“Made in Warhol @ Villa Piccolo”, a Capo d’Orlando la mostra del grande artista

“Dal 27 giugno al 2 agosto appuntamento con l’arte a Villa Piccolo, in provincia di Messina”.

La mostra, inserita all’interno della programmazione della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella e del Comune di Capo d’Orlando, è organizzata da Studio Soligo e curata da Giuseppe Stagnitta, con la consulenza scientifica del critico d’arte Julie Kogler, dello psicologo dell’arte Alberto Angelini, e documenta la grande forza comunicativa della personalità più ecclettica e importante dell’arte del ‘900: Andy Warhol.

L’esposizione, allestita nella casa-museo di Villa Piccolo (Strada Statale 113, km. 109) dal 27 giugno al 2 agosto e nelle sale espositive di Loc, Laboratorio Orlando Contemporaneo (Centro culturale Polivalente Antonio Librizzi, via del Fanciullo n. 2) dal 7 agosto al 27 settembre, presenta 70 opere, provenienti dalla famosissima Collezione Rosini-Gutman (dalla nota Campbell’s Soupe Brillo alla celebre Marilyn Monroe a Ingrid Bergman, da John Gotti e Liz Taylor e l’opera su tela Cospiracyat Dallas, per arrivare ai rarissimi Tacchi …).

Nello stesso tempo l’esposizione proporrà quella celebrazione di “cose”, “persone” e “simboli” ricorrenti nella business art di Andy Warhol (dando un taglio all’esposizione strettamente “analitico” che si concentrerà più sulla personalità dell’artista, grazie anche al contributo dello psicoanalista Alberto Angelini) che lo hanno reso forse il più famoso artista dell’era contemporanea: i manifesti dei suoi film, le copertine dei dischi tra cui quelle dei RollingStones, Velvet Underground, Graces Jones, alcuni abiti da lui disegnati e autoritratti video.

Si troverà in mostra, inoltre, la proiezione di una rarissima intervista realizzata dal giornalista Vanni Ronsisvalle nel 1977 a Roma, dove l’artista viene ripreso nel suo vagabondare per la Città Eterna, incontrando personaggi proprio del tessuto sociale romano di quel periodo, come Federico Fellini e si sofferma contemplando le architetture barocche del centro città.

Fama, notorietà, moda, fungono da agenti scatenanti per i prodotti d’arte, piuttosto che opere, realizzati dal manager/artista Warhol. Prodotti in cui l’unicum artistico è sublimato nella forza violenta e dirompente della serigrafia, la silkscreen che concede la riproducibilità di una matrice, di originali che rimangono tali, che diventano strumenti di comunicazione. Una produzione seriale di oggetti/soggetti quotidiani, decontestualizzati e resi accessibili al grande pubblico grazie alla loro immagine/icona che non richiede più interpretazioni o letture che sempre hanno indirizzato, limitandola, la visione dell’opera d’arte verso spettatori preparati.

I ritratti di alcuni tra i più famosi vip del jet set internazionale testimoniano il periodo “mondano” e glamour intrapreso da Andy Warhol durante il quale all’artista vennero commissionati ritratti da ogni parte del mondo e dalle più disparate categorie sociali di personaggi, purché facoltose (“Pittore di corte degli anni settanta” è come il critico Robert Rosenblum definisce Warhol).

L’evolversi delle attitudini comunicative, virtuali e non, ha confermato con il trascorrere dei tempi la funzionalità, a tratti subliminale, delle scelte estetiche e stilistiche della produzione di Warhol in relazione al potere persuasivo dell’immagine.

Un potere sempre più ineluttabile, elemento primario all’interno di tutti i contesti sociali e sociologici in cui Warhol comunica, suggestiona, trasmette i suoi valori e le sue tecniche e citazioni.

L’inaugurazione della mostra è in programma venerdì 26 giugno, alle 20, a Villa Piccolo, alla presenza, fra gli altri, del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, del Sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni e del Presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, Giuseppe Benedetto. 

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