimo messaggio specialmente in questo periodo triste, confuso, terribile che stiamo noi tutti vivendo). Altra espressione artistica di Cecilia è il venditore che passeggia lungo la spiaggia di noi palermitani: Mondello. In questa immagine vi è tutta la “pietas” che Cecilia vuole stigmatizzare nei confronti di coloro che sotto il sole vanno avanti ed indietro lungo l’assolata spiaggia per cercare di vendere la loro merce e portare a casa un tozzo di pane. Cecilia con questo suo quadro dimostra tanto amore per coloro che sono sfortunati e che hanno lasciato la loto terra d’origine per cercare lavoro e mandare a casa qualche euro , ma che spesso trovano soltanto sfruttamento.

Iniziamo subito a descrivere il paesaggio di Levanzo, una delle isole più belle del nostro AMATO ARCIPELAGO SICILIANO. La prospettiva dell’opera stigmatizza la bella isola vista dalla saline dello STAGNONE DI MARSALA. Ti avvali di foto per imprimere meglio nella tua memoria ciò che poi verrà dipinto su tela?

Carissima Duchessa, Il dipinto “Levanzo”, che in realtà è “Marettimo”, nasce principalmente dal mio amore per la bellezza della natura. Questo amore è il riflesso di ciò che io provo interiormente davanti alle creazioni divine e alle opere dell’uomo legate ad esse. Vado spesso a Marsala a fotografare lo Stagnone per trarne ispirazione per qualche quadro e quando osservo mi ritrovo quasi in una situazione di estasi per l’infinita bellezza che ammiro. A volte mi avvalgo delle foto per rappresentare in pittura ciò che mi colpisce maggiormente. Tuttavia, la” bellezza” in genere per me va contemplata e amata in ogni sua manifestazione, tanto che un amico mio, specialista in medicina della salute e dell’estetica, avendo notato che entrambi eravamo interessati a questo concetto, in occasione di un convegno dedicato alla salute del corpo e alla sua bellezza, mi ha invitata a fare una mostra dentro Villa Magnisi, attuale sede dell’ordine dei medici. Questa mostra si è svolta con successo dal 9 all’11 novembre del 2018. Ho fatto una mostra bipersonale alla fonderia Oretea ed ho partecipato a moltissime mostre collettive”.

Ti si potrebbe definire la pittrice dei colori; pur non venendo da una accademia poiche‘ “nasci” come professoressa di lingue, hai saputo realizzare dei dipinti stupendi che sono specchio della tua anima d’artista?

Ho iniziato a dipingere da ragazza per la passione che mi ha trasmesso mia madre; l’amore per l’arte cresceva dentro di me e si esprimeva episodicamente, soprattutto quando volevo esternare tratti della mia interiorità o aiutare i miei figli a scuola. Con il pensionamento mi sono votata all’arte a tempo pieno e mi sono sentita libera di esternare questa passione che sentivo dirompente dentro di me. Ho frequentato diverse scuole e corsi privati con insegnanti che mi hanno fatto conoscere le tecniche pittoriche. All’inizio la pittura mi ha dato modo di dimostrare il mio attaccamento alla famiglia e i miei dipinti lo testimoniano. Nei due quadri di ritratti che le invio sono rappresentate una mia carissima nipotina di otto mesi in braccio ad una ragazza che le fa da madre, dal titolo “Maternità” e mia figlia nel quadro “ Elisa incinta” della quale, essendo al terzo mese di gravidanza, ho voluto immortalare la dolcezza dettata dal suo stato. Si, il mondo che vedo io è a colori perché è l’unico che, nonostante il mio stato precario di salute, riesce ad essere curativo per me. Lo stile che io utilizzo, per il quale occorre molto lavoro, ricerca, studio costante e dedizione, mi fa concentrare nella pittura al punto che mi porta lontano dal mio mondo reale e mi immerge in una situazione da sogno.

In alcuni tuoi dipinti, hai voluto rendere omaggio ad una stagione che non molti amano: l’AUTUNNO, forse per la velata malinconia che e’ insita proprio in questa stagione?

Devo dire che anche l’autunno, come le altre stagioni, ha un lato positivo per me perché è legato ad un ciclo della vita che si rinnova. Infatti, così come la natura si spoglia delle sue vesti per rivestirsi in primavera ancora più florida e ci regala sempre nuove emozioni, anche la nostra vita è un continuo ciclo ed è sempre in divenire perchè i cambiamenti sono continui. Inoltre io penso che, così come si possono ammirare dei colori meravigliosi nella natura autunnale che ci fanno emozionare e rasserenare, anche nella vita, seppure problematica, riscontriamo delle ancore di salvezza che alimentano le nostre speranze e ci rendono forti.

Ami molto “giocare” con i colori e rendi la tela “viva” e piena di significati reconditi, molte foglie che cadono, gli alberi quasi spogli che si riflettono nella pozzanghera. Tutto, in questi dipinti dai paesaggi autunnali raccontano il tuo grande amore per la natura. Altri dipinti vogliono essere un omaggio alla nostra PALERMO: hai rappresentato una snella figura femminile che volteggia come un’elegante etoile; un significato dall’apparente evanescente gioiosa visione. In realtà ha un significato diversamente triste: la  donna è avvolta da un drappo rosso che simboleggia tutte le donne uccise, violentate e maltrattate da infami uomini con la U MINUSCOLA  che  sono dei vili  e meriterebbero la pena di morte?

In quanto al dipinto della donna che volteggia intitolato “Il sogno diventa realtà” potrebbe anche rappresentare il significato che lei dottoressa ha dato. In questo particolare quadro ho voluto rappresentare una donna, come tante altre, che proviene da un’altra cultura e che, dopo tante peripezie, riesce ad integrarsi nella realtà lavorativa di Palermo dove ritrova il suo sogno inseguito da tempo e finalmente realizzato. Il colore rosso è il simbolo delle passioni che quella donna riesce finalmente a coltivare”. Attualmente la mia pittura è legata all’architettura di Palermo con i suoi bei monumenti che amo tanto così come tutta la Sicilia.

a Cognita Design production
Torna in alto