Vittorio Sgarbi e Antonio Presti: i cultori dell’arte e del bello

Il critico d’arte più discusso d’Italia sentenzia: “La Fiumara d’Arte, patrimonio da salvare”

Con Vittorio Sgarbi, “sgarbi a parte!”, quando si parla di patrimonio artistico da salvaguardare c’è davvero poco da scherzare! Soprattutto se il patrimonio in questione merita davvero!

Ed è questo il caso di “Fiumara d’Arte”, idea nata dalla “folle mente” – in senso positivo, questo è ovvio – di Antonio Presti. Lo scorso mese di Agosto, infatti, nell’ambito della manifestazione “Valle dell’Halaesa: bellezza, arte e gusto in… passerella” svoltasi a Castel di Tusa (ME) all’Atelier sul Mare, il meraviglioso e suggestivo albergo del mecenate catanese Presti, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, in un collegamento telefonico, ha fatto sentire la sua presenza, sostenendo la causa “Fiumara d’Arte”. ‘Presti è uno straordinario mecenate, che ha fatto da regista della creatività di artisti, che hanno animato un luogo altrimenti anonimo, reso vivo dall’arte. Se dovesse finire la Fiumara d’Arte, sarebbe la provache il cancro della burocrazia e una certa idea di legalità, diventata dogma di mediocri e ignoranti, uccidono, come è già accaduto a Salemi, la speranza di un’altra Sicilia. Consentire, con l’indifferenza e l’ignavia, la fine chiusura della Fiumara d’Arte, vorrebbe dire uccidere la Sicilia’, le parole di Sgarbi.

La kermesse del22 e 23 agosto all’Atelier sul Mareha rappresentato lo start up di un modello di sviluppo sostenibile ed integrato del territorio che ha messo in sinergia istituzioni, piccole e medie imprese del settore artigianale ed agroalimentare, associazioni culturali del comprensorio nebroideo. Ma non solo. Anche aziende delle Madonie, dell’ennese e della provincia di Caltanissetta. La stessa è stata promossa dal Consorzio Valle dell’Halaesa (comprende i Comuni di Castel di Lucio, Motta d’Affermo, Santo Stefano di Camastra, Pettineo, Tusa), ideata da Rosa d’Eventi Wine &Food tour, patrocinata dagli assessorati alle Attività Produttive ed alle Risorse Agricole della Regione Sicilia, dal Comune di Tusa e dal banco di Credito Cooperativo Mutuo Soccorso di Gangi.

Direttore artistico, Caterina Caruso. Moda gourmand con le originali mise fatte a mano dalla stilista calatina Rosa Fortunato. Dal miele di “Emanumiele” di Galati Mamertino alla tuma al limone di Santino Miceli all’olio biologico dell’azienda Casaleni di Placido Salamone, dal maiorchino di Novara di Sicilia dell’azienda Buemi al “re” dei Nebrodi, il suino nero con la porchetta del “Vecchio carro” di Caronia di Giuseppe Oriti alle genuinità dell’orto con il “Il lochetto” di Sebastiano Vanadia al “Nocera” dell’azienda Cambria, a Furnari.

La pizza “Sicilia” creata per l’occasione dallo chef Alessandro Frittitta di Damatusa, ristorante pizzeria di Tusa con i boccali della prima bionda al ficodindia dell’azienda Irias. Modelle “duci” con le delizie dolciarie della pignolata realizzata a mo’ di reggiseno da Lidia CalàScarcione di Tortorici,i monili di manna del frassinicultoreGiovanni Cucco di Castelbuono e quelli di pasta reale a forma di fiori e di frutta di Sebastiano di Gregorio di Mistretta al cappello di panettone alle nocciole del panificio Ciancio di Tortorici al torrone dell’Antico Torronificio delle Madonie all’abito-cannolo in omaggio alla maestria di Sonia Ficarra di Ville Nives, che prepara ancora a mano le scorze dei cannoli, secondo l’antica ricetta di famiglia. La granita al limone seccagno di Salvatore Torcivia, specialità di Pettineo e il caffè del giovane ’imprenditore di Mistretta, Iliano Maniaci.

In scena anche le voci di giovani artisti siciliani, Laura Collesano, Calogero Virone, le sorelle Chiara e Vanessa Martino e le poesie del poeta sancataldese Alessandro Giuliana.

Una sfilata di bellezze e sapori mediterranei, nel maestoso scenario natural-artistico di Castel di Tusa, incastonato tra i Nebrodi ed il mare e del museo di sculture d’arte contemporanea “en plein air”, unico al mondo, che si snoda lungo l’itinerario della Valle dell’Halaesa.

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