“Figlia della mattanza” il nuovo libro di Melina Craxi

 Melina Craxi brillante scrittrice ha scritto il nuovo libro “Figlia della mattanza”, raccontandosi al pubblico e aprendo la sua anima.

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Quarant’anni appena compiuti. Capelli ribelli, con i quali ha un rapporto conflittuale da sempre incorniciano un viso spigoloso, spesso troppo malinconico, spesso troppo entusiasta ma che comunque non riesce a nascondere i continui mutevoli stati d’animo. Una luce negli occhi scuri, visibile a tutti ma sfuggente e inafferrabile. Essi hanno visto quanto può essere profondo il centro del mondo volando in cieli sconfinati. Animo inquieto, temperamento ansioso, spesso persa nelle proprie fantasie, sempre pronta a nuovi salti nel buio.

Permalosa, generosa, a tratti infantile, in altri momenti troppo saggia anche per se stessa. Ama la solitudine, ma se c’è da far festa non si è mai tirata indietro davanti una buona e sana bevuta in compagnia.

Testarda, più che timida, forse, insicura.

Generosa, più che romantica, forse, nostalgica.

Tendente ad analizzare tutti e tutto ciò che la circonda, compresa se stessa.

Ascolta prevalentemente musica rock. È una fumatrice per scelta.

Ama scrivere poesie, o forse sono le poesie che amano prender vita attraverso lei? Questo ancora non lo sa. Intanto continua a scriverle ininterrottamente, nel frattempo ha pubblicato un romanzo contemporaneo.

Vive col suo compagno, Luca, ha due figli, Silvia e Manuel e una supergatta di nome Penelope.

Appassionata di serie tv, non si è persa una puntata dei Simpson ma non disdice i documentari, soprattutto quelli che trattano argomenti storici e d’inchiesta.

Fra i suoi scrittori e poeti preferiti in prima linea figurano: Guy de Maupassan, Emile Zolà, Cesare Pavese, Dino Campana, Alda Merini, Virginia Woolf e  altri ancora.

Fondamentalmente non è mai cresciuta o è diventata bambina crescendo, la cosa certa è che continua a danzare in questo mondo.

Ecco, questa è Melina Craxi!

Ha scritto il suo nuovo libro “Figlia della mattanza”, una storia suggestiva, un lavoro decisamente piacevole, una scrittura  scorrevole e chiara.

La brillante scrittrice si racconta facendosi conoscere dai lettori, aprendo così la sua anima, esplicitando i suoi desideri e mostrando interesse per il sociale.

Cosa ti ha spinto a scrivere il tuo primo romanzo?

“Più che spinto direi che è stato concepito pian piano, in un periodo di profonda analisi individuale, dovuto alla necessità viscerale dell’ennesimo cambiamento che ciclicamente è sempre avvenuto nella mia vita. Come del resto, credo, succeda a tutti.

Sentivo il bisogno di scrivere, non come facevo sempre, ma di descrivermi attraverso ricordi passati con i quali sentivo di starmi riappacificando.

E col tempo i ricordi hanno preso la forma di una storia, che riuscivo a rivivere leggendola”.

Perché?

“Pensandoci oggi, credo sia stata quasi una forma di riscatto, verso quello che era stato il mio vissuto, nei confronti di tante ragazze che vivono ancora oggi queste situazioni, e perché no? Anche una forma di rispetto e ringraziamento per la donna che sono oggi”.

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Come s’intitola il romanzo che stai pubblicizzando?

“Il titolo è “Figlia della Mattanza” per Edizioni Leucotea.

Un titolo non a caso, in quanto la mattanza è un’antico metodo di pesca del tonno rosso, della tradizione sicula. Verso aprile squadre esperte di pescatori, posizionano le tonnare, che consistono in un sistema di reti fisse, calate lungo il percorso che i tonni compiono dall’inizio della primavera alla fine dell’estate, alla ricerca di acque calde dove effettuare la riproduzione. I tonnaroli a bordo delle loro tradizionali barche piatte, con grandi reti fino a 16 Km di lunghezza, preparano una serie di corridoi, costringendo i tonni a nuotare dentro una serie di camere, fino ad arrivare all’ultima, la cosiddetta ‘camera della morte’, nella quale vengono ammassati, per poi essere infilzati e massacrati. Sofia si sentiva come quei tonni, condannata a un destino feroce e perverso”.

 Che trama ha il romanzo? 

“È il viaggio mentale di Sofia, un’adolescente siciliana, dalla durata di un giorno, nel quale ripercorrerà i momenti che hanno segnato la sua esistenza fino a quel momento.

Una storia (autobiografica) che gioca sul filo dei sentimenti che colpiscono come un pugno allo stomaco e delle menzogne svelate. Che corre sulla linea di confine fra sanità e follia, quanto mai labile e valicabile. Un romanzo che cerca di seguire gli smottamenti del cuore di Sofia, voce narrante, che, alla luce di un’infanzia negata, si ritrova immersa in un’adolescenza insormontabile, fra dubbi di identità e sessualità, ferite non rimarginabili.

Una storia forte, costernata da violenza, follia, dipendenze, solitudine, emozioni raccontate attraverso il vissuto di un’adolescente cresciuta con una madre poco presente, un patrigno squilibrato e vari personaggi ambigui e bizzarri, in un contesto difficile, che lotta fra antiche tradizioni e trasgressioni, delinquenza e onestà, civiltà e istinti primordiali. 

Scioccanti verità verranno alla luce, dalle ombre demoniache, nascoste nella mente umana di questi individui, ai margini della società, che agiscono indisturbati, fra l’impotenza e lo sgomento di chi non può reagire. 

In questo marasma di eventi, che la investono come un uragano, Sofia annaspa fra inganni e intrighi, che la porteranno a perdere se stessa.

Romanzo concentrato sul percorso di formazione e disavventure della protagonista, perseguitata da un destino nefasto e costretta alla disperazione dalla sua tanto amata quanto cruda e a volte feroce terra. La Sicilia.

Opera forte e intensa, dalla profonda analisi psicologica, scrittura agile, spesso intrisa di struggente poesia”.

Speri che si potrà realizzare un film?

Perché no? Potrebbe servire da monito in una società indifferente ai problemi reali di tante adolescenti; potrebbe essere un film inchiesta su una società moderna che tende a emarginare chi non ha voce; potrebbe servire a scuotere qualche coscienza e far crollare qualche pregiudizio”. 

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