“Uno sì e uno no”, il nuovo libro di Carlo Barbieri

L’evento di presentazione è stato curato da Sicilia Journal.it e dal Rotary Club Etna sud-est

E’ stato presentato all’Hotel Nettuno l’ultimo libro dello scrittore palermitano Carlo Barbieri, dal titolo Uno sì e uno no, editore Dario Flaccovio.

L’incontro, organizzato dalla testata Sicilia Journal.it e dal Rotary Club Etna sud-est, ha puntato i riflettori sulla nuova raccolta di 19 racconti, metà dei quali ad ambientazione siciliana, che sono stati analizzati dal direttore responsabile Daniele Lo Porto, dalla scrittrice-redattrice Katya Maugeri, curatrice di due rubriche di libri, nonché dallo stesso autore. Quest’ultimo, a suo tempo manager in una multinazionale chimica americana, attualmente risiede a Roma, dopo avere vissuto anche a  Catania, Teheran e Il Cairo.

Ad avviare la serata, i saluti di Concetta Fisichella, prefetto del club service e del socio promotore dell’evento, Tino Sciuto.

I racconti di Barbieri, che si ispirano a Palermo o alla Mondello estiva per la parte isolana, hanno ‘un’impronta autobiografica o di fanta realtà, con il gusto della sorpresa o del colpo di scena, giungendo anche al ribaltamento delle situazioni’, puntualizza Lo Porto. E si prestano all’ubiquità, perché possono leggersi ovunque – dice l’autore -, dalla metropolitana al centro commerciale, alla sala d’attesa di un dentista. Non mancando di un sapore quasi da libro giallo, (dopo le precedenti raccolte Pilipintò, La pietra al collo e Il morto con la zebiba), sul comune denominatore dell’umorismo anche puro e dell’autoironia. Punto focale quest’ultimo per la Maugeri, che la considera una lente d’ingrandimento della realtà che ci circonda, vittima del degrado morale; una risorsa che ci fa evadere dalla routine, sia pure tra sconosciuti, in un posto asettico. ‘Un’arma efficace, che colpisce il potere più della denuncia‘, specifica lo scrittore,  mettendo alla berlina il malcostume e le debolezze umane anche in brevi seltz limone e sale, come li definisce Lo Porto. Il linguaggio è immediato e genuino, crudo e scurrile al punto giusto per scolpire caratteri molteplici dei personaggi “accennati quanto approfonditi”, dice quest’ultimo, come nei racconti che portano avanti la figura del commissario Mancuso dei precedenti gialli.

E ecco il “talk-show” del supermercato in La coda, con una bella spruzzata di mediterraneità tra chi sbuffa e poi socializza, o chi si affretta alla prima cassa libera senza tenere conto della fila, o la vanità femminile del sentirsi a tutti i costi più magri con la strana bilancia deI metodo indiano. C’è anche il colloquiare da una sentita tradizione di famiglia, dove il nonno dell’autore intratteneva i nipoti nel “conto” serale prima della buonanotte, magari una favola mai letta, che oggi sarebbe prevaricata dal chiasso mediatico della televisione. Non manca poi ‘tanta poesia, il tocco romantico di chi vuole incidere’, specifica la Maugeri, che sottolinea l’affetto di colui che aspira a diventare nonno verso l’ipotetica nipotina Giulia, tra le pagine di Il sei partendo dalla pancia. La relatrice si sofferma poi sulle “metafore di vita”, come quella della pietra che si va smussando, mentre rotola per ere geologiche, forgiata dall’unicità dell’esperienza ( da La pietra tonda) ‘nell’acquisire capacità di adattamento’, secondo Lo Porto; o la metafora del “gioco dell’oca”, dall’omonimo racconto, dove la vita procede tra caselle bianche e nere, ‘come le palline di un flipper, fra casualità e scosse controllate’, dice lo scrittore, specificando che siamo un po’ complici e un po’ vittime dell’imprevedibilità. Il tutto all’insegna di quella pizzicante autoironia che contraddistingue l’autore, il cui volto è presente già in copertina, ma corretto da lui stesso, che ha ridotto le sopracciglia da uomo palestrato e dongiovanni, come lo aveva disegnato inizialmente Marisa Flaccovio.

Un volto sornione, in sintonia con la dedica dell’autore all’inizio del libro ‘A chi è capace di ridere anche di se stesso’.

I commenti sono chiusi.

a Cognita Design production
Torna in alto