Università di Catania: Rettore e 9 docenti sospesi per concorsi truccati

Digos, Operazione Università Bandita”. Concorsi truccati a tavolino A Catania e in altre città. Francesco Basile, Rettore dell’Università e 40 docenti sospesi in tutta Italia. Ufficio legale e ufficio istituzionale valutano soluzione da attuare. Indagato l’ex procuratore di Catania D’Agata per la figlia Velia. Fra i docenti coinvolti anche i messinesi Santi Fedele e Francesco Saverio De Ponte. catania_rettorato

Grosso scandalo nell’ateneo catanese. La Procura Distrettuale della Repubblica ha eseguito un’ordinanza applicativa e sospeso dall’incarico il rettore Francesco Basile, professore ordinario di chirurgia generale dal 1992 alla scuola di medicina di Catania e 9 docenti della Sicilia, per concorsi truccati, associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
La Digos l’ha denominata “Operazione Università Bandita“. I concorsi truccati, sarebbero stati 27, tra i quali 17 per professore ordinario, 4 per associato e 6 per ricercatore. L’associazione a delinquere era finalizzata all’alterazione del naturale esito dei bandi di concorso per il conferimento degli assegni, delle borse e dei dottorati di ricerca, per l’assunzione del personale tecnico-amministrativo, per la composizione degli organi statutari dell’Ateneo e per l’assunzione e la progressione in carriera dei docenti universitari.
Anche ex procuratore di Catania, Vincenzo D’Agata, tra gli indagati dell’inchiesta.
E’ quanto emerge dal decreto di perquisizione notificato dalla Digos della polizia di Stato. L’ex magistrato, si sarebbe interessato per il ruolo di ordinario nel settore Anatomia del dipartimento di Scienze biomediche per la figlia Velia. “La candidata, scrive la Procura, avrebbe avuto piu’ incontri per il concorso in università, e, si legge nel provvedimento, “in un’occasione accompagnata dal padre Vincenzo D’Agata, già procuratore della Repubblica di Catania”..

La tesi accusatoria espressa dalla stessa procura quando in una nota ufficiale spiega che «il sistema delinquenziale non è ristretto all’università etnea ma si estende ad altri atenei italiani», ed è questo senz’altro l’aspetto più inquietante dell’intera indagine. Il motivo è molto semplice, sta tutto in quest’altra espressione impiegata dagli inquirenti: «Codice di comportamento “sommerso” operante in ambito universitario».“

Nel registro degli indagati vi sono in totale 40 docenti provenienti anche da altri atenei  come quelli di Bologna, Roma, Catanzaro, Cagliari, Milano, Napoli, Trieste, Messina, Chieti, Pescara, Firenze, Venezia, Verona e Padova

La conferenza stampa si è tenuta questa mattina alle ore 10:00 presso la sala stampa della Procura di Catania.

I nomi dei professori sospesi dell’Università di Catania
Francesco Basile, 1955, rettore dell’Università di Catania
Giacomo Pignataro, 1963, ex rettore dell’Università di Catania
Giancarlo Magnano San Lio, 1963, pro-rettore dell’Università di Catania
Giuseppe Barone, inteso Uccio, 1947, ex direttore dipartimento Scienze Politiche
Michela Maria Bernadetta Cavallaro, 1962, direttrice dipartimento Economia
Filippo Drago, 1954, direttore dipartimento Scienze biomediche e biotecnologiche
Giovanni Gallo, 1962, direttore dipartimento Matematica e Informatica
Carmelo Giovanni Monaco, 1963, direttore dipartimento Scienze biologiche, geologiche, ambientali
Roberto Pennisi, 1960, direttore dipartimento Giurisprudenza
Giuseppe Sessa, 1953, presidente coordinamento Facoltà di Medicina.

Aggiornamento: Tutti i nomi dei coinvolti

Verona. “Università bandita”, tra gli indagati anche un docente dell’ateneo veronese. Il Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Michele Bugliesi: «Ho piena fiducia nella capacità della magistratura di identificare le reali responsabilità dei singoli. – ha spiegato il Rettore veneziano – Siamo i primi ad essere interessati a punire illeciti o comportamenti eticamente non coerenti con i principi deontologici della professione e del suo ruolo nella formazione dei giovani».“

MESSINA. Ci sono anche due messinesi fra le persone coinvolte nell’inchiesta: si tratta di Francesco Saverio De Ponte Santi Fedele, docente di storia contemporanea  e Gran Maestro aggiunto della loggia massonica Grande Oriente d’Italia, nonché componente dell’assemblea della commissione italiana dell’Unesco, al quale viene contestato l’abuso d’ufficio come componente di una commissione di valutazione per un posto di ricercatore di storia contemporanea alla facoltà di Scienze politiche, per fatti che risalgono al 2017. Al chirurgo maxillo-facciale, nonché docente universitario a Medicina, De Ponte viene invece contestata la “turbata libertà della scelta del contraente” per fatti che risalgono fra 2016 e il 2017. arrestiTutti i nomi delle 62 persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta nazionale:

Salvatore Cesare Amato (Unict) Massimo Antonelli (UniRoma), Marinella Astuto (Unict), Pietro Baglioni (UniFirenze), Laura Ballerini (Sissa Trieste), Antonio Barone (Unict), Giuseppe ‘Uccio’ Barone (Unict), Francesco Basile (rettore Unict), Alberto Bianchi (Unict), Antonio Giuseppe Biondi (Unict), Paolo Cavallari (UniMilano), Michela Maria Bernadette Cavallaro (UniCt), Giovanna Cigliano (UniNapoli), Umberto Cillo (UniPd), Giorgio Conti (La Cattolica Roma), Agostino Cortesi (UniVe), Velia Maria D’Agata (Unict), Enzo D’Agata, Stefano De Francisci (UniCz), Francesco Saverio De Ponte (UniMessina), Santo Di Nuovo (Unict), Francesco Di Raimondo (Unict), Marcello Angelo Alfredo Donati (Unict), Filippo Drago (Unict), Alessia Facineroso (Unict), Santi Fedele (UniMessina), Enrico Foti (Unict), Giovanni Gallo (Unict), Anna Garozzo (Unict), Eugenio Gaudio (UniRoma La Sapienza), Maria Giordano (Unict), Sebastiano Angelo Granata (Unict), Salvatore Giovanni Gruttadauria (Unict), Calogero Guccio (Unict), Alfredo Guglielmi (UniVr), Giuseppina La Vecchia (UniChieti-Pescara), Giampiero Leanza (Unict), Massimo Libra (Unict), Giancarlo Magnano di San Lio (Prorettore Unict), Luigi Vincenzo Mancini (UniRoma La Sapienza), Claudio Marchetti (UniBologna), Massimo Mattei (UniRomaTre), Paolo Mazzoleni (Unict), Carmelo Giovanni Monaco (Unict), Maura Monduzzi (UniCagliari), Marco Montorsi (Rettore Humanitas Rozzano), Giuseppe Mulone (Unict), Paolo Navalesi (UniCz), Matteo Giovanni Negro (Unict), Ferdinando Nicoletti (Unict), Karl Jurgen Oldhafer (Barmbek Asklepios Hospital Amburgo), Giuseppe Pappalardo (Unict), Pietro Pavone (Unict), Roberto Pennisi (Unict), Vincenzo Perciavalle (Unict), Giacomo Pignataro (Già rettore Unict), Giovanni Puglisi (Unict), Stefano Giovanni Puleo (Unict), Maria Alessandra Ragusa (Unict), Antonino Recca (già rettore Unict), Romilda Rizzo (Unict), Salvatore Saccone (Unict), Giovanna Schillaci (Unict), Giuseppe Sessa (Unict), Luca Vanella (Unict) e Giuseppe Vecchio (Unict).

Nota sulla sospensione del rettore Francesco Basile – UniCT

In relazione all’indagine della Procura di Catania denominata “Università bandita”, che ha portato alla sospensione temporanea del rettore Francesco Basile e di altri docenti dell’Ateneo, il direttore generale dell’Università di Catania, avv. Candeloro Bellantoni, precisa quanto segue: «Attendiamo di conoscere meglio i contorni dei provvedimenti assunti dalla Magistratura e successivamente adotteremo gli atti necessari, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca».

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