Leonardo Albanese vuole donare una grande tela di tre metri per due e ottanta alla città di Palermo che rimase “sorda”. Il rammarico del pittore che è nato a Santa Caterina Villarmosa in provincia di Caltanissetta!
Santa Caterina Villarmosa è il suo paese natio, gentile Leonardo Albanese, grande amante della Sicilia?
“Sì sono nato a Santa Caterina Villarmosa il mio paese natio perché mio padre vicebrigadiere dell’ Arma dei Carabinieri vi prestava servizio. Vi rimasi fino ad 8 anni cioè fino alla terza elementare , frequentai la 1° per guadagnare un anno. Ed ho avuto bei ricordi. Ogni cellula del mio corpo è pregna di sicilitudine, termine coniato dal nostro grande L. Sciascia”.
Lei ha mai rappresentato il suo paese nelle sue pitture?
“Ho rappresentato tutta la Sicilia ed i suoi paesaggi , anche se non ho mai dipinto una tela del mio paese natio”.
Perché scegliere di rappresentare oltre ogni ovvia ragione, le immagini che rispecchiano la tradizione storica profonda e immutata siciliana?
“Per quanto dichiarato nelle risposte precedenti, credo che la mia indole e le mie ispirazioni sono rivolte ai paesaggi agli usi e costumi ed alla storia della Sicilia in modo prevalente”.
Leonardo lei da tanti anni vive a Palermo Ritiene che la città potrà dare ancora qualcosa all’arte o il periodo storico è molto sfavorevole alle esternazioni artistiche ?
“Vivo da 64 anni a Palermo, io amo Palermo, mi ha dato tanto, forse la amo più di alcuni che sono nati in questa città. In qualunque tempo le mie ispirazioni sono molteplici, magari potessi realizzare un decimo di quello che vorrei . Ho dipinto una grande tela “CAFFE’ DEL TEATRO MASSIMO ” cm 300 x 280, – 2008 – che vorrei donare alla città di Palermo l’ho proposto ad alcune istituzioni (Comune e Regione) , ma con esito NEGATIVO, da UBICARE IN UN PALAZZO STORICO. Purtroppo taluni sono sordi non capiscono NULLA DI PITTURA E DI ARTE. Non tutti sono Philippe DAVERIO. Ci tenterò ancora spero di riuscire nel mio intendo, se Dio vorrà”.
Lei ha dotano una grande opera che misura quattro metri per tre e più al noto paese storico di Petralia Soprana che è anche famoso per il centro sciistico. Ci racconti nei minimi particolari questa sua esperienza gioiosa ?
“Per via dei miei genitori e dei miei antenati che sono nati a Petralia Soprana, sono molto legato a questo paese più alto delle Madonie, e che da 74 anni ritorno ogni estate. Ebbene mi conoscono quasi tutti ed io conosco molti di loro. Ho esposto decine di volte le mie opere. Ho fatto una proposta di donazione al sindaco dottor Pietro Macaluso che ha immediatamente accolto la mia proposta, ho interessato il Presidente della Provincia Regionale di Palermo on. Giovanni Avanti anch’egli ha accolto la mia proposta di ubicare l’opera IN MODO PERMANENTE presso Palazzo Pottino (Proprietà della Provincia Regionale di Palermo) , restaurato da recente. Dicevo che il sindaco Macaluso ha accolto con gioia la mia proposta di donazione, per l’inaugurazione, poi vi è stata una rappresentazione del “Ballo della Cordella” per l’occasione, vi è stata una presentazione nella sala convegni , sono intervenuti e personalità politiche culturali e religiose. L’0pera ” Il ballo della cordella ” è una tela ad olio del 2011 di dimensioni di cm 400 x 300 ubicata da tale data presso Palazzo Pottino di Petralia Soprana – vedi opere rappresentate in seguito”