Disastro umano e ambientale in Brasile: crolla una diga e il fango tossico spazza via tutto

Mercurio, arsenico e piombo trasportati da uno tzunami di fango che ha devastato la città brasiliana di Bento Rodrigues e nessuno ne parla . . .

Un numero ancora imprecisato di morti, feriti e dispersi, tra uomini e animali, 60 milioni di litri di fanghi tossici riversati nel suolo: ecco le conseguenze del crollo di una diga avvenuto a Bento Rodrigues, in Brasile, lo scorso 12 novembre. L’incidente ha sconvolto l’America del Sud per le devastanti conseguenze ambientali e per il disastro umano  provocato dall’inarrestabile onda di fango, che ha portato con se arsenico, mercurio e piombo.

Vediamo da vicino cos’è successo esattamente: la diga, costruita in prossimità di una miniera di ferro, allo scopo di contenere le acque reflue, ha ceduto provocando un’ondata di fango e detriti di enorme portata che ha generato uno scenario da apocalisse. Il villaggio di Bento Rodrigues è stato così travolto da melma, acque e rifiuti pericolosi provenienti dalla vicina miniera di ferro.

Il fango non ha avuto pietà né per uomini né per animali e ha travolto tutto quello che si trovava sul cammino della sua furia inarrestabile. Infatti tra la densa coltre di melma sono state trovate abitazioni, auto, animali e piante. Attualmente, come riportato dall’Ansa, è in corso l’inchiesta per fare luce sulla natura del danno.

Si tratta di una zona nella regione brasiliana di MInais Gerais, a sud-est del Brasile, che fin dai tempi del XVII secolo d.C. è stata oggetto di intenso sfruttamento minerario, in particolare di oro e ferro. Oggi quindi ci troviamo di fronte a un territorio fortemente sfruttato e devastato dalla mano dell’uomo. Pertanto non è da escludere che la situazione del suolo abbia influito sul cedimento della diga.

Il fiume di fango ha proseguito il suo percorso letale nel fiume Rio Doce portando con sé mercurio, arsenico, piombo e altri materiali pesanti. Il risultato di questa catastrofe è un doppio danno, umano e ambientale che si ripercuoterà sulla popolazione che vive lungo le rive del fiume per molti decenni.

Infatti, il Rio Doce è ormai totalmente contaminato: il fiume di fango tossico ha causato la morte di flora e fauna del posto, senza contare che la diffusione nel suolo dei materiali tossici portati dal fiume di fango avvelenerà l’intera catena alimentare in 200 Km2 di oceano.

In base ai dai forniti dall’Ansa, la presidente della Repubblica del Brasile Dilma Roussef ha dichiarato che l’impresa proprietaria della miniera, la Samarco, riceverà una multa iniziale che ammonta a 250 milioni di reais.

Le conseguenze sia umane che ambientali, strettamente collegate sono di enorme portata al punto tale che il disastro sembra quasi rievocare una “Chernobyl dei rifiuti minerari”. 

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