Ai nostri microfoni, Arturo Di Napoli, ex bomber e tecnico del Messina, ha parlato della situazione del calcio siciliano e dell’attuale a.d. rossazzurro
Intervistato in esclusiva e in collaborazione con SoccerMagazine, Arturo Di Napoli ha parlato ai nostri microfoni del momento del calcio siciliano e di Pietro Lo Monaco, dirigente che ha conosciuto proprio in prossimità del passaggio di quest’ultimo dal Messina al Catania, risalente ormai al 2016.
Si inizia a parlare di Sicilia quando, ripercorrendo la sua carriera, Di Napoli ripensa ai tanti anni passati sull’isola con le maglie di Acireale, Messina e Palermo: “Ho ricordi bellissimi in Sicilia perché ancora oggi ho tanti amici lì. Mio figlio ancora va ogni estate lì, siamo rimasti tutti legati a quella terra, amo i suoi pregi e i suoi difetti. Ho ricordi belli, anche perché quando si vince al sud sei trattato da re ed è sempre bello. E poi c’è la granita alla mandorla che è una cosa pazzesca (ride ndr).”
Si passa poi a parlare del momento poco felice del calcio siciliano, con il Palermo colpito dalle ultime vicende societarie e dall’esclusione dalla B, il Messina fermo al dilettantismo e il Catania ancora in serie C: “Io credo che in primis per ogni squadra c’è bisogno di un presidente che abbia risorse importanti e voglia di investire. Nel calcio al sud e soprattutto in squadre che hanno assaporato palcoscenici importanti i tifosi, giustamente, sono molto esigenti. Però con la crisi è stato difficile trovare presidenti che possano investire e programmare. Mi ha sorpreso il Palermo perché conosco Zamparini avendolo avuto come presidente per tanti anni. Mi dispiace per il popolo rosanero che è molto attaccato alla maglia. Credo che al Sud il calcio abbia un ruolo ancora più importante, i tifosi lo sentono e vivono molto di più. Messina è una società che ho vissuto con tutte le sfumature, sia da calciatore che da tecnico, però servono sempre risorse e competenze.”
Infine una battuta anche su Pietro Lo Monaco e il suo Catania. I destini di Di Napoli e dell’amministratore rossazzurro si erano (quasi) incrociati ai tempi del Messina, proprio poco prima che l’a.d. tornasse sotto l’Etna: “È una persona di assoluto spessore, che bada molto al concreto. Ho avuto modo di conoscerlo al momento del suo passaggio dal Messina al Catania e credo che sia una persona molto competente di calcio e che non ha paura di mettersi in discussione o di rischiare. Alla fine, secondo me, riuscirà a portare il Catania dove lo vuole portare. Sa di calcio e credo che con lui il Catania ha una garanzia importante”.