Alla fine di ogni cosa: romanzo di uno zingaro che sconfisse il nazismo

Abbiamo incontrato Mauro Garofalo, giornalista, scrittore, boxer, alla Feltrinelli di Catania in occasione della presentazione del suo ultimo lavoro: “Alla fine di ogni cosa, romanzo di uno zingaro”. Ci ha raccontato la genesi di un romanzo che racconta la storia di un uomo e la Storia del Novecento, della voglia di combattere e della banalità del male.

20160315-DSC_0001

Raccontare una storia significa anche riviverla e farla rivivere e Mauro Garofalo, raccontando quella del grande Johann Trollmann racconta la prima metà dello scorso secolo. L’intreccio della piccola storia di un uomo con quella dei grandi eventi storici, delle guerre, delle persecuzioni, delle sconfitte che schiacciano gli uomini.

Come nasce questo romanzo?

“Questo romanzo nasce in palestra, in una palestra popolare, dopo un allenamento, nel 2013. Un mio sparring, mentre scioglievo le fasce, mi chiese:” ma tu che scrivi storie, hai mai sentito parlare del pugile zingaro, che salì sul ring coperto di farina e i capelli biondo platino, campione tedesco, durante il nazismo?” Risposi che non ne avevo mai sentito parlare  e da quel momento ho iniziato a cercare notizie su questo pugile che sfidò il nazismo, nonostante i problemi dovuti alla perdita delle fonti”.

20160315-DSC_0013Perché è stato così difficile reperire le fonti e ricostruire la storia di Rukelie?

La storia di Johann Trollmann si svolge tra il 1908 e il 1943 in Germania. In mezzo ci sono due guerre mondiali, i bombardamenti a tappeto su Berlino e i nazisti che, consapevoli della fine ormai vicina, bruciarono tutto. Gli archivi, sono andati persi, quello che resta è la memoria, la leggenda. Ho seguito la leggenda di questo pugile, di questo “albero” che resta immobile mentre la marea nera del nazismo invade tutto. Lui, zingaro, è il campione di boxe tedesco del 1933. Quando sale Hitler al potere, la boxe tedesca, la disciplina preferita dal Fuhrer, aveva il volto di uno zingaro“.

Ma il titolo gli viene tolto.

Sì, il titolo gli viene portato via, ma lui sale sul ring per riconquistarlo. E lo fa in maniera spettacolare, coperto di farina bianca e i capelli decolorati e tirati in dietro, a scimmiottare l’ideale ariano. Volevano l’ariano? E l’ariano hanno avuto!

Non è solo la piccola storia ma è la piccola storia che si intreccia con la grande storia.  Un grande aiuto mi è stato dato dall’associazione Rukelie Trollmann e dai pronipoti che ne preservano la memoria e la leggenda!

Una parabola epica che dai grandi successi porta all’abisso.

Sarebbe potuto scappare mille volte. Si sarebbe potuto salvare. Ma ha voluto seguire il suo sogno fino alla fine, ha inseguito le sue chimere fino a cadere con le ali bruciate come Icaro“.

Nelle pagine del libro di Mauro Garofalo si respira la boxe, come in Hemingway, in London, la precisione delle parole come jab dritti al volto, il respiro cadenzato, la velocità dei colpi e delle schivate, tutto in queste pagine trasuda l’amore per la nobile arte. Una disciplina “democratica” “popolare” che consente a tutti d’emergere.

20160315-DSC_0006Un bellissimo incontro alla Feltrinelli dove, grazie agli interventi di Giuseppe Condorelli e Paolo Lisi, sono stati approfonditi, scavati, interpretati tutte le sfaccettature di un libro ben scritto, di una storia incredibile, di una Leggenda che grazie anche a queste parole torna a rivivere.

Alla fine di ogni cosa lo zingaro, 70 anni dopo, ha sconfitto il nazismo, la morte e l’oblio.

a Cognita Design production
Torna in alto