R.I.P. Toots Thielemans, il leggendario musicista jazz

Pioniere della musica mondiale, ricordato con affetto dal pubblico italiano anche per aver affiancato Mina nella sua “Non gioco più” degli anni Settanta.

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Ci ha lasciati lunedì mattina il leggendario musicista belga Toots Thielemans, padre dell’armonica a bocca jazz, a 94 anni; stando alle informazioni fornite da ANSA e dal sito francese facetvinfo, il punto di riferimento dell’armonica cromatica jazz si è spento nel sonno, nella stanza dell’ospedale in cui era ricoverato da circa un mese a causa di una caduta.

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Thielemans, nato a Bruxelles nel 1922, viene ricordato dal mondo della musica come colui che ha rivoluzionato e valorizzato lo strumento dell’armonica in ambito jazz, costruendo di fatto le basi d un genere per lo strumento e soprattutto per aver suonato al fianco di giganti della musica di diverse generazioni; nella sua carriera cinquantennale ha inciso più di venti dischi come solista e collaborato come strumentista per numerosi artisti come Quincy Jones, Billy Joel, Jaco Pastorius, Paul Simon, Stevie Wonder, Charlie Parker,  Ella Fitzgerald, Oscar Peterson, Bill Evans, Dinah Washington, Peggy Lee, Frank Sinatra, Ray Charles, Gilberto Gil, Pat Metheny e moltissimi altri. La Hohner, storica produttrice di armoniche gli dedica una serie di armoniche che egli stesso soleva utilizzare durante le sue esibizioni. Due dottorati conferiti ad honoris causa dall’Université libre de Bruxelles e la Vrije Universiteit Brussel nel 2001, aveva anche ricevuto il titolo nobiliare di Barone dal Re Albert II.

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Nel Marzo 2014 decise di annunciare il suo ritiro dalla scena dei concerti live, per poi consegnare alla storia un’ultima esibizione di congedo nell’Agosto dello stesso anno; una carriera dettata da grandi soddisfazioni artistiche e dal rispetto nutrito da pubblico e colleghi, che lo definivano un uomo umile e gentile. Se n’è andato un pilastro della musica jazz e un pioniere della musica mondiale, ricordato con affetto dal pubblico italiano anche per aver affiancato Mina nella sua “Non gioco più” degli anni Settanta, la sua memoria verrà tenuta accesa dagli innumerevoli prodotti discografici incisi, dalle sue speciali armoniche e da uno stile unico e d’ispirazione a svariate generazioni passate e future.

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