R.I.P. Bobby Womack. Addio al cantautore e chitarrista americano che influenzò i Rolling Stones e Todd Rundgren

Bobby Womack, un cantautore R&B, molto espressivo che ha influenzato tantissimi artisti, dai Rolling Stones a Peter Gabriel, a Patti LaBelle, Todd Rundgren e Damon Albarn, è morto all’età di 70 anni. 
Sonya Kolowrat responsabile dell’artista, ha comunicato il decesso avvenuto venerdì scorso. Soffriva per il Morbo di Alzheimer

Con una voce impareggiabile e unica, Womack è stato un chitarrista e cantautore di rottura. Brani potenti e di successo come “Across 110th Street,” ‘’If You Think You’re Lonely Now” e “I Wish He Didn’t Trust Me So Much” hanno catturato l’immaginazione e le musicalità di future stelle del rock ‘n’ roll e del R&B.

“Aveva uno stile che nessun altro avrebbe mai potuto imitare” aveva dichiarato la cantante gospel Candi Staton, amica da sempre, “Lo amavo e mi mancherà tanto, così tanto“. Nell’89 aveva suonato con Todd Rundgren per ‘The Want of a Nail‘ e con l’artista americano aveva partecipato allo Show di David Letterman nel Maggio dell’89.

         

In una dichiarazione, il musicista Peter Gabriel ha detto: “Sono molto triste di apprendere della morte di Bobby Womack … Le sue canzoni e la sua voce sono stati così tanto una parte del tessuto di tante vite musicali. Negli ultimi anni, è stato bello vedere Richard Russell e Damon Albarn portando la sua musica torna nella nostra attenzione. Era una leggenda anima. I nostri pensieri e condoglianze sono con la sua famiglia e gli amici in questo momento“. 
Keith Richards degli Stones:  “Bobby Womack was a huge influence on us. He was a true pioneer of soul and R&B, whose voice and songwriting touched millions. On stage, his presence was formidable. His talents put him up there with the greats. We will remember him, first and foremost, as a friend“.

La morte di Womack è stata imprevedibile anche se non è una sorpresa. Diagnosticata la malattia di Alzheimer due anni fa, Bobby aveva superato anche altri momenti di malessere; qualche dipendenza da alcol e da stupefacenti, problemi alla prostata e al colon. Recentemente, e in in buona salute, si era esibito nell’importante Festival del Bonnaroo Music & Arts.

Bobby, che nella sua lunga carriera si era ritagliato una grande fetta del businnes discografico mondiale, aveva confidato ai microfoni della BBC, nel 2013, che la diagnosi del morbo di Alzheimer è stata accertata dopo che il cantante aveva iniziato ad avere difficoltà nel ricordare le parole delle sue canzoni e i nomi di musicisti e persone con cui aveva lavorato, e che sono stai invero molti.

Nei sette decenni, Womack che nel 2009 era stato iscritto nella Rock and Roll Hall of Fame, raccontava nel 2012 alla stampa (Associated Press) come aveva perso tanti amici, per poi passare nell’ombra della sfortuna per le disavventure legate alla dipendenza alcolica e di sostanze. Penso che il più grande momento per me è stato quello di allontanarmi dalla scena della droga“, ha detto Womack. “Non è stato facile …perché tutti sapevano che mi drogavo. …Non sapevo quando potessi uscirne. Temevo la fine di tanti amici come Wilson Pickett, Sly Stone, Jim Hendrix, Janis Joplin, e posso andare avanti e avanti e avanti, e dico tutti quelli che sono morti a causa della droga“.

Nel sito della Rock and Roll Hall of Fame si legge che Womack nasceva a Cleveland, Ohio, e già dalla giovane età cantava musica gospel, esibendosi con i suoi fratelli in The Womack Brothers. Il cantautore cambio genere sotto l’influenza del leggendario Sam Cooke, che scritturò il gruppo per la sua etichetta personale: Womack si dedicò benissimo al R&B. Nei primi anni 1960 il suo gruppo pubblicava “It’s All Over Now,” che è stata ripresa dagli Stones, diventando un hit per la band inglese.

Le sue canzoni sono state registrate da più artisti, suonando anche come turnista a Memphis nel 1960. Damon Albarn e il presidente della XL Recordings Richard Russell hanno aiutato Womack a riprendersi il successo e proseguire la carriera nel 2012 con l’album “The Bravest Man in the Universe
L’album all’inizio, pieno di musica elettronica e beat, è stato apprezzato dalla critica per un semplice motivo: quella voce inconfondibile che dava ancora i brividi.

Non credo che abbia mai davvero pensato che avrebbe fatto ancora nulla“, ha detto Albarn di Womack nel marzo 2012. Guardando la sua riabilitazione e guardando la sua capacità di confrontarsi con nuovi materiali e con le nuove sfide, tutto era a dir poco miracoloso, al momento, e ancora oggi continua a combattere i suoi demoni e la sua malattia. Ma lui è una bella persona e quando apre la bocca e quella voce viene fuori, succede qualcosa che è in qualche modo viene toccato da Dio“.

(fonti web – The Washington Post)

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