Nel corso del 2019 effettuate oltre 44.000 prestazioni sanitarie negli Istituti di pena della provincia

Lanza: «Una priorità sin dal mio insediamento. I risultati ci soddisfano e ci gratificano. Il successo del lavoro è della squadra e della sinergia istituzionale che si è creata». Apprezzamento per il lavoro svolto è stato espresso dal presidente del Tribunale di Sorveglianza di Catania.

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CATANIA – Presentati questa mattina, presso la Direzione generale dell’Asp di Catania, i dati di produttività, per l’anno 2019, della rete dei servizi di sanità penitenziaria della provincia.

All’incontro sono intervenuti: il manager dell’Azienda sanitaria catanese, dott. Maurizio Lanza, insieme al direttore sanitario e al direttore amministrativo, dr. Antonino Rapisarda e dott. Giuseppe Di Bella; il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Catania, dott. Carmelo Gesualdo Giongrandi; i direttori delle Case circondariali del territorio, dott.ssa Elisabetta Zito (Piazza Lanza), il dott. Giuseppe Russo (Bicocca), la dott.ssa Giorgia Gruttadauria (Caltagirone), la dott.ssa Milena Mormina (Giarre); il direttore del CPA di Catania, dott.ssa Antonia Chiarenza; il direttore dell’Istituto penale per minorenni di Bicocca, dott.ssa Letizia Bellelli, accompagnata dal vice direttore, dott.ssa Maria Randazzo, e il direttore dell’Istituto penale per minorenni di Acireale, dott.ssa Carmela Leo.

Presenti, inoltre, per l’Asp di Catania, il dr. Giuseppe Spampinato, dirigente dello Staff; il dr. Carmelo Florio, direttore del DSM; il dr. Renato Passalacqua, direttore dell’UOC Medicina delle migrazioni, in rappresentanza del direttore del Distretto sanitario di Catania, il dr. Renato Raciti, direttore del Distretto sanitario di Giarre.

I dati di attività sono stati illustrati dalla dr.ssa Salvatrice Riillo, responsabile dell’UOS di Sanità penitenziaria, che ha anche presentato le procedure e le misure di contenimento e gestione dell’emergenza coronavirus nelle carceri.

«I risultati ci soddisfano e ci gratificano – ha detto il dott. Lanza -. Il successo del lavoro è della squadra e della sinergia istituzionale che si è creata e per la quale ringrazio i direttori degli Istituti. Sin dal mio insediamento ho voluto sottolineare l’importanza di quest’area di lavoro che, insieme ad altri profili, rientra a pieno titolo negli stati di fragilità, i quali rappresentano, per noi, una priorità assistenziale».

L’Asp di Catania è l’Azienda sanitaria che, in Sicilia, a seguito della riforma della medicina penitenziaria, ha preso in carico il più alto numero di Istituti penitenziari.

Apprezzamento per il lavoro svolto è stato espresso dal dott. Giongrandi che ha sottolineato «la svolta impressa dalla Direzione strategica dell’Asp di Catania che, con criteri manageriali, ha attivato una serie di servizi nelle carceri e ha risolto diversi problemi operativi».

Nel corso del 2019, le prestazioni erogate, presso gli Istituti penitenziari della provincia sono state oltre 44.200: più di 20.000 prestazioni rese presso la Casa circondariale di Caltagirone e oltre 15.700 nella Casa circondariale di Piazza Lanza.

Il modello organizzativo adottato dall’Asp di Catania, per ottimizzare costantemente l’erogazione di livelli essenziali di assistenza ai detenuti, è quello di un poliambulatorio, di base e specialistico. Ogni poliambulatorio, sotto il profilo organizzativo, fa riferimento al direttore del Distretto sanitario di zona. Le linee di indirizzo operative sono impartite dall’UOS di Sanità penitenziaria che assicura l’omogeneità degli interventi e la proporzionalità delle risorse in base ai bisogni di ciascuna Casa circondariale o Istituto penale.

Attraverso la realizzazione di protocolli omogenei, l’Azienda sanitaria provinciale ha garantito:

  • l’assistenza primaria di base e la valutazione dello stato di salute dei nuovi ingressi e, più in generale, di tutta la popolazione detenuta predisponendo, per l’adozione, il modello della medicina di iniziativa e non d’attesa;
  • le risposte alle urgenze e la garanzia del primo soccorso;
  • le prestazioni specialistiche;
  • la cura delle patologie infettive;
  • la promozione di programmi di screening;
  • la promozione delle pratiche vaccinali;
  • la tutela della salute delle detenute e della prole;
  • la tutela della salute delle persone immigrate;
  • la presa in carico dei pazienti cronici per la continuità delle cure (diabetici, BPCO e cardiopatici).

Sono stati, inoltre, acquistati presidi e attrezzature per un importo di 330.000,00 euro circa. Da segnalare la fornitura di un riunito odontoiatrico per la Casa circondariale di Bicocca, nonché di elettrocardiografi, elettrobisturi, diatermo coagulatore, kit ferri chirurgici, attrezzatura per oftalomologia, attrezzatura misura visus, spirometri portatili ai diversi Istituti.

Sono state discusse e affrontate, inoltre, alcune criticità, in ordine all’incremento di alcune specialistiche ambulatoriali. Si è, in particolare, puntata l’attenzione sui servizi di psicologia, psichiatria e Sert, e sulla tutela dei diritti dei detenuti.

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