Presentato anche a Catania il libro di Raimondo Raimondi

L’autore è giornalista pubblicista e si occupa di letteratura e di critica d’arte
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Qualche giorno fa presso il Centro Wincity di piazza Trento è stato presentato anche a Catania il libro di poesie di Raimondo Raimondi “Rapsodia della Rinascita”, pubblicato per le toscane Edizioni Il Foglio. L’evento ha avuto luogo con grande partecipazione di pubblico nell’ambito di una manifestazione d’arte organizzata dall’Associazione “Artenostop” presieduta da Giuseppe Apa, che ha visto l’intervento di attrici e poetesse quali Cinzia Sciuto, Francesca Privitera, Letizia Tatiana Di Mauro, Katia Marchese e Giusy Zuccarello. Il libro di Raimondi è stato presentato dal noto scrittore Davide Crimi e alcune poesie sono state lette da Rosetta Barcio e da Letizia Tatiana Di Mauro. L’autore è giornalista pubblicista e si occupa di letteratura e di critica d’arte. Ha pubblicato numerosi libri di poesia, narrativa e saggistica. Tra le sue opere più recenti: “Un filo di luna” (Melino Nerella Editore, 2009), “L’undicesima” (Edizioni Il Foglio, 2014), il romanzo “La cattiveria del silenzio” (Edizioni Il Foglio, 2017) e la silloge di poesie “Tempo di fughe” (A&A Edizioni, 2017). E’ un “poema rapsodico” dice Davide C. Crimi nella sua prefazione, diviso in capitoli: Ora che il ciclo scorre, Cieca è la paura, C’è stato un tempo e una sorta di appendice dal titolo Magia e mistero dell’ispirazione poetica. “Rinascere è quel che facciamo da sempre in questa vita – ha detto Crimi – completando i nostri giorni per come possiamo, rigenerandoci attraverso il sonno ristoratore, per restituirci nuovi al sole del mattino. Rinascere: completa fiducia nel domani, assunti e licenziati tutti i pesi della forza di gravità, trasmigrando nelle infinite sfere dell’esistenza, che siano i giorni della settimana o i pianeti erranti o mondi impensabili di remote galassie”. Rinascere è, quindi, il miracolo di ogni giorno. Potrebbe chiudersi qui l’analisi: dentro una sintesi che contiene il mistero della vita. Ma, proprio come la vita, il poema di Raimondo Raimondi si srotola davanti agli occhi. Ebbro di luce diluviale, non accetta di restare contenuto in un implicito: e allora straripa, tracima, esonda, non trattiene la smania di vita passata, presente e futura e inonda la pagina.

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