RIP Dario Fo, poliedrico artista e premio Nobel

All’età di 90 anni è morto questa mattina il premio Nobel Dario Fo all’ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni

Dario Fo
Nella Foto Dario Fo

Dario Fo è morto questa mattina all’età di 90 anni all’ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni. Pare che sia stato ricoverato per alcune complicazioni polmonari e da circa due settimane soffriva di forti dolori alla schiena.

Grande attore e drammaturgo, regista, scrittore, ma anche pittore, scenografo e impegnato attivista, a Dario Fo, “giullare” della cultura italiana, il cui capolavoro è Mistero Buffo, è stato assegnato il Nobel per la Letteratura il 9 ottobre 1997, esattamente 19 anni fa. L’accademia svedese l’assegnò al drammaturgo con la seguente motivazione “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”. Quel giorno, Fo era totalmente ignaro della notizia, che arrivò inaspettata da una telefonata dell’agenzia Ansa. In quel momento si trovava in macchina Ambra Angiolini, durante le riprese del programma di Rai3 ‘Milano-Roma’. E il destino ha voluto che l’addio a Fo avvenisse nel giorno dedicato all’assegnazione del Nobel che oggi è stato conferito a Bob Dylan per la letteratura. Qualche anno fa, nel maggio del 2013 è scomparsa la moglie di Fo, l’attrice Franca Rame, morta a 84 anni nella loro abitazione di Porta Romana a Milano. Per lei l’attore recitò un toccante monologo al funerale, definendo quel giorno “il più grande dolore della mia vita. Franca Rame se n’è andata tra le mie braccia”. Una folla immensa, lo ha stretto forte mentre lui urlava un disperato “Ciaoooo”. I due erano uniti sia sul palcoscenico che nella vita privata sin dal 1954, erano legatissimi e facevano coppia fissa ad ogni evento.

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Nella Foto Dario Fo e Franca Rame

Nonostante quel grande dolore lo segnò profondamente, lui non ha mai ceduto all’oblio, restando attivo e indaffarato fino alla fine, tanto che il 20 settembre scorso aveva presentato a Milano il suo ultimo libro, Darwin, dedicato al padre dell’evoluzionismo.

Mentre questa estate al Palazzo del Turismo di Cesenatico, dove spesso si rifugiava con la moglie, ha esposto dipinti, opere grafiche, sculture e bassorilievi realizzati da lui stesso e accompagnati dai testi del suo libro Darwin.

“E’ stato un gran finale e se ne è andato”, ha commentato il figlio Jacopo Fo a Rainews 24. “L’unica cosa sensata che posso dire – ha aggiunto – è che ha resistito e ha continuato a lavorare 8,9,10 ore al giorno fino a quando è stato ricoverato. Bisognerebbe metterlo nei prontuari medici. L’arte, la passione e l’impegno civile servono”.

Alla notizia della morte di Dario Fo si è mobilitato il mondo dello spettacolo della cultura e della politica, con numerosissimi attestati di stima e migliaia di messaggi di cordoglio per la famiglia. Il Senato gli ha reso omaggio con un minuto di silenzio, ma ricordi e testimonianze sono arrivati da tutti i principali protagonisti della scena istituzionale, a partire dal premier Renzi secondo cui “con Dario Fo l’Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l’eredità di un grande italiano nel mondo”.

La camera ardente sarà allestita nel foyer del Teatro Strehler e aperta al pubblico da mezzogiorno a mezzanotte. Sarà poi riaperta alle 8.30 di sabato fino al momento in cui Dario Fo verrà trasportato in piazza Duomo per la cerimonia laica. Questa sera il Piccolo Teatro di Milano renderà poi omaggio a Dario Fo, attraverso un breve ricordo affidato agli artisti in scena nelle sue tre sale.

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