Siracusa x L’Aquila, l’esperienza di docenti e studenti aretusei di Architettura nella regione abruzzese devastata dal terremoto del 2009

Si apre venerdì la mostra “L’Aquila 6 aprile 2009. La ricerca e la didattica al servizio del territorio”, che documenta le attività scientifiche e didattiche svolte sul campo degli allievi della Struttura didattica di Architettura

Due anni di attività di ricerca e di didattica svolte sul territorio aquilano colpito dal terremoto del 2009 da un gruppo di docenti e ricercatori e da neolaureati e allievi architetti della Scuola siracusana attraverso seminari sul campo realizzati in centri storici pesantemente danneggiati dal sisma. Il risultato di tale significativa esperienza umana e professionale è stato sintetizzato nella mostra dal titolo significativo “L’Aquila 6 aprile 2009. La ricerca e la didattica al servizio del territorio” che sarà inaugurata venerdì pomeriggio nella Struttura didattica di Architettura di Siracusa e che offrirà l’occasione per affrontare il tema della sicurezza e della conservazione in zona sismica e analizzare il contributo dell’Università etnea nella prevenzione e nella ricostruzione. Coordinate dalla prof.ssa Caterina Carocci, le attività sono state svolte per la maggior parte su due centri storici del cratere sismico abruzzese: Villa Sant’Angelo e Fossa. «Il lavoro più prettamente di ricerca – spiega la prof.ssa Carocci – è stato svolto anche su alcuni edifici monumentali del centro storico dell’Aquila, oltre che come supporto tecnico-scientifico fornito alle due amministrazioni comunali per l’elaborazione dei Piani di ricostruzione».

La partecipazione attiva degli allievi è poi stata tradotta in riflessione progettuale svolta all’interno dei Laboratori di Restauro e di Progetto negli anni accademici 2009/10 e 2010/11, e tramite l’elaborazione di una serie di lavori di tesi finale del corso di studi in Architettura. L’inaugurazione della mostra – promossa dalla Struttura didattica speciale con il contributo del Consorzio Universitario Archimede – si terrà venerdì 12 ottobre alle 17:30, nello spazio mostre di Piazza Federico di Svevia e vedrà la partecipazione dei sindaci dei Comuni aquilani di Villa Sant’Angelo, Pierluigi Biondi, e di Fossa, Antonio Gentile, oltre all’architetto Luca Maggi (del Ministero per i beni artistici e culturali, già soprintendete al beni architettonici dell’Aquila). Saranno presenti, inoltre, il presidente del Consorzio Archimede Roberto Meloni, il presidente della Sds Architettura Bruno Messina, il direttore del dipartimento di Architettura Paolo La Greca e i docenti Paola Barbera e Carmelo Nigrelli. Attorno alla mostra, che rimarrà aperta fino al 30 ottobre, sono collocati due incontri di approfondimento e dibattito sulla questione sismica. Il primo, curato dalla prof.ssa Maria Rosaria Vitale, individua quale tema centrale quello del confronto fra conservazione e ricostruzione.

«Le lacune urbane generate dai crolli – chiarisce Carocci – hanno spesso modificato in modo sostanziale il tessuto edificato e pongono problemi importanti non solo sotto il profilo della ricostruzione del patrimonio edilizio per il reinsediamento degli abitanti (che pure rimane uno degli obiettivi prioritari), ma anche dal punto di vista del raccordo fra quanto sopravvissuto e la nuova riedificazione, nonché da quello della sicurezza che occorre garantire all’edificato storico». Sulle questioni che ruotano attorno a tali tematiche interverranno gli studiosi José Luis González (Universitat Politecnica de Catalunya) e Claudio Varagnoli (Università di Pescara). L’incontro conclusivo, in programma per sabato 13 alle 10,30, focalizza la questione sismica nell’ottica della prevenzione mediante una riflessione che, a partire dagli ultimi terremoti italiani, tenta di comprendere vari aspetti del problema, da quello tecnico a quello politico-gestionale. Dopo quattro interventi specifici finalizzati all’individuazione delle questioni salienti di natura tecnica e normativa, una tavola rotonda allargherà la discussione alla più generale tematica del rischio, con il coordinamento del prof. Francesco Martinico e la partecipazione dei docenti Enrico Foti, Marco Navarra e Giuseppe Vecchio, e di Paolo Mallia (Ordine degli Architetti P.P.C. Provincia di Siracusa), Guido Monteforte (Ordine degli Ingegneri Provincia di Siracusa) e Salvo Sorbello (Amministrazione Comunale di Siracusa).

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