Spettacolo teatrale dedicato al giudice Rocco Chinnici

Domenica 7 maggio, a Messina, al Teatro val D’agrò per la prima volta in Sicilia lo spettacolo scritto da Clara Costanzo e dedicato a Rocco Chinnici, giudice pioniere dell’antimafia, assassinato con un’autobomba.

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Domenica 7 maggio alle ore 19.30 al Teatro val D’agrò per la prima volta in Sicilia lo spettacolo scritto da Clara Costanzo e dedicato a Rocco Chinnici, giudice pioniere dell’antimafia, assassinato con un’autobomba.

“Mio padre, un magistrato – storia di Rocco Chinnici raccontata dalla figlia” è il titolo del lavoro che nasce dall’incontro di Clara Costanzo, autrice ed interprete, con Caterina Chinnici, figlia del magistrato, in un caldo pomeriggio d’estate, in Sicilia, a Savoca: poche parole di intesa, sguardi di stima reciproca e il desiderio comune di narrare una vita.

Il violino di Giovanni Alibrandi accompagna in scena Clara che, come se fosse Caterina, racconta la storia del suo papà, Rocco Chinnici: un magistrato, un eroe, un martire ma soprattutto un uomo, un marito, un padre.

Rocco Chinnici fu il primo ad affermare che per combattere la mafia bisognasse colpirla negli affari economici; fu il primo ad intuire l’unitarietà e l’interdipendenza fra tutte le famiglie mafiose e conseguentemente, l’interconnessione dei grandi delitti di mafia; fu il primo a modificare radicalmente il metodo di lavoro dei magistrati, cercando di affrontare unitariamente l’esame del fenomeno; riunì sotto la propria guida Borsellino e Falcone, istituendo così quello che, dopo la sua morte, prenderà il nome di Pool antimafia, pioniere di un metodo apprezzato e ripreso anche dall’Fbi; fu il primo a portare la sua testimonianza nelle scuole, a parlare direttamente ai ragazzi, convinto che educare le giovani generazioni ad una nuova coscienza, fosse l’unica arma per un futuro migliore: anche per questo fu ucciso dalla prima autobomba piazzata da Cosa Nostra, il 29 luglio 1983.

Caterina-Chinnici
Nella foto Caterina Chinnici

La sua storia attraverso lo sguardo amorevole e addolorato della figlia, assume una forza emotiva ed una autenticità eccezionali nella quotidianità dei grandi ideali, del duro lavoro e dei gesti concreti della vita di ogni giorno.

Le note inedite, scritte da Roberto Izzo, del violino e del canto, danno voce struggente a quanto non è possibile esprimere a parole, evocando con partecipe emozione fatti storici, esistenze umane e atmosfere musicali in una variazione di linguaggi che trasfigura la biografia storica in una forma nuova.

La direttrice artistica e la Compagnia Sikilia hanno fortemente voluto ospitare questo spettacolo proprio per l’alta valenza culturale e artistica che esso trasmette.

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