Gli azzurri tornano a casa con le ossa rotte. Balotelli di più!

La nazionale italiana dopo il clamoroso flop dei mondiali brasiliani torna a casa tra accuse e polemiche. Il più bersagliato è Mario Balotelli. È caos anche per le dimissioni del commissario tecnico Cesare Prandelli e del presidente federale Giancarlo Abete

Alle ore 10,42 è atterrato a Milano Malpensa l’aereo che ha riportato la Nazionale in Italia. Gli azzurri tornano a casa tra accuse e mille polemiche. La squadra, alla vigilia di questo Mondiale 2014, si presentava con tante aspettative. Presentatisi da vice campioni d’Europa invece buttati fuori dal torneo al primo turno. Consapevoli di tornare a casa senza un commissario tecnico né un presidente federale dopo le dimissioni nell’immediato post partita Italia-Uruguay.

È il momento delle riflessioni, accuse e polemiche. Il più bersagliato in queste ore è sicuramente Mario Balotelli. Un Balotelli che fa parlare sempre di sé, nel bene e nel male. Tra gli azzurri è il più ricercato dalla stampa, tifosi e bambini. Un vero personaggio mediatico, ma nel calcio non basta. Il calcio è un gioco di squadra, di organizzazione collettiva ed è proprio questo quello che ritengo manchi a Balotelli, l’essere più giocatore che un personaggio mediatico o una star.

La spaccatura con Prandelli avviene nell’intervallo della partita contro l’Uruguay, rivela un lancio dell’agenzia Ansa: “Cambia atteggiamento o devo sostituirti dopo 10’ minuti” le parole di Prandelli. Sempre dalle fonti dell’agenzia si apprende che il n.9, ammonito e nervoso, avrebbe continuato a borbottare, anche ai veterani: il ct gli ha intimato di stare zitto e ha deciso il cambio immediato.

Già nelle parole del capitano Gigi Buffon nell’immediato dopo partita, trapelavano segnali di rottura con una parte della squadra “In queste partite, si sa, chi c’è c’è, e chi non c’è non si vede” dichiarava alla stampa il portiere azzurro.

Ad alimentare ancora di più le polemiche è stato l’altro senatore della

  nazionale, Daniele De Rossi: “Ci sono state componenti che hanno condizionato il risultato, come il caldo o l’arbitraggio negativo, ma non dobbiamo appellarci a queste. Dobbiamo dimenticare in fretta; anzi mi correggo: dobbiamo tenere bene in mente tutto e ripartire dagli uomini veri. Non dalle figurine o dai personaggi: questi non servono alla Nazionale“.

Parole amare e pesanti, quelle del romanista, molto chiare e dirette.

Ma Mario Balotelli non ci sta ad essere il capro espiatorio del fallimento della spedizione azzurra ai mondiali del Brasile e dopo ore di silenzio ci sbatte in faccia il suo crollo psicologico. Si sfoga con parole ed affermazioni dure, ambigue, di un razzismo al contrario, segnate dall’immaturità degli anni e da una personalità fragile. Questa la risposta di Mario: “Sono Mario Balotelli, ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano. L’ho voluto fortemente perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA. Potevo fare gol con la Costa Rica avete ragione ma poi? Poi qual è il problema? La colpa non la faccio scaricare a me perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente (a livello caratteriale). Fiero di aver dato tutto per il Suo paese. O forse, come dite voi, non sono Italiano. Gli africani non scaricherebbero mai un loro “fratello”, MAI. In questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti”.

Parole che hanno scatenato una vera e propria bufera tra l’opinione pubblica. Il primo a parlare dopo il rientro in Italia è stato Pirlo che rilancia le polemiche su Balotelli: “Se Mario saprà meritarsi questa maglia sarà ancora convocato, altrimenti si valuteranno altri giocatori”. Altra tegola per la nazionale italiana sono le dimissioni del commissario tecnico Cesare Prandelli e del presidente federale Giancarlo Abete.

Per quanto riguarda il nuovo ct la decisione sarà presa in tempi stretti anche perché a settembre inizieranno le partite per la qualificazione al campionato Europeo Francia 2016.

I nomi più gettonati in questo momento per sostituire Prandelli sono Allegri, Mancini, Spalletti e Zaccheroni.

Mentre per eleggere il presidente federale i tempi non saranno brevissimi, infatti c’è anche un’ipotesi per un possibile mandato a termine di 6-8 mesi. Anche qui girano tanti nomi, tra i possibili sostituti ci sono Carlo Tavecchio, Demetrio Albertini e Andrea Abodi.

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