Maledizione Catania

Il Calcio Catania e la sua storia infinita…

Incredibile, davvero incredibile come possano cambiare i titoli di un giornale giungendo nei minuti finali di una partita di Serie B. Proprio questo succede in Crotone-Catania, incontro valevole per la quinta giornata del campionato cadetto. Finalmente si vede un Catania più in palla e con un atteggiamento assai diverso da quello proposto nei precedenti impegni. La squadra di Sannino scende in campo guardando in faccia i calabresi senza aver paura di giocarsela per conquistarsi i tre punti. Partita fin da subito gagliarda, nella quale gli etnei svolgono un buon calcio e si calano quasi perfettamente nella parte, imbastendo una gara molto fisica. Di contro il Crotone, esperta compagine di Serie B, tiene sempre sull’attenti la retroguardia etnea prima con Ciano su punizione e poi con Dezi, con un bel destro che viene neutralizzato da Anania. Ma in mezzo alle due occasioni c’è da registrare al 26′ il secondo centro in campionato firmato Emanuele Calaiò. L’arciere infatti sfrutta un calcio d’angolo di Rosina e batte Secco con un piattone sinistro di prima intenzione, che non lascia scampo al portiere avversario. Dunque Catania in vantaggio, ma che potrebbe raddoppiare proprio alla fine del primo tempo quando Capuano, in veste di regista atipico, pesca con un pregevole lancio il solito Calaiò, che aspetta un attimo, fa rimbalzare il pallone davanti a sè e scaglia un sinistro “alla Di Natale” che si stampa sul palo incredibilmente.

Nella ripresa il Catania rientra in campo concentrato quanto il primo tempo, ma comincia ad indietreggiare concedendo qualche metro in più agli avversari. Nonostante ciò non succede niente di troppo pericoloso, se non una nuova punizione di Ciano che Anania allontana dalla propria porta. I rossazzurri invece sfiorano il 2-0 con Calaiò ancora, che per poco non indirizza in porta un ottimo pallone di Castro. Ma passano i minuti e i siciliani perdono un po’ di corsa per la stanchezza. Sannino effettua diversi cambi proponendo un assetto più difensivo in modo da conservare il prezioso vantaggio. Ma è proprio al 93′ minuto che Garufi sfortunatamente scivola e travolge un avversario in area di rigore. Sarà Ciano a trasformare proprio all’ultimo istante il pallone del pareggio. Fine dei giochi all’Ezio Scida di Crotone sul risultato di 1-1.

Che dire? Stavolta nulla da rimproverare ai ragazzi che vestono questa maglia. Stavolta è la sfiga che si mette in mezzo al Catania ed al suo primo successo stagionale. Bisogna lavorare ancora tanto è vero, ma finalmente si vede una squadra migliore che comincia a sentire le prime cure del nuovo allenatore. Gli interpreti sul campo di gioco dimostrano infatti una mentalità “più da Serie B”, senza pensare di vincere per grazia ricevuta, ma sapendo di doverlo fare da sè. A maggior ragione lo si può affermare se si pensa che si sia giocato con Capuano in cabina di regia (partita encomiabile del difensore napoletano), con a fianco l’esordio del giovane Jankovic, autore di una partita assai timida, forse per la prima presenza da professionista praticamente. La difesa, invece, comincia a funzionare. La coppia di centrali Gyomber-Spolli infatti non mostra più alcuna incertezza da due partite a questa parte, così come i due terzini, ma più Monzon che Peruzzi, sono in netta ripresa. L’attacco invece registra il primo impiego di Rosina a fianco di Calaiò ed i risultati si vedono fin da subito. Più fluidità nelle azioni e tasso tecnico importante quello degli attaccanti rossazzurri, anche se Castro risulta ancora poco incisivo. Unico vero neo della gara è Martinho, che spesso si trova a dover impostare in quanto gioca in un ruolo che naturalmente non è il suo, sbagliando diversi palloni, anche piuttosto semplici.

Molto bravo Sannino a leggere la gara. Il tecnico di Ottaviano infatti sa bene quali siano i limiti del Catania. Cerca di mascherare le grandi carenze del centrocampo chiedendo grande sacrificio ai suoi uomini, così come aggiunge quantità quando si accorge che la qualità ormai è venuta meno. Inoltre grida come un forsennato dal primo al novantesimo minuto cercando di tenere sempre i suoi col coltello fra i denti e, se non fosse per un’ingenuità capitata al giovane Garufi, riuscirebbe pure a portare una vittoria che avvrebbe dato molto al morale di questi giocatori.

Si tratta di una squadra ancora molto impaurita, che non ricorda più come si vince e che quando lo sta facendo, non riesce poi a raggiungere l’obiettivo, non nascondiamocelo. Nonostante ciò nelle ultime due partite, nonchè le prime due di Sannino sulla panchina del Catania, hanno portato buone novità e qualche sintomo di guarigione. Sicuramente si vede un futuro un po’ più radioso in casa etnea. Attenzione però, adesso bisogna cercare di eliminare un problema alla volta cominciando a vincere, cosa che dovrebbe essere normale per questa squadra, ma che invece fatica ad esserlo. Oggi usciamo da Crotone feriti, ma lo facciamo con la consapevolezza che il Catania ha cominciato la ricerca di sè stesso. Oggi qualche attributo è stato uscito fuori, speriamo che d’ora in poi esca fuori anche il vero Catania. Arriverà il momento in cui verrà sconfitta questa “maledizione”.

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