“Ragazze a Mano Armata”, quando il cinema si ribella

Nino Frassica nei panni del pasticcere parente di una delle protagoniste, il quale ha passato gran parte del tempo a “fare cannoli”

 

TAORMINA – Nella kermesse d’eccezione del cinquantanovesimo film festival, spazio anche per il regista emergente Fabio Segatori che insieme al “nostrano” Nino Frassica, ha presentato il nuovo progetto di “Ragazze a mano armata” un film che vuole uscire dalle convenzioni tipiche del cinema Italiano come ha dichiarato lo stesso Segatori: “Questo nostro progetto cinematografico vuole uscire dai soliti schemi del cinema Italiano, lo definisco cinema sperimentale, perché bisogna dare allo spettatore nuove idee che portano a nuovo coinvolgimento”, ha poi rincarato la dose dichiarando che ”questo film è dedicato a tutte le studentesse fuori sede, infatti abbiamo scelto tre ragazze di Corleone che studiano nella città di Messina, per rendere ancora più reale il tutto, abbiamo scelto di ambientare il film nella loro vera casa in affitto e mi piace dire che la Sicilia è il posto ideale per girare anche se purtroppo è molto sottovalutato, la trama racconta di come una borsa piena di soldi possa cambiare la vita di tre ragazze squattrinate e ci sarà da ridere ma soprattutto da riflettere”.

Nino Frassica ha poi elogiato le parole del regista sottolineando il fatto che non reciterà una parte da protagonista, bensì un ruolo marginale per dare spazio ai giovani; “Io interpreto il ruolo di un pasticcere che è imparentato con una delle tre ragazze,  è stato molto divertente, infatti, ho passato la maggior parte del tempo a fare cannoli”.

Dopo i tanti sorrisi e i tanti applausi il regista Fabio Segato ha presentato una delle tre attrici protagoniste, ovvero Giovanna Verdelli, corleonese di nascita, dicendo che “E’ questo il nostro progetto, dare spazio ai giovani in questo periodo di crisi, i tecnici che lavorano con noi sono tutti siciliani ed hanno meno di trent’anni, e con rammarico devo dire che abbiamo perso due elementi che hanno acquistato un biglietto di solo andata per l’Australia, noi vogliamo contenere il talento e creare spazio in Italia qui per loro, perché il cinema indipendente è  quello che non fa recitare i figli dei raccomandati”.

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