Playoff Serie C. Prima l’illusione poi la delusione, l’Avellino elimina il Catania in rimonta: 2-1 al “Partenio”

Al Catania non basta il solito Cianci, l’Avellino vola in semifinale Playoff di Serie C.

Fonte immagine Catania FC

Una serata amara, ma che era iniziata con i migliori presupposti. Così si può riassumere Avellino-Catania, valevole per il ritorno del secondo turno nazionale dei Playoff di Serie C. Etnei che si sono presentati al “Partenio” forti dell’1-0 del “Massimino”, ma con uno Zammarini in meno causa febbre. Il 3-5-2 che ha dato tante certezze ai rossazzurri nel finale di stagione e nel primo turno è stato riproposto da mister Zeoli anche ad Avellino. Mister Pazienza, dal canto suo, ha risposto cambiando modulo: dal 3-5-2 al 3-4-1-2 per scatenare la fantasia di Sgarbi.

Eppure nei primi 45 minuti è il Catania a incartare i padroni di casa. Pronti via e dopo 10 minuti è il solito Pietro Cianci e insaccare il gol del vantaggio etneo. Cross dalla destra di Ndoj e zampata da rapace d’aria della punta che ha deciso il match d’andata. L’Avellino non riesce a riprendersi dalla doccia fredda e, complice un Catania ben schierato in campo sia offensivamente che difensivamente, non sfonda il muro etneo. Ci prova Patierno al 13esimo, ma la sua volèe all’altezza del dischetto del rigore termina alta. È addirittura il Catania ad andare più vicino al raddoppio prima della fine della prima frazione. Un bolide di Cicerelli al 17esimo trova pronto Ghidotti che devìa in angolo.

Non succede nient’altro di rilevante nei primi 45’, anzi i padroni di casa concludono la prima frazione di gioco con tre ammoniti: Liotti, Cancellotti e Armellino. I fischi del “Partenio” fanno respirare l’aria dell’impresa al Catania, ma nel secondo tempo cambia la musica. I lupi di Michele Pazienza attaccano ferocemente e gli etnei si abbassano. L’ingresso di Celli al 50esimo al posto di Cicerelli toglie gamba dalla corsia di sinistra, ed è proprio da quella corsia che al 52esimo d’Ausilio fa partire un cross velenoso che coglie impreparato Furlan. L’estremo difensore ospite smanaccia male e il pallone arriva a Liotti, che dal limite dell’area di rigore fa partire un destro a giro (non il suo piede) che si insacca sotto al sette.

Trema lo stadio di casa, ma anche il Catania, con mister Zeoli che – complici anche le assenze a centrocampo – opta per dei cambi più conservativi. Fuori Ndoj e Di Carmine, dentro Kontek e Marsura appena dopo un colpo di testa di Patierno alto di poco sopra la traversa. I rossazzurri provano a reagire con le palle inattive e al 66esimo ancora Cianci ha la palla del 1-2 proveniente da un corner. Il suo colpo di testa, però, termina altro.

Inizia così il valzer dei cambi. Per i padroni di casa fuori Liotti e Gori, dentro Marconi e Russo. Attaccano in massa i biancoverdi. Zeoli prova a sfruttare l’esperienza di Sturaro, che rientra in campo per 10 minuti al posto di Tello. In attacco, fuori uno stremato Cianci per Costantino. La risposta di Pazienza è affidata agli ingressi di Ricciardi e Dall’Oglio per Cancellotti e De Cristofaro.

È però l’ingresso di Russo al 70esimo a cambiare il passo dell’Avellino. L’esterno campano libera spazio per Sgarbi e soprattutto D’Ausilio. È proprio quest’ultimo a gelare il Catania all’84esimo. Un cross dalla sinistra trova Patierno, che di testa sbatte su Quaini, sul pallone si avventa D’Ausilio, che con una botta di sinistro buca Furlan e fa esplodere il “Partenio”. Per il Catania, ormai sulle gambe, non c’è più nulla da fare. L’Avellino avanza in semifinale. Agli etnei rimane l’amarezza di essere arrivati a un passo dalle Final Four.

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