Giornata internazionale contro la “bufala”: non farti ingannare

Il 2 aprile è stato celebrato l’”International Fact-Checking Day”, la giornata internazionale contro le bufale nell’informazione con l’obiettivo di combattere la disinformazione in tutte le sue forme.

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FactChecking espressione inglese che significa “verifica dei fatti” divenuta giorno dopo giorno sempre più di uso comune. Il 2 aprile è stato celebrato l’”International Fact-Checking Day”, in parole povere la giornata internazionale contro le bufale nell’informazione, con l’obiettivo di combattere la disinformazione in tutte le sue forme. Sul tema della diffusione di fake news, o bufale che dir si voglia, da tempo Google e Facebook sono alla ricerca della soluzione, ma anche i governi stanno correndo ai ripari dopo aver verificato l’influenza che hanno avuto le “false notizie”  durante la campagna elettorale americana; finora, però, non è stato trovato un modo efficace per arginare le cosiddette bufale.

Lo slogan del sito factcheckingday.com, creato per pubblicizzare le iniziative mondiali della giornata, è “Non farti ingannare, i fatti contano”. Dagli Stati Uniti al resto del mondo sono stati previsti numerosi appuntamenti, molti dei quali in Italia, per insegnare agli utenti dei social network come informarsi in maniera consapevole. Facebook, infatti, è inondato di pagine “acchiappalike” e “acchiappautenti”, nate per avere priorità nelle nostre home page e postano contenuti che  alterano la sensibilità degli utenti, stimolandoli alla condivisione, al commento o all’iscrizione alla pagina stessa, invogliando così la crescita dei “mi piace”. Chiunque usi con una certa frequenza i social network ha rischiato di caderci almeno una volta condividendo con i propri contatti una bufala.

In molte pagine dei social network, vengono adoperate delle parole chiavi, come “amen”, impartendo il senso di compassione sui temi quali i tumori, le cure chemioterapiche, le disabilità in genere e animali da salvare, accompagnati da frasi come “nessuno farà gli auguri” o “nessuno scriverà Amen”. Altre pagine, invece, trattano problemi reali, ad esempio l’attenzione sembra essersi concentrata sull’accoglienza dei migranti, o le pagine in cui compaiono foto di prodotti messi in palio, per lo più  iPad e iPhone, o in cui addirittura si promette la possibilità di ottenere un posto di lavoro, mettendo semplicemente un “like” al post o condividendolo sulla propria bacheca, in modo da garantire maggiore visibilità ai siti, generando introiti non indifferenti ai titolari del sito o del blog che la bufala ha messo in circolazione.

La giornata delle Bufale è avvenuta domenica 2 aprile,  il giorno successivo del “Pesce d’Aprile”. Quindi, “Basta Bufale”, perché non bisogna farsi ingannare, bensì è importante la verifica dei fatti.

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