Facebook raggiunge 2 miliardi di iscritti

Il social network più popolare del mondo ha raggiunto ufficialmente 2 miliardi di utenti. A dichiararlo è lo stesso fondatore Mark Zuckerberg.

Mark Zuckerberg, informatico e imprenditore statunitense famoso per essere stato il principale fondatore di Facebook, ha dichiarato sulla sua pagina: “Stiamo facendo progressi nel connettere il mondo. È un onore essere in questo viaggio con voi”, celebrando così l’incredibile traguardo di 2 miliardi di utenti.

Facebook è indubbiamente il primo social network a connettere un numero così considerevole di utenti.

Il 4 febbraio del 2004, dalla mensa di Harvard, Zuckerberg ideò inizialmente un annuario virtuale usato fondamentalmente per rintracciare e facilitare i contatti con i suoi compagni di corso. Successivamente il fondatore rielaborò tale idea ampliando la rete di contatti a più università fino a diventare il social che ormai tutti conosciamo.

Nel 2007 Zuckerberg rilasciò tali dichiarazioni: “Non fu per la somma che ci offrirono. Per me e i miei colleghi, la cosa più importante era creare un flusso di informazioni per la gente. L’idea che le corporazioni mediatiche siano possedute da conglomerati è assolutamente priva di ogni attrattiva per me”. Successivamente riaffermò quanto già detto alla rivista Wired nel 2010: “L’unica cosa che realmente mi interessa è la mia missione, rendere il mondo aperto”

Nello stesso anno Zuckerberg rese nota l’uscita di Facebook Platform, una piattaforma di sviluppo per programmatori ideata per creare applicazioni interne alla stessa rete sociale. In poche settimane, alcune applicazioni raggiunsero milioni di utenti e la crescita continuò fino a raggiungere 800.000 sviluppatori in tutto il mondo.

Facebook è sicuramente un ottimo strumento per tenersi sempre informati e per condividere informazioni su ogni tipo di attività in qualsiasi ambito, ma come ogni strumento popolare che si rispetti rischia (per coloro che ne usufruiscono) di essere una finestra dove chiunque, affacciandosi, riesce ad entrare nel privato di molti utenti facendo così dissolvere lentamente il diritto fondamentale della privacy.