Violenza di genere: Fondazione Libellula e Fondazione Vodafone insieme per il progetto “Dai segni ai sogni” per la formazione del personale dell’ASP di Catania

L’iniziativa “Dai segni ai sogni – Bright Sky Edition” è arrivata in Sicilia: l’accordo siglato da Fondazione Libellula Impresa Sociale e Fondazione Vodafone per formare il personale socio-sanitario al fine di riconoscere i segnali di violenza di genere partirà dalla provincia etnea, grazie alla partnership con l’ASP di Catania.

Il progetto prevede percorsi di formazione dedicati agli operatori e alle operatrici socio-sanitari/e per individuare il più rapidamente possibile i segnali di una violenza e utilizzare strumenti relazionali idonei per approcciarsi alle vittime e metterle in sicurezza. Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, nel 2022 sono stati 14.448 gli accessi delle donne in Pronto Soccorso con indicazione di violenza (fonte), ma è concreta la possibilità che ci siano stati tanti altri casi di donne che non hanno potuto o voluto dichiarare di essere state vittime di violenza.

L’obiettivo del progetto è anche di attivare una vera e propria rete d’intervento e protezione formata da organizzazioni, associazioni, enti e servizi del territorio, oltre che di creare un network tra gli ospedali aderentiper favorire lo scambio di best practice e il confronto su un fenomeno sociale di grande attualità. Nel caso dell’ASP di Catania saranno coinvolti in particolare il Pronto Soccorso e le Unità Operative di Chirurgia, Pediatria, Ortopedia e Traumatologia dei sette ospedali aziendali, insieme agli operatori delle Unità Operative di: Psicologia, Servizio Sociale Professionale, Professioni Sanitarie, Coordinamento Territoriale materno infantile e dei Consultori familiari.

La formazione del personale sarà a cura di Fondazione Libellula, avendo già testato il progetto di cura “Dai segni ai sogni” negli anni precedenti sul personale dell’ASST-Gaetano Pini-CTO di Milano e avendolo replicato in altre 6 edizioni nel territorio milanese.

Debora Moretti, Presidente di Fondazione Libellula, ha dichiarato: “Sono estremamente felice di veder realizzato questo ambizioso progetto, cui Fondazione Libellula lavora da tempo: coinvolgere strutture ospedaliere in tutto il territorio italiano è un’opportunità unica per creare una rete di protezione e supporto per le vittime di violenza. La collaborazione con Fondazione Vodafone, con cui condividiamo valori e obiettivi, è stata determinante e innovativa”.

Infatti, come strumento a supporto del personale socio-sanitario e delle persone che subiscono episodi di violenza, Fondazione Vodafone metterà a disposizioneBright Sky”, l’app gratuita, sviluppata in collaborazione con CADMI – Casa delle Donne Maltrattate e Polizia di Stato, che fornisce loro risorse e strumenti concreti. Utile risorsa anche per parenti, persone care, colleghi e colleghe di lavoro, associazioni e persone che sono vicine a coloro che subiscono la violenza di genere, Bright Sky fornisce informazioni sui diversi tipi di violenza e consente agli utenti di acquisire maggiore consapevolezza su come gestire la propria situazione. L’app offre inoltre una mappatura dei servizi di supporto che si occupano di maltrattamenti, sia a livello locale sia nazionale.

“La realizzazione di questo progetto, frutto della collaborazione con Fondazione Libellula, dimostra che creare un ecosistema di partner privati e pubblici, uniti da un obiettivo comune, può moltiplicare l’impatto positivo di strumenti come la nostra app Bright Sky che ha l’obiettivo di contrastare la violenza di genere attraverso la conoscenza e la consapevolezza. Ed è proprio per questo che riteniamo fondamentale supportare il personale sanitario attraverso una formazione specifica, per individuare i segnali di situazioni di rischio e intervenire tempestivamente e in modo corretto, così da tutelare chi subisce abusi e violenze.” dichiara Laura Grasso, HR Corporate Functions & CBU e Consigliera del CdA di Fondazione Vodafone.

Apprezzamento per l’iniziativa è espressa dai vertici dell’Asp di Catania che sottolineano l’importanza del consolidamento e dell’ampliamento della rete territoriale antiviolenza. Per l’Azienda sanitaria catanese il progetto si colloca, peraltro, in continuità con i percorsi formativi intrapresi, come opportunità di confronto e di condivisione di nuove pratiche, esperienze e competenze.

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