Intervista al pittore Felice Arcamone

Felice Arcamone, il pittore che ama raffigurare i melograni, un  frutto “magico” che racchiude, come in uno scrigno, i piccoli frutti da colore e dalla forma che ricorda il rubino.

Felice Arcamone vive a Montecorvino Pugliano, in provincia di Salerno. Si è dedicato alla pittura da quanti anni?

“Mi sono dedicato alla pittura già all’età di 15- 16 anni, sono circa 50 anni. Ho lasciato la scuola molto presto, così mi sono ritrovato ad essere un pittore autodidatta”

La sua arte figurativa coinvolge la sua persona tanto è vero che lei, Pietro, predilige dipingere e raffigurare i paesaggi della costiera amalfitana?

“Sono napoletano, ho vissuto gran parte della mia vita a Torre Annunziata, dove sono nato. Amo la pittura a 360 gradi, ma la mia attenzione è rivolta soprattutto alla pittura di fine ‘800 e inizio ‘900 della “scuola napoletana”

Chi tra i pittori del passato che sono stati coinvolti nella corrente realistica predilige e perché?

“Tanti sono i maestri che mi affascinano della scuola Posillipo dell’epoca, come: Giacinto Gigante, Attilio Pratella, Vincenzo Irolli, Nicola De Corsi e Vincenzo Caprile”

Ci spieghi nei minimi particolari un suo dipinto anche in cui “non si vede” il significato recondito?

“Amo molto dipingere i melograni, sono molto attratto da questo frutto per me magico, un frutto dai colori autunnali che racchiude come uno scrigno, i preziosi rubini dal succo sublime. Diverse sono le tecniche usate nel corso artistico, adesso uso solo pittura ad olio ed acrilici.”

Montecorvino Pugliano ha una storia lunga e particolare. Quale e quali sono i monumenti di Salerno che l’hanno particolarmente colpito e perché?

“Vivo attualmente a Montecorvino Pugliano (SA), un paese sulle colline dei monti Picentini, attaccato alla vicinissima Pontecagnano, dove testimonianze dell’antica Etruria, raccontano un passato lontano attraverso insediamenti di civiltà rupestri. Dipingo soprattutto paesaggi, in modo particolare la costiera amalfitana e salernitana”.

Noterete che il lavoro eseguito ad olio è di una raffinatezza delicata; mette in luce, con delicati tocchi di pennello, i particolari. I frutti del melograno sembrano reali e se per un attimo chiudiamo gli occhi possiamo immaginare anche il profumo della natura circostante: mi chiedo se  sono necessarie le scuole d’arte per “imparare” a diventare un pittore, un’artista … o se è sufficiente il talento innato!

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