Riscaldamento globale: a rischio zone del Mediterraneo

L’anno in corso è sulla strada per diventare quello più caldo di tutti i tempi battendo il record stabilito nel 2015. La temperatura della Terra è salita di 1,2 gradi rispetto alla media dell’era pre-industriale ed in questo scenario il Mediterraneo rischia di cambiare volto.

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Le indiscrezioni di inizio anno erano chiare. Adesso arrivano i primi veri segnali di allarme dai vari studi degli specialisti: il riscaldamento globale al di sopra degli 1,5°C, limite contenuto nell’accordo di Parigi sul clima, potrebbe cambiare radicalmente soprattutto il volto della zona del Mediterraneo, generando ecosistemi del tutto sconosciuti nelle nostre regioni.

In altre parole con l’aumento delle temperature oltre i limiti previsti, alcune delle regione più fragili, come quelle che si trovano sul mar Mediterraneo, subiranno in modo pericoloso gli effetti del surriscaldamento globale. Purtroppo, il pericolo non è assolutamente da sottovalutare visto che attualmente le temperature del bacino Mediterraneo sono mediamente di 1,3°C più alte di quanto lo fossero nel periodo pre-industriale, a dispetto di un incremento della temperatura media mondiale che nello stesso intervallo di tempo non ha superato gli 0,85 gradi centigradi.

In teoria queste zone andrebbero assolutamente salvaguardate soprattutto perché gli ecosistemi del Mediterraneo hanno un valore inestimabile sia dal punto di vista della biodiversità a livello globale sia per quanto riguarda le necessità dell’uomo: forniscono acqua pulita, proteggono dalle inondazioni ed eseguono uno stoccaggio naturale del carbonio attraverso il quale viene assorbita buona parte delle emissioni derivanti dalle attività antropiche. Secondo gli specialisti che hanno eseguito le ricerche, queste zone sarebbero in serio pericolo qualora la temperatura globale dovesse aumentare ancora.

Dinnanzi a tale pericolo, pochi giorni addietro, gli scienziati Joel Guiot e Wolfgang Cramer hanno riprodotto attraverso delle simulazioni i possibili scenari del futuro relativamente ai diversi possibili incrementi della temperatura. Con i dati ottenuti, i ricercatori hanno riprodotto attraverso delle simulazioni i possibili scenari del futuro relativamente ai diversi incrementi potenziali della temperatura. Un gruppo ha previsto cosa potrebbe succedere qualora venissero superati i limiti imposti dall’accordo di Parigi, mentre l’altro invece ha ipotizzato gli effetti derivati dal rispetto.

Nel primo caso, il sud della Spagna diventerebbe desertico e le foreste invaderebbero buona parte delle montagne. Al contrario, nell’eventualità in cui il riscaldamento globale fosse davvero contenuto, i cambiamenti nell’ecosistema rimarrebbero entro i limiti già osservati negli ultimi dieci mila anni. La speranza, dunque, è che i recenti accordi di Parigi abbiano l’effetto voluto evitando così un cataclisma che potrebbe davvero modificare irreversibilmente il volto non solo del Mediterraneo ma dell’intero globo.

 

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