La mostra “La bellezza della fede popolare”

Inaugurata nella chiesa S. Francesco Borgia, a Catania, la mostra  con il sostegno de FAI e dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla”

 

 

È stata inaugurata a Catania, all’interno della settecentesca chiesa di S. Francesco Borgia, patrimonio mondiale dell’umanità, la mostra “La bellezza della fede popolare”, promossa dall’Assessorato regionale per i beni culturali e della identità siciliana e a cura del Soprintendente Fulvia Caffo e Benedetto Caruso, presente il Dirigente Generale del Dipartimento regionale del Beni Culturali e della identità siciliana Salvatore Giglione. La preziosità e l’unicità di alcuni di questi manufatti, il semplice racconto che sottendono, divengono le ragioni della Mostra, che sarà aperta al pubblico fino al 14 febbraio 2015 con visite guidate.

Comprende tre sezioni: demoetnoantropologici (curati da Benedetto Caruso), beni archeologici (Andrea Patanè), beni bibliografici e archivistici (Ida Butitta), con il sostegno del Fai, delegazione di Catania, e l’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, dirigente scolastico Dott. Daniela di Piazza, “riscoprire le tradizioni culturali religiose ha un valore semantico non solo di devozione ma di sinergia anche con le tradizioni culturali enogastronomiche”, seguita dai docenti Graziella Guerrera e con la partecipazione di arte e tradizione di Antonella Biuso, Giovanna Comis e Fresta Pietro.

“La bellezza della Fede popolare nella Bellezza dell’Arte è il filo conduttore dell’esposizione che si apre in un periodo dell’anno, il Natale, spiega il soprintendente Fulvia Caffo, nel quale si condensano ricorrenze religiose e riti particolarmente sentiti dalla comunità”. Continua “Un viaggio attraverso i beni etnoantropologici, materiali della nostra cultura tradizionale, realizzati per la devozione popolare. Piccola ma “grandi” opere spesso presenti nelle chiese e nelle abitazioni conservate tra i “ricordi di famiglia”: ex-voto dipinti e in argento, bambinelli in  cera e ancora presepi, madonnine, statuine devozionali, immaginette, libri di preghiera, frammenti delle vesti di Santa Lucia legata nella sua storia a Sant’Agata, di cui si espongono ex-voto di pregiata fattura, e che con lei condivide il destino di giovinetta martire”.

La “devozione” espressa attraverso pregevoli forme di espressione artistica rappresenta dunque un importante patrimonio di conoscenze che per la loro forza comunicativa e artistica rimanda alla sostanza mistica attraverso il fenomeno iconico che accompagna da generazioni la nostra vita spirituale.

Non mancherà al visitatore la possibilità di ammirare opere appartenenti al patrimonio indisponibile della Regione siciliana conservate presso la Biblioteca della Soprintendenza di Catania e presso il museo regionale Saro Franco di Adrano. Accanto ad esse, oggetti provenienti da collezioni private appartenenti a diverse famiglie che con generosità hanno voluto prestare “i loro ricordi”, tratteggiando così un nuovo scenario nel rapporto tra istituzioni, associazioni culturali e soggetti privati, un’esperienza che afferma il desiderio e la possibilità di una forma “partecipata” per il sostegno e la valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico.

All’interno della Mostra, come sottolineato dai curatori, tra l’apparato didattico che illustra anche i recenti interventi di restauro curati dalla Soprintendenza con l’ausilio di esperti e validi restauratori, “riflessioni sulla Luce nell’Arte sacra come processo espressivo delle manifestazioni artistiche che rende visibile l’invisibile, attraverso la bellezza di un mondo sospeso tra cielo e terra”.

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