Catania: a febbraio si cerca l’en plein per conoscere la “verità”

La gara di martedì inaugurerà un mese in cui il Catania non lascerà mai la Sicilia. Febbraio come trampolino di lancio, alla ricerca della propria dimensione.

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Mentre le altre giocano, il Catania attende. Si riflette, ci si prepara allo scontro di martedì sera contro il Matera capolista. Una sfida dal peso specifico non indifferente, utile a dare una “spinta” verso l’alto agli etnei, non tanto in termini di classifica, quanto nella convinzione nei propri mezzi e nella portata delle proprie ambizioni. Un test probante, atteso dalla tifoseria rossoazzurra, pronta ad ammirare il Catania in versione “post-mercato”, apparentemente privo delle lacune palesatesi nella prima parte di stagione. E poi, la possibilità di sfidare una chiara contendente alla promozione diretta in serie B non fa altro che aggiungere un pizzico di pepe ai 90′, anche per le mai dimenticate dichiarazioni di mister Auteri al termine della gara d’andata. Un “big match” che aprirà le porte di febbraio agli etnei. Un mese importante, in cui gli uomini di Rigoli non lasceranno mai la Sicilia, considerate le due trasferte di Agrigento e Messina. Quattro gare in tutto, dodici punti in palio. Il Catania ha l’asta in mano, tocca solo genuflettersi e spiccare il volo.

Se la sfida contro il Matera è già stata analizzata in buona parte delle proprie sfaccettature, con la consapevolezza di affrontare una compagine tosta, ma con l’aiuto di una tifoseria che si esalta in test del genere, le altre gare appaiono, sulla carta, tutt’altro che improbe. Dopo i lucani, si affronterà l’Akragas all’ “Esseneto”. Il “Gigante” attraversa un momento disastroso, non tanto sul campo, dove i biancazzurri stanno gettando il cuore oltre l’ostacolo, ma piuttosto a livello societario. La crisi finanziaria ha dato il là ad una smobilitazione vera e propria, il che, con ogni probabilità, coinciderà con il ritorno tra i Dilettanti. Non approfittare di questa situazione caotica sarebbe delittuoso a 360°. I tre punti, in quel di Agrigento, sono obbligatori. Sette giorni dopo si tornerà al “Massimino“, pronti a vivere una sfida dal sapore nostalgico. L’avversario, il Taranto, rievoca quello spareggio di quindici anni fa che valeva la B. Allora ci pensò Michele Fini ad affondare un avversario più che complesso. Oggi i valori tecnici sono profondamente cambiati. Il Catania è nettamente superiore agli “ionici” per tasso qualitativo. Non conquistare il bottino pieno sarebbe, anche in questo caso, delittuoso.

Infine, il Messina. Che sia etichettato come derby o meno poco importa. Anche rispetto ai peloritani, il Catania può godere di una superiorità evidente. Una sfida resa ancor più intrigante dai recenti affari di mercato con protagonisti Pozzebon, Anastasi e Silva. Insomma, ci si giocherà tanto, ma anche in questo caso i tre punti avrebbero funzione più che importante. Come detto, quattro partite con dodici punti in palio. Il Catania dovrà guardarsi allo specchio ed osservare il suo vero volto, analizzarlo per bene, capirne ogni lineamento e conoscere la propria dimensione. Febbraio come mese della verità, come mese spartiacque, ma anche come mese utile a superare i propri limiti. Ed il principale, per il Catania, è ben noto. Il rendimento in trasferta continua ad essere il tallone d’Achille di una squadra fin troppo frenata da un aspetto difficilmente comprensibile. I punti gettati al vento lontano da casa, anche contro squadre di gran lunga inferiori, suonano come peccati capitali. Ma c’è sempre tempo per rimediare, o almeno per il momento. Le trasferte di Agrigento e Messina serviranno anche a questo, a togliere il pilota automatico fin troppe volte innestato in gare del genere.

Un febbraio ambizioso, un febbraio che metta le ali agli etnei. Un mese propedeutico a quello che sarà il proseguo della stagione, a quello che sarà il periodo decisivo. Sotto sotto, ne è consapevole anche il Catania, ne è consapevole Pino Rigoli. Perché tutti i teorici passi avanti compiuti sul mercato non devono essere vanificati dal giudizio del campo. E dopo febbraio arriverà la primavera. Sperando che questa faccia rima con successi e traguardi raggiunti.

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