C’era una volta John Travolta e dopo Sanremo, forse, non ci sarà più

Scalpore, clamore, stupore e, addirittura, orrore. La seconda puntata, andata in onda ieri sera, 7 febbraio, con un ospite internazionale di nome John Travolta ha stravolto l’Italia e gli italiani.

Un semplice ballo creato per divertire i bambini si è trasformato in un caso mediatico dove si arriva a implorare lo scandalo. John Travolta, bellissimo, bravissimo e versatile attore, che viene coinvolto in un momento trash dalla tivù italiana, naturalmente TV di Stato e con fattore di ridicolaggine.

A presentarlo una impacciata Giorgia, che ha sfoggiato la sua conoscenza linguistica con discorsi sconclusionati, ricordiamoci che l’umorismo americano non coincide con quello italiano, e non c’è stata neanche un’intervista al mito americano, il grande John, a farci sognare ripercorrendo la sua carriera fino ai giorni nostri.

L’unico interesse da parte di chi ha organizzato il Festival è stato riservato al ballo con Amadeus, che secondo quanto ha dichiarato in trasmissione “è sempre stato il suo desiderio ballare con John Travolta“. Con movenze che rievocano ricordi giovanili descriviamoli in ordine temporale: primo ballo Staying Alive dall’omonimo film del 1983; secondo ballo Greased Lightnin’ tratto dal film Grease del 1978, terzo ballo You Never Can Tell tratto dal film Pulp Fiction del 1994. L’ultimo e quello che ha creato scandalo il ballo del qua qua, versione italiana di Romina Power, uscito nel 1981.

In circa 20, 25 minuti di presenza sul palco dell’Ariston dedicati ai balli amarcord, il conduttore e ospite si spostano all’esterno del teatro per incontrare Fiorello e presentare il ballo che avrebbe fatto con Travolta e Amadeus consegnando i berretti che amabilmente John Travolta ha lanciato in aria perché non desideroso di indossarlo.

Al ballo si aggiungono altre dicerie sulla pubblicità occulta delle scarpe di Travolta, le U Power. La Rai era a conoscenza che John Travolta facesse da testimonial alle scarpe incriminate?

Ma, vogliamo anche considerare la parte più emotiva di John Travolta, preso in giro da milioni di italiani? Impacciato e a tratti confuso e non cosciente di quello che aveva appena fatto. Come si sarà sentito quel povero uomo in terra straniera deriso per il qua qua di Romina Power?

Dopo questo accadimento, che ha fatto inorridire i benpensanti, ci si chiede perché è stato invitato John Travolta? Chi paga il copyright a Romina Power? Era a conoscenza di doversi mettere in ridicolo? Quanto ha guadagnato? Su quest’ultima domanda, secondo indiscrezioni di Adnkronos, il cachet ammonterebbe, forse, a 200mila euro, ma sono compresi anche vitto e alloggio? Secondo altre indiscrezioni pare che la Rai abbia dato rimborsi bassi al vip americano. Dulcis in fundo il grande John non ha dato il consenso, firmando la liberatoria, alla diffusione del video

Il pensiero va al povero John, che lascerà l’Italia, forse con 200mila euro solo per aver ballato un ballo ridicolo ai suoi occhi, con le scarpe firmate, rifocillato e per niente arrabbiato, ha solo fatto spettacolo e da bravo attore si è immedesimato nel ruolo di … Forse, John sta ridendo degli italiani… e poi, come diceva Oscar Wilde, “Parlarne bene o parlarne male non importa, purché se ne parli.”

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