Mare Liberum 2020. Catania ancora teatro del Festival Internazionale di Geopolitica

Quarta edizione del Festival presso la sede dell’Associazioni Diplomatici, adattata alle misure anti-covid ma ugualmente piena di ospiti di rilievo.

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L’ormai nota conferenza di geopolitica “Mare Liberum” è riuscita anche stavolta nell’obiettivo di ricreare un incontro tra i protagonisti della nostra politica per discutere di varie tematiche legate all’Europa e al Covid-19. Nella prima conferenza svoltasi alle 12:00 “Gli Stati Uniti d’Europa: un sogno o una possibilità concreta?” si sono avvicendati, l’ex ministro Angelino Alfano, il vice-presidente del parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo e Giuseppe Ayala, magistrato ed ex parlamentare della Repubblica Italiana. Interviene Castaldo del Movimento cinque stelle, elogiando il comportamento non solo del governo ma anche del popolo italiano, ricordando che tale comportamento è stato riconosciuto anche dal Financial Times, giornale mai morbido quando si parla del nostro paese.
Dopo questa premessa ha cominciato a parlare dei nemici interni ed esterni all’UE. Riguardo i primi, non nasconde di parlare dei paesi di Visegrad, i quali su molte tematiche, come immigrazioni e Recovery Fund, hanno sempre remato contro altri paesi, come il nostro. Una possibile soluzione, secondo il Vice Presidente del parlamento europeo, è quella di usare il concetto di “cooperazione rafforzata”, menzionato nel trattato di Lisbona, cioè dare la possibilità a quei paesi europei che riescono a trovare un accordo, ad esempio riguardo l’immigrazione, di poterlo fare comunque con voto maggioritario piuttosto che con il voto unanime, che attualmente serve per la modifica o ratifica di trattati o di riforme strutturali.
Questo strumento del voto unanime è infatti usato spesso dai paesi di Visegrad per bloccare svariate riforme. Finisce l’intervento parlando della Next-Generation UE, la quale deve diventare una riforma strutturale, visto il buon esito, e non una riforma una tantum. Il salario minimo, la lotta alle disuguaglianze, il superamento del pareggio di bilancio, la possibilità di mettere il debito pubblico in comune, cosi come anche il fisco, sono passi imprescindibili per arrivare un giorno ad avere gli Stati Uniti d’Europa.
Questi temi trovano il sostegno anche dell’ex ministro Angelino Alfano, che aggiunge come la frammentazione dell’Europa porta determinate direttive comunitarie ad avere diverse valutazioni a seconda del paese: Il Recovery Fund, cioè i fondi stanziati dall’Europa per arginare la crisi causata dal covid-19, è stato considerato troppo poco da paesi come l’Italia, e troppo dai paesi di Visegrad. L’ex ministro continua dicendo come L’Europa abbia già affrontato grosse crisi: quella dell’immigrazione derivante dalla situazione instabile nel Maghreb dopo la “primavera araba”, la crisi economica del 2008, la Brexit e in ultimo la pandemia da covid-19. In tutte queste crisi, l’Europa ha resistito e ha imparato a rispondere sempre meglio, come dimostra il grande stanziamento di fondi avvenuto riguardo quest’ultima crisi. Per questi motivi Alfano definisce l’Europa come un “club” dove ogni stato membro ha diritti e doveri, ponendo l’attenzione sul fatto che senza la presenza di questo “club”, ogni membro, sarebbe più debole nel panorama politico internazionale. Il mercato unico e le istituzioni dell’Europa assicurano, prosperità e sicurezza tra i paesi membri, ricordando come prima dell’UE, l’Europa sia sempre stata in guerra.

Conclude l’intervento il magistrato Giuseppe Ayala parlando della sua esperienza in Europa alla commissione della difesa, dicendo come una delle grandi preoccupazioni degli altri stati membri sia il fatto di vedere i fondi europei in mano alla criminalità organizzata e come quindi “la legalità conviene”, perché l’unico modo per far cambiare visione sull’Italia sia quello di porre l’accento sulla lotta alla corruzione e alle mafie, oltre che su quello della stabilità politica, che non permette spesso ai nostri rappresentanti di avere il tempo necessario per far valere in Europa le posizioni del nostro paese.120278662_329648821594691_4065168075756646259_n

Il Festival continua con altri due incontri, uno sull’ambiente e uno sulla situazione dello sport post-lockdown. In quest’ultimo panel sono intervenuti il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, il produttore cinematografico Pietro Valsecchi, l’onorevole Maria Laura Paxia e il campione del mondo Marco Tardelli.
Quest’ultimo rispondendo a domande riguardanti il calcio, sostiene come il lockdown abbia creato serie difficoltà economiche alle società, specie quelle più piccole, cosi come ai calciatori di serie C e B che percepiscono uno stipendio decisamente più basso rispetto i loro colleghi delle serie maggiori, aggiungendo come possibile soluzione un allargamento delle possibili entrate negli stadi, rispetto gli attuali 1000 posti disponibili, a seconda della capienza dello stadio.
Valsecchi invece sposta l’attenzione sul mercato cinematografico, di come sia cambiato il termine di fruizione dei film a favore delle varie piattaforme streaming, spiegando come proprio la commedia italiana, di cui lui è anche produttore, soffra così la concorrenza spietata di altre commedie presenti su le stesse piattaforme ma con budget di produzione decisamente più alti.
Motivo per cui Valsecchi è dell’opinione che questo post-covid porterà ad un taglio non solo di idee nel mondo del cinema italiano, ma anche di sceneggiatori. Conclude l’onorevole Paxia, parlando di come non solo in Italia, ma tutto il settore dello spettacolo europeo ha avuto grossi danni e di come il governo ha cercato di allargare i fondi come il reddito d’emergenza anche per questo settore. 120273014_1000816630389622_2535992808352224106_n

Il festival ha quindi poi avuto la sua conclusione con il concerto al Cineteatro Odeon di Francesco De Gregori, già ospite di “Mare Liberum”, dove in un’ora e mezza ha interpretato ancora una volta tanti dei suoi classici con una sorpresa inaspettata. Infatti durante metà concerto, tra lo stupore del pubblico, è salito sul palco il noto attore comico Checco Zalone, accompagnando prima con il piano “la donna cannone” di De Gregori, e poi improvvisando un duetto con quest’ultimo cantando “Gli uomini sessuali”, vecchio cavallo di battaglia di Zalone, reso noto ai tempi della sua presenza a Zelig. La conclusione del concerto con “Rimmel”, mette così fine a questa splendida giornata piena d’incontri e di confronto tra diverse idee.

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