Il medico fu il primo ad annunciare l’allarme coronavirus sul web. Ora stranamente il Governo di Pechino chiede di punire i funzionari della polizia di Wuhan che intimidirono l’oculista morto di Covid-19.
Come riferisce il Global Times, dopo un’indagine durata 42 giorni, la Commissione ha pubblicato un rapporto dettagliato sulla questione relativa alla morte del dottor Li.
Le scuse arrivano dopo le conclusioni della National Supervisory Commission. La Commissione di vigilanza nazionale cinese chiede adesso una punizione per i funzionari della polizia di Wuhan che ammonirono Li Wenliang, il medico oculista cinese che per primo aveva lanciato l’allarme sulla diffusione del nuovo coronavirus e che poi era morto dopo essere stato contagiato. Il 34enne, che già dal dicembre 2019 aveva notato sette casi di un virus che gli ricordava la Sars (problemi di congiuntivite bilaterale con polmonite interstiziale) all’ospedale di Wuhan dove lavorava, venne accusato di “diffusione di false informazioni su internet“. Per le autorità cinesi ci fu “un trattamento inappropriato della questione”, con un’errata applicazione della legge e una procedura irregolare. 
La Storia è questa: Nel documento ispettivo della Commissione Nazionale si ripercorre l’intera vicenda, dal primo allarme al decesso del 34enne.
Tutto inizia nel dicembre 2019, quando alcuni ospedali nella provincia centrale cinese dello Hubei ricevono i primi pazienti affetti da misteriose polmoniti. Il 27 dicembre, Zhang Jixian, un medico dell’ospedale Hubei di medicina tradizionale cinese e occidentale integrata, registra tre pazienti affetti da polmonite con cause sconosciute. A quel punto il Centro di controllo e prevenzione delle malattie di Wuhan organizza un’indagine epidemiologica per lo stesso giorno.
Il 29 dicembre, l’ospedale registra altri quattro casi di polmonite con cause sconosciute, provenienti dal mercato ittico di Huanan. Gli esperti della commissione sanitaria di Wuhan avviano un’indagine e pubblicano due documenti interni rispettivamente intorno alle 15:10 e alle 18:50, il 30 dicembre, chiedendo di curare i pazienti.
I documenti investigativi sanitari ordinano un’indagine generale sulla polmonite, inclusa la ricerca del primo caso e di un’indagine retrospettiva. I due documenti sono stati successivamente caricati online da alcune persone diversi minuti dopo la loro emissione.
Verso le 17:30 del 30 dicembre 2019, il dottor Li Wenliang riceve un messaggio dai suoi colleghi. Alle 17:43, Li trasmette il messaggio “sette casi di Sars sono stati confermati nel mercato ittico di Huanan” e “i pazienti sono stati isolati nel pronto soccorso del nostro ospedale” nel suo gruppo WeChat.
Alle 18:42, Li pubblica un altro messaggio dicendo che “l’ultima notizia è che l’infezione da coronavirus è stata confermata e il virus è in fase di classificazione. Si prega di non diffondere le informazioni e lasciare che i familiari prestino attenzione alla prevenzione“. Pochi giorni dopo, il 3 gennaio, Li viene richiamato dalla polizia locale per aver diffuso “voci” sullo scoppio del virus.
L’Oculista nel frattempo infetto ed intubato muore il 7 febbraio a causa di Covid-19.
(fonti web: ilgiornale.it, INEWS, Tgcom24.mediaset.it, rainews.it)
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