Buondí: è ritornata l’ “Ora Solare”

Lo scorso week-end è rientrata l’ora solare. Codacons si schiera contro…ma ci sono tanti pro!

Il week-end appena trascorso ci ha riportati al solito appuntamento con il cambio dell’ora: la notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, infatti, siamo stati chiamati a spostare le lancette dei nostri orologi “un’ora indietro”. L’ora legale ha lasciato il posto a quella solare, che resterà in vigore fino al 30 marzo 2014. Un appuntamento cui siamo ormai avvezzi, probabilmente quello che più di ogni altro ci avverte che l’inverno è alle porte e l’estate ormai un caldo ricordo.


In Italia l’ora legale fu introdotta per la prima volta il 3 giugno del 1916 tramite il decreto legislativo n°631 del 25 maggio, che rimase in uso fino al 1920. Nei decenni successivi questa prassi subì poi innumerevoli modifiche e rimaneggiamenti ed è solo dal 1996 che viene adottata stabilmente, mentre dal 1980 si applica a tutta la Comunità Europea.
Quando alla fine del ‘700 Benjamin Franklin ipotizzò l’adozione dell’ora legale, di sicuro non pensava che la sua “invenzione” avrebbe provocato ben altri effetti, oltre, ovviamente, a quelli economici.

‘PRO’ ORA SOLARE…

Ma il ritorno all’ora solare, con la “restituzione” dell’ora persa lo scorso marzo, invece, pare proprio abbia effetti anche sulla salute e sui meccanismi di funzionamento del cuore. Il lunedì subito successivo – ossia oggi!-è quello con meno infarti dell’anno, un utile promemoria per ricordare che c’è una relazione molto stretta tra la qualità e la quantità delle ore dormite e la salute. A sottolineare la relazione sono gli esperti per il 114esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) a Roma– conclusosi proprio oggi – che, in una delle sue sessioni, ha proprio affrontato il rapporto tra sonno e cuore. ‘In generale il lunedì è il “giorno nero” per gli infarti – spiegano gli esperti –che hanno la massima incidenza perché si sommano tre fattori: il dormire meno, il dormire peggio, ossia in orari non consoni rispetto a quanto richiesto dal naturale orologio biologico e lo stress dell’inizio settimana.Il lunedì successivo all’entrata in vigore dell’ora solare fa, però, eccezione, con un calo del 10% rispetto a un normale giorno della settimana. Molto probabilmente l’effetto protettivo è dovuto all’assenza del primo e forse più importante dei tre fattoriscatenanti, la deprivazione di sonno – spiega Gino Roberto Corazza, presidente Simi -. Il vantaggio non è evidente negli anziani, probabilmente perché in questi ultimi la quantità di sonno è più costante’. La riduzione del rischio cardiaco connessa al ritorno dell’ora solare conferma il “potere protettivo” che il dormire ha su diverse patologie: è noto, ad esempio, che un sonno insufficiente o di scarsa qualità è correlato ad alterazioni del sistema infiammatorio e di quello immunitario, a un maggior rischio di diabete e obesità e soprattutto allo sviluppo di malattie cardio e cerebrovascolari. ‘In chi dorme poco o male il rischio cardiovascolare aumenta del 48%, quello di ictus del 15% – spiega Nicola Montano, professore associato di Medicina Interna all’Università di Milano -. Il disturbo più frequente è l’apnea ostruttiva notturna, di cui soffre il 2-4% della popolazione’. La percentuale dei casi diagnosticati, sottolineano gli internisti, non va oltre il 20%. ‘I disturbi del sonno rendono meno efficace il trattamento antipertensivo con un significativo aumento del numero dei farmaci per ottenere la normalizzazione dei valori della pressione – commenta Franco Perticone, vice presidente Simi -.Sarebbe, quindi, auspicabile che la sindrome delle apnee notturne venga riconosciuta e trattata precocemente’.

…E ‘CONTRO’…

Ma c’è chi sostiene il contrario, ovverossia che questo spostamento di lancette due volte l’anno sia dannoso!

Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons, ribadisce la teoria. ‘Secondo alcuni studiosi americani – spiega – lo sfasamento di un’ora determina, in un bambino su due, disturbi del sonno. E risintonizzare i ritmi biologici determina

un disagio per l’organismo, anche negli individui adulti’.

In base ad una ricerca effettuata dal Codacons nel 2008, l’iniziativa sarebbe condivisa dall’80% degli italiani, stufi dei continui cambi tra ora solare e ora legale. ‘In tal modo – sostiene Tanasi – si avrebbe il vantaggio di recuperare l’ora di luce anche in inverno, senza subire però il costo economico e il disagio legato all’aggiustamento dell’orario: aggiornamenti sistemi informatici, orari dei treni, termostati temporizzati, dvd, agende elettroniche, radiosveglie, orologi nelle auto, problemi nelle transazioni finanziarie, ecc. Ricordiamo che in farmacia aumentano anche le vendite di prodotti contro il jet lag’.

Un’ora in più per indugiare a letto! Attenzione però: dormire può essere dannoso, se non è fatto nel modo giusto. Astro Italia, innovativa realtà del mondo del riposo, manda all’aria quanto finora si è detto sull’importanza del dormire per mettere i riflettori sull’importanza della qualità del sonno. ‘Il nostro corpo è una macchina pensata per rimanere sempre in attività – dice Luigi Innocenti, uno dei titolari di Astro Italia –. All’interno delle cellule, in corpuscoli chiamati mitocondri, produce costantemente energia; quando di notte ci fermiamo, diventa più vulnerabile agli attacchi di virus e batteri, aumentando i problemi accusati durante il giorno. Quando il corpo è obbligato a prendersi una pausa secerne una sostanza chiamata serotonina che, in estrema sintesi, rallenta tutte le funzioni metaboliche, ma riduce anche le difese del nostro corpo verso il mondo esterno’.

A spiegare gli effetti sul sonno e sull’umore provocati dalla necessità di riallineare l’organismo a un orario diverso è l’esperto di medicina del sonno Luigi Ferini Strambi, presidente della World Association of Sleep Medicine (Wasm). ‘Anche se per una notte si potrà dormire di più, “per circa il 25% degli italiani è in agguato un mini ‘jet lag’, con uno scombussolamento generale che rientrerà nel giro di 2 o 3 giorni– dice l’esperto all’Adnkronos Salute -.Tende ad avere problemi circa un quarto delle persone,in particolare i soggetti più legati ai cosiddetti ‘marcatempo’, cioè al momento di andare a letto e al momento del pasto. Le vittime ideali del “mal di fuso” saranno perlopiù anziani e bambini’.

Il vero problema è l’aumento del buio nelle nostre giornate, avverte invece l’esperto.Un aspetto che ha un’influenza negativa sull’umore’.

Occorre considerare anche simili effetti in una riflessione più ampia sulla necessità di sottoporre le persone a un continuo riallineamento fra ora solare e ora legale. Bisognerebbe valutare attentamente se vale la pena di continuare con questo sistema. Sulla scelta non pesano solo aspetti di risparmio energetico, vanno valutati anche gli effetti sulla salute.

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