Premio Di Stefano a Taormina con il Coro Lirico Siciliano, evento unico riuscito nonostante la pioggia

La pioggia a tratti e subdola non ha fiaccato la riescita del premio internazionale Giuseppe Di Stefano, evento organizzato dal Coro Lirico Siciliano e dal Mythos Opera Festival, svoltosi la sera del 22 agosto al Teatro antico di Taormina

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La pioggia a tratti e subdola non ha fiaccato la riescita del premio internazionale Giuseppe Di Stefano, evento organizzato dal Coro Lirico Siciliano e dal Mythos Opera Festival, svoltosi la sera del 22 agosto al Teatro antico di Taormina; sebbene le condizioni meteo teoriche non riportassero problemi, gocce minime ma intense hanno costretto a mutare la scaletta, presentata dal direttore del Coro, il Maestro Francesco Costa (in assenza del Maestro Stinchelli), il quale tuttavia ha còlto l’occasione per modificare in corso d’opera, da buon anfitrione (anzi “valletto”, come si è definito), la serata da premiale concertistica a coristica. La partecipazione del pubblico, se fu notevole anche se non massiccia, si caratterizzò per la decisione nel rimanere presenti anche oltre le necessarie interruzioni dovute alla intermittenza di Giove pluvio, oltreché alle sedie inevitabilmente bagnate: e però la determinazione della “vecchia guardia” degli amici della Musica e dei fedeli dell’Arte superò ogni naturale avversità.

Furono premiati il soprano Maria Dragoni, ospite speciale a Taormina e che fu la prima Aida nello scenario dell’antico teatro siciliano: la Dragoni, che il grande tenore Di Stefano tanto stimava al punto di affidarle l’ultima direzione registica da lui svolta a Taormina, considerandola -come oramai è acclarato dalla critica- l’erede di Maria Callas, ha dichiarato di esser felice del suo ritorno in terra di Sicilia, onde ricevere l’ambito riconoscimento dedicato al celeberrimo Maestro del belcanto con voce strettamente veristica. La presenza in ispirito di Giuseppe Di Stefano fu assicurata, nella continuitate sanguinis, dalla figlia Floria (ivi giunta dagli Stati Uniti) che ha ritirato il premio lieta del concorso affettivo del pubbblico, in omaggio all’illustre genitore.

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Furono poi premiati il tenore Renato  Francesconi, il tenore Rudy Park, il baritono Alberto Mastromarino, il soprano Alicia Wegorzewska,  il mezzosoprano Elisabetta Fiorillo, il soprano Ramona Tullumani, il mezzosoprano Giuseppina Piunti, il soprano Giovanna Casolla,  il il soprano Raffaella Angeletti la quale ha ardito, dopo un tentativo interrotto dalla pioggia, di intonare “a cappella” la notissima aria di “Casta Diva” dalla Norma belliniana con molto gradimento di pubblico (poiché con Bellini, amato da Di Stefano come da Maria Callas, si iniziò la serata con la sinfonia di Norma) accompagnata dal Coro Lirico Siciliano, dappoiché l’orchestra della Calabria, stante il temuto danneggiamento degli strumenti a causa della umidità e delle acque nuvole, ha preferito ritirarsi, non consentendo lo svolgimento di “Cavalleria rusticana” come da programma, per la parziale delusione degli interpreti e dei presenti. Parziale poiché si è avuto modo di “rileggere” codesta defaillance in allegra musicalità, intonando non solo il Coro il celebre “va pensiero” dal Nabucco verdiano in omaggio alla italianità dell’Arte, ma anche la presenza brillantissima dei bambini del Coro di voci bianche “Città di Taormina” diretto dal Maestro Lo Giudice, ha permesso il dischiudersi ampio di applausi e sorrisi, avendo i bimbi ben due volte, sotto gli ambulacri del teatro mentre imperversava il tempo avverso e poi sulla scena placatesi le condizioni meteorologiche, di intrattenere gli astanti con brani del loro repertorio. In tutto ciò il Maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, sovrintendente del Mythos Opera Festival, ha sottolineato come la volontà di celebrare a dieci anni dalla scomparsa, la immensa figura del tenore mottese Giuseppe Di Stefano, alla presenza dei Sindaci di Motta Sant’Anastasia ove egli nacque, e di Taormina professor Bolognari, sia prevalsa contro ogni avversità e si sia tramutata in un evento unico nel suo genere, proprio perché improvvisamente costretti a cambiamenti non previsti.   Fu l’anima del “bellinismo” a voler dare un ridimensionamento alla serata, anche per le defezioni di taluni invitati? Forse che si, forse che no, avrebbe detto altro grande artista, Gabriele D’Annunzio.

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Laude in ogni caso al Coro Lirico Siciliano che ha dimostrato stoica abnegazione e volontà di costruire artisticamente senza confini, in nome di quell’esprit musicale che niuna complicanza può bloccare: è la fiamma dell’Amore, condiviso dal pubblico (attrezzati molti con parapioggia e coperture specifiche), che alimenta ogni fase della vita, vieppiù la costruzione di quel Tempio interiore che è rappresentato in questo caso dalla Armonia; tra i presenti, il nostro direttore ed editore Enzo Stroscio con Salvo Russso della redazione televisiva, esponenti dei Rotary, dei Lions e il Coordinamento per la Sicilia della Legione Garibaldina, la quale fedele al messaggio del Generale (che dal porto di Giardini partiva nel 1860 alla conquista dell’Italia per unificarla in nome di Re Vittorio Emanuele) è sempre presente laddove Arte e Libertà albergano.

Le serate straordinarie del Mythos continuano con la rappresentazione di “Aida” venerdì 24, regia del Maestro Nino Strano, già assistente di Franco Zeffirelli (a cui sarà dato un premio consegnato tramite Luca Verdone), nel solco della grande tradizione dell’Arte e della cultura musicale.

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