Calcio Catania – Il pagellone: difesa

Chiusa la stagione, è il momento dei bilanci e dei voti. Prima parte del nostro “pagellone”: oggi ci occupiamo della difesa.

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Terminata la stagione del Catania, smaltita, o quasi, la “delusione” che quest’annata ha portato in dote, è il momento dei bilanci, dei voti, delle pagelle. La cavalcata etnea è stata colma di alti e bassi, ha tenuto un’andatura sinusoidale. A momenti di euforia generale, di sensazione di rilancio, di poter spiccare il volo, si è puntualmente alternata la caduta, la brutta figura e, soprattutto, i punti gettati al vento. Il nostro “pagellone” terrà conto di tutto, dalla prima giornata di agosto alla sfida finale contro la Juve Stabia nei playoff. Partiamo dalla difesa, la nota meno dolente di un campionato che di “acciacchi” ne ha lasciati tanti.

Matteo Pisseri: voto 8

Eccezionale. Basterebbe solo questa parola per dare l’idea di che tipo di stagione abbia fatto il portiere rossoazzurro, prelevato dal Monopoli in estate. Mai un errore, mai una sbavatura, tante parate decisive e molti, moltissimi, punti conquistati grazie al suo contributo. Negli occhi le prestazioni di Matera e quella interna contro il Lecce. Da molto tempo il Catania non dormiva sonni tranquilli tra i pali, anche ai tempi della serie A c’era il dibattito sul valore più o meno alto di Andujar. Pisseri, però, ha messo d’accordo tutti, ha dimostrato di poter essere il punto cardine di qualsivoglia squadra, non per forza di Lega Pro. Le richieste per lui non mancheranno, ma Lo Monaco proverà, stando a quanto raccolto dalla nostra redazione, a tenerlo in ogni modo. Averlo per la prossima stagione sarebbe già un bel “presentarsi”.

Tino Parisi: voto 5

Stagione complicata quella del giovane terzino etneo. Il voto che gli diamo non va sotto il 5 perché qualcosa di buono l’ha fatta vedere, viene in mente la gara interna contro la Virtus Francavilla e qualche altra prova degna di nota, ma per il resto il suo cammino è stato colmo di difficoltà, di scivoloni e, soprattutto, di insicurezza. Ridurre tutto alla gara di domenica a Castellammare di Stabia, dove comunque ha commesso una grossa ingenuità, sarebbe scorretto, il problema è che pomeriggi del genere sono stati quasi la consuetudine. Si veda la trasferta di Siracusa o la gara interna contro il Cosenza e l’elenco, ahilui, potrebbe continuare. Per quanto riguarda il futuro, è difficile sbilanciarsi a pochi giorni dal termine della stagione. Senza dubbio è complicato immaginarlo come titolare inamovibile anche il prossimo anno.

Drausio Gil: voto 6

Campionato in crescendo. Inizio molto complicato, con tanti errori banali e moltissime giornate di squalifica prese a causa dei frequenti cartellini rossi affibbiatigli. La vicinanza di Bergamelli lo ha molto aiutato e, col passare dei mesi, ha preso confidenza col calcio italiano e la Lega Pro. Deve ancora migliorare molto in alcune letture e nella confidenza col pallone quando c’è da impostare l’azione dalle retrovie, ma le basi per far bene ci sono. Nota a margine: è impressionante dal punto di vista fisico. Non sono molti i giocatori che si procurano una lesione muscolare abbastanza importante e che sette giorni dopo scendono in campo dal primo minuto. Altro punto di partenza importante.

Dario Bergamelli: voto 7

L’unico fattore capace di fermarlo è stato quello inerente l’integrità fisica. Tra ernie e problemi muscolari, sul finale di stagione ha dovuto alzare bandiera bianca. Non a caso, con il suo forfait, è andata perdendosi anche la solidità difensiva che aveva contraddistinto tutta la prima parte di campionato. Di certo non è la sua assenza l’unico motivo, ma non può essere solo una coincidenza. Centrale che ha bisogno di farsi vedere in serie B, lo merita, ne ha le capacità. Trovasse più continuità fisica, lo si potrebbe immaginare anche in un Foggia, all’assalto delle vette della cadetteria. Un suo futuro a Catania sembra improbabile. Il contratto in scadenza, la distanza tra le parti ed un accordo mai trovato. Peccato, ma tanta, tantissima, buona fortuna. Se c’è qualcuno che la merita, è lui.

Giovanni Marchese: voto 5

Ci si aspettava, indubbiamente, di più. Forse i ricordi della serie A hanno ingannato e fatto passare in secondo piano una condizione fisica tutta da ritrovare, specie ad inizio avventura. La Lega Pro, poi, non è la massima categoria: si deve correre ed il passo non è più quello dei bei tempi. Si è riciclato a centrale. Qualche buona cosa, ma comunque inferiore alle aspettative. Non era semplice calarsi all’interno della squadra e della categoria a stagione in corso, il beneficio del dubbio è giusto darglielo. Dal punto di vista dell’esperienza e del carisma è difficile dirgli qualcosa. Ma aspettiamo la prossima stagione per dare giudizi definitivi.

Stefan Djordjevic: voto 6

Il suo voto fa media tra il bel girone d’andata cui ha dato vita e la seconda parte di stagione in cui è, pian piano, scomparso. La sensazione è che sia il più classico dei giocatori “umorali”: se la squadra gira, lui va a mille, altrimenti sono problemi. Dal punto di vista della corsa è un treno, deve magari acquisire maggiore malizia, ma è giovane, il tempo è dalla sua. Urge una sensibile crescita dal punto di vista tattico, anche se sul finale di campionato è apparso in crescita. Pochi dubbi sulla sua conferma, nella speranza che l’estate possa dargli ulteriore acclimatamento con una realtà nuova come quella del calcio italiano e della Lega Pro in particolare.

Andrea De Rossi: voto 6.5

Ingiudicabile perché mai impiegato fino alla gara contro il Siracusa in casa, da lì in poi bella sorpresa. Sul piano fisico e dell’intelligenza tattica c’è, eccome. Bisognerebbe dargli un po’ di fiducia. Col senno di poi è semplice, ma se fosse stato scelto lui da titolare a Castellammare…chissà. Intanto, che pensi a lavorare. Le basi per far bene non mancano.

Ivano Baldanzeddu: non giudicabile

Due partite ed il crack. Arrivato in prestito dal Venezia con i galloni del titolare, non lo si è visto praticamente mai. Lascerà Catania, anche se difficilmente qualcuno si ricorderà di lui.

David Mbodj: non giudicabile

Troppo poco per dargli un voto. Ottimo fisicamente, claudicante dal punto di vista tecnico.

Alessandro Bastrini: non giudicabile

Perseguitato dai problemi fisici, non ha il tempo di mettersi in evidenza. Festeggia a Cremona la serie B. Peccato non averlo avuto al 100%, ma forse nemmeno al 50%.

Ivan De Santis: non giudicabile

Visto pochissimo, ma poco per davvero. Una sola gara, a Francavilla Fontana, e sarebbe meglio dimenticare. Diventato perno a Pagani, buon per lui.

Valerio Nava: voto 4.5

Il “buco” venutosi a creare sulla fascia destra è anche, e soprattutto, causa sua. Arrivato in prestito dall’Atalanta con la fama di ottimo terzino a cui affidare la maglia da titolare e la chiave della sua corsia di competenza, lo si ricorda solo per una discreta prova fornita ad Andria. Poi tanti errori e la lenta sparizione dai radar e dalle gerarchie di Pino Rigoli. Via a gennaio, senza rimpianti.

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