Circuito Jazzistico Siciliano: la “Nuova Vita” di Antonio Sanchez

Dall’11 al 14 novembre primo circuito del Circuito Jazzistico Siciliano col batterista messicano che presenterà in Sicilia con la Migration Band (David Binney al sax, John Escreet al piano e Matt Brewer al basso) l’ultimo disco “New Life”

Un gran bell’anno questo ultimo per il batterista messicano Antonio Sanchez salutato dalla vittoria come miglior batterista jazz nel sondaggio dei lettori della rivista “Modern Drummer”: «E’ un grande onore e ringrazio tutti quelli che hanno votato per me» il commento dell’artista il cui ultimo album “New Life” sta ancora ricevendo ottime recensioni. Un anno in giro per il mondo con i suoi Migration, ma anche al seguito di grandi del jazz come Gary Burton , e Pat Metheny al seguito dell’ultimo progetto del chitarrista The Pat Metheny Unity Band.
Sanchez arriva in Sicilia con la Migration band – David Binney al sax, John Escreet al piano e Matt Brewer al basso – ed è il primo artista che sperimenterà sul campo il Circuito Jazzistico Siciliano, la neo-nata rete culturale che vede insieme l’associazione Catania Jazz di Catania, titolare dell’omonima stagione, l’associazione Musiche di Palermo, titolare con l’associazione Nomos del cartellone Nomos Jazz, l’associazione Musicarte di Caltanissetta, titolare del cartellone Nissa Jazz, e la cooperativa Arteacapo di Milazzo titolare del cartellone Milazzo Jazz. Ecco che Sanchez e i Migration saranno lunedì 11 novembre al Teatro Jolly di Palermo per Nomos Jazz; martedì 12 novembre al Teatro Margherita di Caltanissetta per Nissa Jazz; mercoledì 13 novembre allo Sheraton Catania Hotel di Acicastello per Catania Jazz; e il 14 novembre al Teatro Trifiletti di Milazzo per Milazzo Jazz.

Antonio Sanchez. Dopo il tour americano autunnale con il New Gary Burton Quartet e dopo alcuni concerti e master clinics tra Boston e New York, Sanchez a ottobre ha iniziato un tour con la sua Migration Band che ha incluso il terzo tour europeo di quest’anno. Dopo queste date Sanchez si sposterà a Lagos, in Nigeria con il Pat Metheny Unity Band per un paio di spettacoli e poi di nuovo a New York per lavorare sul suo prossimo album, che sarà una sorpresa annuncia. Poi dal prossimo anno una lunga tourneè con la Metheny Unity Band che a inizio estate lo vedrà in Europa.
Dopo essersi diplomato con lode in Musica Jazz al Berklee College of Music, Antonio ottenne una borsa di studio per un master universitario in Improvvisazione Jazz al Conservatorio New England di Boston. La sua rapida ascesa nel mondo della batteria jazz iniziò al Conservatorio di Boston quando Paquito D’Rivera chiamò il professore di Sanchez, Danilo Perez, per una segnalazione per il ruolo di batterista nell’Orchestra United Nation di Dizzy Gillespie. Perez segnalò Sanchez e così Sanchez si ritrovò in tournée con l’orchestra. In seguito, nel 1997 Perez invitò Sanchez a far parte del suo trio che ricevette una nomination per il Grammy Award per l’album “Motherland”. La sua partecipazione alla tournée giunse anche alle orecchie di Pat Metheny che invitò Sanchez a suonare nel Pat Metheny Group come batterista. Il gruppo ha registrato due album dall’arrivo di Sanchez. Il primo, “Speaking of Now” vinse un Grammy Award nel 2003 per la categoria Best Contemporary Jazz Album. Il secondo fu invece pubblicato The Way Up nel gennaio del 2005. Inoltre Sanchez ha fatto parte anche di altri quartetti e trii sotto la direzione di Pat Metheny. Il Pat Metheny Trio (Metheny alla chitarra, Sanchez alla batteria, e Christian McBride al basso) pubblicarono “Day Trip” nel gennaio del 2008 ed ottennero un ampio successo.
Nel 2007 Sanchez – accompagnatore, va ricordato, di innumerevoli grandi artisti, tra cui il nostro Enrico Pieranunzi – ha registrato il suo primo disco in solo “Migration”. L’album include un ampissimo gruppo di rinomati jazzisti del giorno d’oggi: Pat Metheny, Chick Corea, Chris Potter, David Sanchez and Scott Colley. All About Jazz lo definì “Uno dei migliori debutti del 2007”. Sanchez disse egli stesso del suo album: “Non voglio che le persone dicano che questo è un album di un batterista. I vorrei che questo possa essere qualcosa di qualunque musicista. In termini musicali, non so quante vendite otterrò ma vorrei che la musica fosse molto melodica e accessibile a tutti con un sacco di belle interazioni».
Dopo “Migration” è seguito il doppio “Live In New York At Jazz Standard”, del 2008, ancora con David Sanchez e Colley e con Miguel Zenón, opera che già mostrava dei sensibili passi avanti nell’approccio alla leadership. Sono trascorsi altri quattro anni, e la medesima etichetta ha registrato, e prodotto nel 2013, “New Life”, con una formazione completamente nuova, e tutte composizioni originali del leader.
Sin dalle prime note di “New life” si colgono i segni di un’ulteriore maturazione nel batterista nato in Messico ma newyorkese dal 1999. L’arrangiamento dei fiati è di spigliatissima confezione, e il quintetto affronta la musica con particolare impeto, spinto da una potente, ricchissima e varia carica ritmica. Un pedale di basso introduce le atmosfere notturne e urbane di “Minotauro”, impreziosite dal piano elettrico di Escreet, il cui sapiente apporto armonico caratterizza il brano. Un arpeggio al pianoforte dello stesso Escreet, supportato da Brewer e Sanchez, apre la lunga composizione che dà il titolo al cd, che si distingue per un certo afflato metheniano, poggiante anche sull’apporto vocale della giovane Alexa, compagna nella vita di Sanchez, e su una splendida parte centrale affidata al pianoforte. Dopo le atmosfere dolci e serene di “Nighttime Story”, la musica riparte veloce e graffiante con “Medusa”, ambiente adatto per le brucianti volate dei sax, come anche il successivo funk di “The Real Mc Daddy”. “Air” è una ballad serena e di delicata fattura, che accoglie un assolo di contrabbasso intenso e meditativo, mentre il brano che chiude il cd riporta la band alla sua trascinante carica ritmica. L’equilibrio dell’insieme è garantito dal riconosciuto grande valore dei musicisti in gioco, e dal talento compositivo e di leader di Sanchez, che conferisce a questa nuova band un’impronta personale e artisticamente vincente.

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