“Nobilita”, la mostra fotografica di Francesco Seggio

Kiankieri e Pisciara ossia macellai e pescivendoli, attori importanti di una Palermo che “abbannia”, anime di mercati che, senza di loro, sono vuoti, quasi persi. Sono i protagonisti di “NOBILITA”, la mostra di Francesco Seggio che si è inaugurata domenica 11 maggio da “neu [nòi] – spazio al lavoro”, a Palazzo Castrofilippo, in via Alloro 64, nel cuore del centro storico palermitano.

Ventiquattro in tutto le foto che ritraggono, appunto, macellai e pescivendoli palermitani, persone dedite alla loro professione e che con questa si rapportano attraverso gesti, oggetti o, più semplicemente, con la loro consistente “presenza”. Categorie di lavoratori che solitamente vengono ripresi mentre lavorano, immersi nella caoticità quotidiana che è propria alla loro attività, presi dall’andare e venire frenetico della clientela, chiusi dentro le loro botteghe interne ai mercati cittadini, oppure in più o meno avveniristiche “boutique della carne” sparse ovunque in una città che, attraverso le immagini, i colori e i suoni, ha negli anni raccontato ampiamente se stessa. Anche perché inevitabile parte dell’essere e appartenerle.

«Le facce raccontano una vita, sono del resto anche specchio dell’anima. Nel grande teatro del mondo – spiega l’artista – siamo attori non sempre protagonisti. La storia, comunque, la facciamo noi. In questo grande palcoscenico, ci vestiamo per recitare la nostra parte.
Impiegati, musicisti, preti e tiranni, pupi e pupari, banchieri e politici, marinai, play boy, studenti e bulli. Ci sono, però, anche loro, kiankieri e pisciara, le cui mercanzie colorate sono esposte a bellavista, richiamando una presenza che fa scenografia. Palermo è il teatro dei teatri.  Come può un artista rimanere indifferente davanti all’ispirazione che la anima?  Io, come fotografo e osservatore, rimango affascinato dalle persone che ci vivono, così mi muovo con un mio assistente, un piccolo fondale e un flash essenziale per fotografare la gente, i loro volti. Amo il ritratto e non trovo quasi mai ostacoli per riprendere la gente, comunicando con poche frasi e senza reticenza. Mi sforzo, quindi, di raccontare una tradizione attraverso gli sguardi, quasi sempre orgogliosi, di questi personaggi, le cui caratteristiche sono ben delineate».

I protagonisti di questa mostra, che si potrà visitare sino al 7 giugno, ma chiamando per appuntamento al tel. 091.7832107, sono ritratti in abiti da lavoro, presente nella fotografia il “prodotto”, simbolo emblematico del loro mestiere.

«Il lavoro è appunto il tema principale di questa mostra – afferma Michelangelo Pavia, presidente di “neu [nòi]” – perché la professione spesso incide in modo incredibile sul nostro stare in società, dunque sul nostro carattere. Per questo i ritratti di Seggio, anche se avulsi da un contesto, riescono a unire perfettamente il mondo spaziale del luogo di lavoro con quello umano del rapporto tra professione e fisicità. Mi piaceva, poi, l’idea di continuare il discorso da noi intrapreso sul territorio, portando in questa sede un progetto che parlasse di professioni. E’ del resto questo il soggetto di “Nobilita”: il lavoro che nobilita l’uomo in quanto gli consente di avere e mantenere una sua identità, pienamente consapevole di ciò che fa».

“Nobilita” è il secondo appuntamento del 2014 della rassegna di mostre d’arte contemporanea dell’associazione; rassegna, lo dicevamo, dedicata quest’anno al racconto del territorio. L’esposizione è sponsorizzata dalla EDI (Enginereers Developing Ideas).

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