Teatro Mobile di Catania, “Romanzo popolare” e la solitudine dei tempi moderni

La terza stagione di Teatro Mobile di Catania continua con la pièce “Romanzo popolare”, diretta dal regista Luca Cicolella, che ritorna a Catania dopo il successo di critica e di pubblico de “La leggenda del pianista sull’oceano”, spettacolo d’apertura della seconda rassegna ideata e diretta da Francesca Ferro.

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La terza stagione di Teatro Mobile di Catania continua con la pièce “Romanzo popolare”, diretta dal regista Luca Cicolella, che ritorna a Catania dopo il successo di critica e di pubblico de “La leggenda del pianista sull’oceano”, spettacolo d’apertura della seconda rassegna ideata e diretta da Francesca Ferro.

Sul palco del Centro Zo venerdì 11 gennaio, ore 21.00, sabato 12 gennaio, ore 21.00, e domenica 13 gennaio, ore 18.00, gli attori Francesca Ferro, Ilenia Maccarrone e Mario Opinato daranno vita ad una messa in scena in cui è facile riconoscere se stessi avvolti sempre più spesso da un sistema sociale scomodo e limitante.

“Mela e Rosalia- spiega il regista Luca Cicolella- sono due donne che vivono insieme da tempo una vita piatta, apparentemente sfortunata, soprattutto in amore. Svuotano le loro giornate colme di solitudine nella cura delle piante, facendo trattamenti anti-età, acquistando prodotti pubblicizzati in tv, consultando l’astrologo, ma soprattutto, aspettando con ansia, tutti i giorni, la nuova puntata della loro soap-opera preferita. Il loro amore, unico, solo, e irraggiungibile è lui: Mario, il divo, attore protagonista della telenovela”. Ed ancora aggiunge: “La finzione si confonde inesorabilmente con la realtà, e sfocia in una ribellione che le porterà a compiere un atto estremo, per vivere, finalmente, il “riscatto” che hanno sempre sognato. Ma non tutto è come sembra: anche il loro beniamino è suo malgrado schiavo del mezzo televisivo. Anch’egli, quindi, carnefice e vittima allo stesso tempo della mistificazione della realtà”.

L’immediatezza e la tragicità di questa commedia mettono in risalto molti aspetti universali dell’essere umano, sempre più isolato dai suoi simili e risucchiato dal marketing globalizzante, che suggerisce e impone immagini e icone di stile e di vita.
Mela e Rosalia sono vittime e allo stesso tempo carnefici della personificazione della loro ossessione.
Un sogno, una speranza impossibile, che riempie di aspettative la loro testa, vittima del lavaggio del cervello ad opera della tv generalista. 

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