La voce calda di Eleonora Bordonaro e i suoni magici dei Majarìa Trio

Nel sangue delle donne siciliane – e non solo – scorre il sangue della passione, quella che fa muovere le cose, fa vibrare le note nascoste dell’anima. Questa considerazione viene scritta mentre sto ascoltando Eleonora Bordonaro, cantante siciliana, vocalist del Majarìa Trio. Due identità diverse, accomunate da un progetto comune: “La Custodia del Fuoco”.

Questa idea nasce dall’incontro della cantante Eleonora Bordonaro, del batterista e percussionista Lucrezio de Seta, del bassista Alessandro Patti e del pianista polistrumentista Primiano Di Biase e riprende le tradizioni della canzone popolare siciliana, reinterpretandola in chiave “etno-jazz”. Una fusione tra spiriti simili: dalla potenzialità vocale di Eleonora, guidata dalla direzione del Majarìa Trio, viene fuori un prodotto unico nel suo genere, sospinto da un fascino legato alla tradizione e, quindi, agli stilemi della musica popolare, trasformando il tutto in un linguaggio del mondo.

Noi di Globus Magazine abbiamo avuto il piacere di porre alcune domande a Eleonora Bordonaro.

Com’è nata l’unione con il Majarìa Trio?

Io stavo facendo una ricerca sulla tradizione siciliana, loro, invece, erano già costituiti in gruppo e avevano già inciso il loro cd. Io conoscevo già il contrabbassista e il pianista perché mi ero esibita durante dei concerti, insomma, il nostro percorso di vita da ‘musicisti’ si era già incrociato. Un giorno, quasi per caso, ho rincontrato il contrabbassista, che mi ha proposto di lavorare con loro. É iniziata così la nostra unione lavorativa. Ogni martedì mattina ci incontravamo in studio, io gli facevo ascoltare le mie canzoni tradizionali, anche brani che loro sconoscevano, su quella base, facevano l’arrangiamento, una volta scoperto il significato, adattavano il suono, il ritmo, gli strumenti, la melodia. C’è da dire che questo trio ha un tipo di musica molto “caratterizzato”’.

Perché la scelta di cantare in dialetto?

Questa scelta è stata vissuta come punto d’arrivo. Io, data la mia timbrica e versatilità, ho cantato in diverse lingue. Sono cresciuta ascoltando pop inglese, jazz, blues, musica brasiliana. A un certo punto ho incontrato Ambrogio Sparagna, il direttore dell’Orchestra popolare italiana dell’Auditorium Parco della musica di Roma, che mi ha consigliato di cantare nel mio dialetto, più consono alle mie corde ‘emotive’. Per me è stato necessario e sano scoprire altri mondi, la tecnica si affina e contribuisce a formare una personalità autonoma’.

Quanta lava scorre nelle tue vene?

Anche troppa! Sono una siciliana e del segno del leone. Quindi, ho la tendenza a comunicare, trasmettere e tirare fuori tutto quello che ho dentro con tanta energia, ma tanta energia. Quando mi sono trasferita a Milano avevo tanta fame di imparare e andavo al massimo…e, continuo ancora oggi’.   

La custodia del fuoco non è altro che un omaggio alla tradizione, mantenendo vivo quel “fuoco” che brucia vispo nei solchi lasciati dalle vite di chi abita questa terra, alimentandolo con storie evocative ed emozioni travolgenti.

Il fuoco è indomabile, è impossibile imprigionarlo così com’è impossibile impedirgli di bruciare. Ecco che nasce la necessità di costruire una custodia, dove si plasma, lo si lascia ardere fiero, seppur in balia del nostro volere. La musica diventa così la custodia di una tradizione di antichi e infuocati canti siciliani, capaci di ardere anche il più gelido degli animi. Il canto diventa così funzionale a descrivere una condizione, riuscendo a non essere più fine a se stesso e permettendo alla volontà di riscatto di ergersi al di sopra della fiamma.

Eleonora guarda con occhio attento a tutte le tematiche che riguardano il mondo femminile e, data la sua intensa, calda, duttilità vocale, canta in  italiano, siciliano, portoghese, inglese, spagnolo e gallo-italico. Il suo percorso è stato arricchito da varie esibizioni in giro per tutto il mondo, da Umbria Jazz a Fiesta Des Suds di Marsiglia, dall’Auditorium Parco della Musica di Roma a Les Trois Baudets di Parigi; dal Teatro Franco Parenti di Milano al Palais des Festivals di Cannes; dal Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana al Festival dei Due Laghi; dal Messapia Jazz Festival al Festival Mundus, dal Teatro Nuovo Montevergini di Palermo, al Catania Folk Festival, al Brass Jazz Club di Catania e in tour in Russia, Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Iraq e Yemen. Recentemente alcuni suoi concerti sono stati trasmessi da Rai Radio3, Rai International, Al Jazeera International, Iraqi Media Network, TV2000 e Radio Popolare.

La definizione di questa liason tra Eleonora Bordonaro con i Majaria Trio: “una miscellanea di voce e suoni, che fa vibrare la parte più nascosta dell’anima, dove brucia il fuoco della passione.”

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