Lions Catania Faro Biscari. Caravaggio in Sicilia e l’Opera scomparsa

“Caravaggio in Sicilia: l’Opera scomparsa. La tutela del patrimonio siciliano” al Lions Club Catania Faro Biscari. Questo il tema del service distrettuale, “La Tutela del paesaggio, del patrimonio culturale e dell’identità territoriale”, svolto dal Club catanese nel Centro Conferenze dell’Hotel Nettuno di Catania.

Un incontro dedicato all’arte, e in particolare a Caravaggio, sommo pittore italiano, si è svolto nel Meeting di apertura del Lions Club Catania Faro Biscari, presenti i Past Governatori Francesco Salmè e Antonio Pogliese, officers e rappresentanti dei Lions della provincia, soci e invitati. Ha formulato indirizzo di saluto la delegata della IV e V Circoscrizione per il Service Distrettuale la dott.ssa Isabella Arena.
Relatori della serata l’arch. Alvise Spadaro, scrittore e storico d’arte, il dott. Calogero Termine, esperto di tecniche pittoriche, il dott. Paolo Romano, ricercatore IBAM-CNR (Ist. per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerchee responsabile del LANDIS (Laboratorio di Analisi Non Distruttive), il dott. Santino Mirabella, magistrato e la prof. Antonella Mandalà, Delegato provinciale FAI (Fondo Ambiente Italiano) Catania.
Ha coordinato l’incontro il Col. med. (r) dott. Enzo Stroscio, officer distrettuale e organizzatore per Globus Magazine, partnership dell’incontro. Stroscio nella premessa ha voluto ringraziare il prof. Orazio Licandro, Assessore alla Cultura del Comune di Catania (impossibilitato alla presenza per motivi istituzionali), che ha dato il patrocinio all’evento, la dott.ssa Pina Mazzaglia ed il dott. Edoardo Tusa, co-artefici dell’evento.  
Il presidente del Lions rag. Salvatore Cristaudo si è detto lieto della presenza di tanti autorevoli studiosi e di appassionati d’arte, ed ha affermato il club, come impegno prioritario, seguirà i dettami della Divisione e in particolare la tutela e la valorizzazione del territorio.
Stroscio  si è soffermato sulla vita del Caravaggio, una vita sconvolgente ed appassionante, la più dibattuta nell’arte di ogni tempo.

       

Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio – il pittore maledetto, nasceva a Milano nel 1571, ma prende il nome da una piccola cittadina della bergamasca dove aveva vissuto da fanciullo. E’ morto per malaria – dopo un lungo viaggio in mare – a Porto Ercole nel Luglio del 1610. Sommo pittore ma spirito decisamente irrequieto. 

Nel 1590 sconta un anno di carcere per un crimine inconfessato. Nel maggio 1606, a Campo Marzio, uccide un uomo – Ranuccio Tomassoni da Terni – in una rissa (per le grazie di Fillide Melandroni e per debiti di gioco) e si rifugia prima a Napoli e poi a Malta, dove viene scoperto e arrestato.
Riesce a fuggire e si trasferisce a Siracusa, poi a Gela, Caltagirone, Messina, Palermo e infine a Napoli. Qualche giorno prima dell’annuncio che era stato graziato per condono papale, muore.
L’arch. Spadaro, grande studioso di uno dei più celebri e discussi artisti italiani, ha illustrato le varie opere realizzate dal Caravaggio in Sicilia e in particolare “Il seppellimento di Santa Lucia”, “Madonna del parto”, “Annunciazione”, “San Francesco in meditazione”, “Natività”, “San Francesco penitente” e “San Pietro risana Sant’Agata”.
La “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” (opera di ben 5 metri quadrati e valutata 30 milioni di euro) esposta – incustodita – nell’Oratorio di San Lorenzo di Palermo, la notte tra il 16 e 17 ottobre 1969 viene trafugata dalla mafia senza lasciare tracce. Nel 2009 il pentito Spatuzza faceva dichiarazioni di come Cosa Nostra avesse distrutto l’opera (valore stimato 30 milioni di euro), riducendola a pezzettini. 
Una copia identica alla “Natività” del Caravaggio, sempre nel seicento, è stata commissionata da un nobile palermitano all’artista Paolo Geraci.
Anche per la copia, passata da mano in mano, si erano perse le tracce. Soltanto nel 1984 la “Natività“, coeva dell’originale, veniva rinvenuta e riconosciuta – proprio da Spadaro – nello studio del prefetto di Catania e restituita al Comune. Oggi fa bella mostra al museo del Castello Ursino

Stroscio, nell’interlude di moderazione, accomuna l’arte espressiva di Caravaggio a studi pittorici della cremonina, acquisita paternese e poi palermitana, Sofonisba Anguissola, sposa di Fabrizio Moncada del feudo dei Biscari (e da qui la vicinanza con l’eponimo del Club service etneo, organizzatore della serata). Analogia pittorica sullo schizzo dell’Asdrubale morso dal granchio con il “Ragazzo morso da un ramarro” caravaggiano: espressione del dolore infantile. 
Termine, saccense (Sciacca) e grande maestro della antiche arti pittoriche, e che ha realizzato una stupenda copia della “Natività”, svelata ed esposta in misura dell’originale nei locali della conferenza, ha spiegato le varie tecniche utilizzate dal Caravaggio – definito antesignano delle immagini fotografiche – nella realizzazione dei suoi capolavori.
Il pittore di Sciacca ha esposto inoltre nella sala altre tele da lui dipinte – copie impressionati dei capolavori del pittore maledetto – nello stile pittorico e cromatico assai caro al Caravaggio, opere che hanno meravigliato i numerosi presenti.
Ha poi donato al Club ‘Faro Biscari’ una sua pittura, opera che il presidente Cristaudo ha destinato alla beneficenza.
Romano ha puntualizzato come la fisica nucleare è oggi attivata per l’attribuzione e la identificazione delle opere d’arte, sottoponendole ai raggi ics per conoscere i materiali (piombo, rame, potassio) utilizzati.
Importante perciò la collaborazione tra l’IBAM-CNR e i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Catania per lo sviluppo di metodologie avanzate e strumentazione innovativa per scoprire reperti originali e falsi d’autore.
Il moderatore – Stroscio – ha ricordato come entro l’anno, a Palazzo Ingrassia, sorgerà il nuovo Museo Archeologico dell’Università di Catania.   Mirabella ha asserito che la magistratura spesso è chiamata a svolgere delle indagini nel mondo artistico. “Caravaggio è stato un pittore eccellente, certamente uno dei più grandi artisti dell’epoca. Come uomo, però, è discutibile perché ribelle, rissoso e interpretava la giustizia a modo suo. Omicida, era stato condannato alla decapitazione”. Il magistrato ha poi ricordato l’importanza istituzionale e sociale che ha il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale presso il Comando Carabinieri, con sede a Palermo e con una sezione a Siracusa.
La prof.ssa Mandalà ha ricordato l’iter rocambolesco della “Natività” di Paolo Geraci e che attualmente il FAI ha deciso di restaurare perché oggi versa in cattive condizioni di stato. La delegata provinciale ha quindi puntato i riflettori sull’importanza che le associazioni nazionali, come il FAI, hanno sulla conserva e sul recupero dei beni architettonici ed ambientali storici del nostro territorio. 
Ha poi concluso l’interessante serata il Presidente di Zona 12 prof. Nicola Cavallaro che ha avuto parole di elogio per le brillanti relazioni e per il tema svolto, caro al governatore Franco Freni Terranova, attuale e di grande interesse per la comunità artistica, specie per il rispetto e la tutela dei nostri Beni Architettonici.

Nel corso della serata sono stati ammessi due nuovi soci: la dott.ssa Valeria Barbagallo e l’ing. Domenico Longhitano.

Al Past Presidente del club, dott. Giuseppe Bellofiore, è stato consegnato un attestato di merito dal Lions International, la Membership Key Award 100.  

I commenti sono chiusi.

a Cognita Design production
Torna in alto