Catania-Foggia, l’analisi: sintomi, malanni e cure mancanti

Un Catania sempre più sfregiato da una stagione maledetta. Sempre più difficile riuscire a trovare la luce in fondo al tunnel

Catania-Foggia

 

Dopo tre sconfitte arriva anche la quarta. L’ennesimo carico addosso ad un Catania sempre più sfregiato da una stagione maledetta in cui ora inizia ad essere sempre più difficile riuscire a trovare la luce in fondo a un tunnel che sembra praticamente infinito. Singoli o gruppo? Difficile capire dove stia il problema che nemmeno tre tecnici, evidentemente, sono riusciti a identificare e risolvere. Pulvirenti opta per un 4-3-3 scegliendo il tridente “leggero” lasciando fuori sia Pozzebon che Tavares e schierando Russotto, Mazzarani e Di Grazia. Modulo a specchio rispetto a quello dei “Satanelli” che dal canto loro provano subito, sin dalle prime battute, a spingere sull’acceleratore, ma il Catania regge e prova a impensierire gli avversari con le sortite offensive dei suoi attaccanti.
Primo tempo avaro di emozioni se non per una ghiotta occasione per gli ospiti sprecata da Di Piazza e due conclusioni di Mazzarani che però non impensieriscono l’estremo difensore Guarna.
Il secondo tempo però non inizia per nulla in maniera positiva per i rossazzurri. Un autogoal di Drausio sugli sviluppi di un calcio piazzato porta i rossazzurri in svantaggio. Il Foggia in più di un’occasione sfiora anche il goal del raddoppio mentre i padroni di casa, dal canto loro, provano a farsi vedere in avanti con maggiore decisione rispetto alla prima frazione di gioco. Russotto e in parte Di Grazia provano a impensierire la difesa pugliese non centrando però con le loro conclusioni lo specchio della porta.
La decisione di optare per un tridente leggero non sembra essere risultata vincente per Giovanni Pulvirenti. Chiaramente il tecnico vede da vicino i progressi e i miglioramenti dei calciatori nel corso della settimana e in base a quelli sceglie l’undici iniziale. La sensazione è che i due attaccanti sarebbero potuti essere inseriti prima. Un Catania che ha giocato, soprattutto nella prima frazione di gara, cercando di contenere gli avversari e di colpirli in contropiede. La scelta non ha dato però i frutti sperati, il Foggia (che non avrà certamente fatto la sua miglior gara della stagione) è riuscito a fare il suo, arginando qualsiasi possibile pericolo portato dal Catania. I rossazzurri ci hanno provato con tentativi mai clamorosi e soprattutto, come già visto in altre occasioni, solo quando il peso della fine del tempo si faceva sempre più pesante. L’ennesimo rimpianto di una stagione che sembra affetta da un male che non si conosce e per cui, ad oggi, si fatica a trovare una cura.
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