Pietrangelo Buttafuoco presenta il suo nuovo libro: “Fuochi”

Alla Libreria Cavallotto di Corso Sicilia (Catania), Pietrangelo Buttafuoco presenta il suo ultimo libro “Fuochi” edito da Vallecchi.
A parlarne con l’autore Ottavio Cappellani e  Fabrizio Grasso.

“Racconto cose nella Terra di uno sfortunato, ma anche tanto fortunato nel poter raccontare tutto quello che vi succede …ma se non cambia niente ?…”

Nato a Catania – originario di Leonforte e di Nissoria – Buttafuoco è di Agira. Giornalista di Panorama, scrive per Il Foglio e La Repubblica.

Dalla Sicilia al Continente, da Berlusconi a Gheddafi, da Terzani al barone Von Ungern-Sternberg, dall’Opa alla “Lapa“: Pietrangelo Buttafuoco racconta così, con la sua personalissima invettiva, personaggi, contraddizioni, termini e situazioni che stanno caratterizzando l’ennesima stazione di un Occidente in crisi.

Fuochi” (pp.234, euro 14,50, Vallecchi), l’ultimo libro nel quale Pietrangelo Buttafuoco riannoda i fili di un “originario” itinerario esistenziale e politico.

Fuochi perché sono parole, le sue, capaci di bruciare la fisicità delle pagine dei quotidiani e trasformarsi in passaggi di racconto, disvelatore e ironico allo stesso tempo. 

Fuochi sono gli incontri dell’autore con i personaggi della politica, del giornalismo, della società – da Norberto Bobbio a Eugenio Scalfari – dai quali emerge un mosaico più complesso di quello che esegeti o detrattori si ostinano a comporre.

Fuochi sono i racconti, le pillole, gli aneddoti sparsi che si fanno apologhi e ci aiutano a capire di che razza sono i tempi nostri.

Fuochi non possono che essere, infine, anche le parole sulla destra italiana: un luogo che non è più dimora verticale di spirito ma un carro consegnato a vagare nell’orizzontalità.

 “Ogni traccia è un tizzone rovente lanciato contro il conformismo negli anni del pensiero liquido, semplificato e striminzito come un tweet. L’omologazione è quella dei benpensanti, dei politicamente corretti, degli occidentalisti, degli indifferenti, dei nostalgici di un passato che non torna. Per sfuggire a questo gioco di incasellamento per mezzo di categorie senescenti, l’unico antidoto è la ricerca della scintilla di verità oltre il canovaccio della propaganda”. (dal Secolo d’Italia)

Tanto pubblico alla Libreria Cavallotto di Catania, tante personalità e tanti amici accorsi per riabbracciare l’amico Buttafuoco. Il libro? Un successo annunciato.

 

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