Le origini del Natale, tra tradizioni religiose e pagane

Natale, la festa più amata e attesa non solo dai bambini ma anche dagli adulti. Qual è la sua origine e perché si festeggia il 25 dicembre?

La celebrazione di questa importante festività porta con sé gioia e unione con le persone a noi più care. Gli addobbi, le luci, i regali e l’atmosfera rendono questi momenti magici, ma dietro tutto ciò c’è molto altro. Per i credenti cristiani è in primis la nascita del Signore Gesù Cristo, colui il quale sacrificò la propria esistenza per l’intera umanità. Precisamente, il Natale nacque come festa pagana ed è per questo che viene celebrato anche dai non credenti. Sacralità a parte, rappresenta tradizioni folcloristiche quali l’albero e Babbo Natale, conosciuto anche come Santa Claus, personaggio leggendario della civiltà occidentale ed orientale (presente solo in alcune parti dell’Asia). E’ rappresentato come un uomo anziano, con la barba lunga e bianca, occhiali e vestito bianco e rosso. Santa Claus ha conquistato generazioni di bambini e a bordo della sua slitta trainata da renne, la vigilia di Natale porta i doni nelle case all’interno di un grosso sacco. Il suo abito fu originariamente verde, ma secondo molti il cambiamento fu opera dell’azienda Coca-Cola (i cui colori del logo sono bianco e rosso) che fin dagli anni 30 lo rappresentò vestito di bianco e rosso nei suoi spot natalizi. Il mito di Babbo Natale nacque dalla leggenda di San Nicola da Bari (non nato realmente a Bari, bensì in Turchia), personaggio realmente esistito nel IV secolo, che regalò una dote a tre fanciulle povere per far sì che si sposassero e che non si prostituissero più. Egli è inoltre considerato il protettore dei bambini e diventò “Babbo Natale” grazie agli olandesi. In lingua olandese è chiamato “SinterKlaas“, per questo divenuto poi Santa Claus.

Per quanto concerne la storia dell’albero, sembra che abbia avuto origine in Estonia. Si tratta di un abete che venne posizionato in piazza Raekoja o Piazza del Municipio (chiamata così perché vi è appunto il Municipio), a Tallin, attorno il quale diversi giovani ballavano alla ricerca dell’anima gemella. Il primo vero e proprio albero di Natale venne introdotto in Germania dalla duchessa di Brieg, che lo posizionò nel suo castello in un angolo rimasto vuoto. A seguito di ciò, entrò anche nelle case di altri Stati, diffondendosi un po’ dappertutto.

Tornando alle origini del Natale, come ben sappiamo, il 25 dicembre non corrisponde esattamente alla vera data di nascita del bambin Gesù. Infatti, sono antecedenti ad essa. Intorno al 200, veniva celebrata il 6 gennaio, venendo poi anticipata al 25 dicembre, data della festa del Sole (Natalis Solis Invicti), che venne infine sostituita. Per “Natale”, dunque, si intende “nascita del sole”. Ad esempio, i Romani festeggiavano il Sol Invictus, mentre gli Egiziani la nascita di Horus. Venivano scambiati anche dei doni in segno di pace, per tal motivo questa usanza è ancora presente ai giorni nostri. Durante il Solstizio d’inverno (avviene precisamente il 21 dicembre, quando il sole raggiunge il punto più basso nel cielo e inverte dopo la rotta per rinascere) ogni civiltà celebrava le proprie divinità, poiché il culto del Sole vi era ben radicato. Per i cristiani, questo grande evento è segno di cambiamento, nel quale si inaugura un periodo di pace.

Dal punto di vista economico, oggigiorno, il Natale è considerata una ricorrenza alquanto consumistica, che però influisce positivamente sull’economia dei Paesi nei quali viene festeggiata. Infatti, anche quest’anno, nonostante l’emergenza Covid-19, lo shopping natalizio ha comunque avuto inizio molto prima del mese di dicembre. Lo scorso 23 dicembre, Papa Francesco ha affermato: «A Natale no al consumismo, rinasca la tenerezza davanti al presepe», sottolineando inoltre di non “confonderlo con cose effimere”.

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