CEDIFOP. Riconoscimento delle certificazioni ai sensi della Direttiva Europea

Quell’unico nominativo, certificato come TOP UP conseguito in Italia, che è fra quelli autorizzati dall’ispettorato norvegese (The Norwegian Labour Inspection Authority)  a lavorare in Norvegia, sta facendo cambiare un pò tutto in questo settore.

Va raccontata una storia lunga di più di 40 anni, che finalmente ha trovato sbocchi dopo la legge 07/2016 della Regione Siciliana, che continua ancora lentamente il suo percorso, con l’applicazione dell’articolo 10.2 del DPRS n. 31/2018, cioè del regolamento attuativo della legge, che dice:  “ …  2. Il Dipartimento regionale del lavoro, dell’impiego, dell’orientamento e dei servizi e delle attività formative, provvede entro il termine di 30 giorni all’adozione degli adempimenti necessari anche nei confronti dei competenti uffici ed organismi dello Stato per l’inserimento delle qualificazioni di cui al presente regolamento nel database tenuto dalla Commissione europea e pubblicato sul relativo sito internet per agevolare il riconoscimento delle qualifiche ai sensi della direttiva n. 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2005…

E’ lento il percorso, nell’applicare la Legge in Sicilia, ma questo non significa che gli altri paesi europei  siano affetti dalla stessa lentezza interpretativa di quella delle autorità italiane e Siciliane.

Vediamo meglio questo punto: Oggi nel database delle qualifiche e professioni tenuto dalla commissione Europea (Commissione Europea – Mercato Interno – Libera circolazione dei professionisti – Banca dati delle professioni regolamentate) come qualifica di “sommozzatore” troviamo inseriti 10 paesi dell’Europa allargata, che sono: Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Regno Unito (dati archiviati dopo la Brexit), con ben 26 qualifiche professionali, ma ancora manca l’Italia che in base all’articolo 10.1 del DPRS n.31/2018, dovrebbe inserire le qualifiche di “inshore diver”; “top up offshore air diver” e “altofondalista offshore sat diver” previste dalla legge 07/2016. Ma come abbiamo detto le autorità italiane hanno tempi più lunghi di quelli che la legge richiede di rispettare.

Andando a esaminare le varie posizioni dei vari stati europei, descritte dalla Direttiva Europea 2005/36/CE, alla quale fa riferimento la Legge 07/2016, riscontriamo che nello spostarsi  dei vari lavoratori all’interno della comunità europea bisogna che i singoli stati prendano delle decisioni per il Riconoscimento delle certificazioni ai sensi della Direttiva Europea.

Per moltissimi anni questo riconoscimento gli italiani l’hanno avuto tramite corsi di formazione professionale, specialmente per le qualifiche OFFSHORE, conseguiti in paesi della comunità europea che avevano sviluppato una legislazione del settore per poter successivamente operare nei paesi già inseriti in questo circuito. Italia era assente su tutto questo, fino al 2016 quando la legge 07/2016  ha coperto questo vuoto legislativo per la prima volta in Italia, con la creazione del “Repertorio Telematico” cioè un elenco dei subacquei che hanno realizzato percorsi formativi in Italia successivi all’OTS, per i livelli INSHORE  e OFFSHORE, per operare fuori dall’ambito portuale a varie  profondità, come avviene in tutti i paesi della comunità europea ma anche nel resto del mondo.

E qui abbiamo il primo risultato del riconoscimento del titolo Italiano di OFFSHORE AIR DIVER / TOP UP, previsto dalla legge 07/2016 come equivalente al titolo norvegese Dykker, klasse B (Norway), con inserimento  di un Titolo Italiano, a pagina 2 dell’elenco delle decisioni prese dall’ispettorato Norvegese per la sua abilitazione a operare in Norvegia (qui: https://ec.europa.eu/growth/tools-databases/regprof/index.cfm?action=regprof&id_regprof=28627&tab=decisions&quid=1&mode=asc&pagenum=2&maxrows=15#top),  e con un riscontro nel repertorio telematico gestito dall’assessorato al lavoro, del Sommozzatore Offshore iscritto al numero 45 del Repertorio. E’ un piccolo primo passo, ma davvero importante. Ora bisogna che le autorità italiane, competenti per questo settore, facciano i passaggi previsti dalla legislazione, per consolidare quanto la legge già prevede. Noi restiamo in attesa.

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