Terra Madre e Salone del Gusto insieme

Torino: edizione 2012 Terra Madre e Salone del Gusto. Un modo per sapere cosa mangiamo e da dove deriva

“Mangiare è un atto agricolo e produrre è un atto gastronomico”: questo è lo slogan di Slow Food. Ed è proprio il presidente nazionale di questa associazione no-profit, Roberto Burdese, che tiene a sottolineare come “il cibo di qualità sia anticiclico nella crisi. La qualità agricola e alimentare è strategica per uscire dalla crisi, e Torino si conferma una delle capitali mondiali della gastronomia e delle politiche del cibo”.

Da sempre schierata per i piaceri della tavola e il buon cibo a difesa delle culture locali, Slow Food si pone in netto contrasto con la crescente omogeneizzazione imposta dalle logiche ‘cosiddette moderne’ di produzione, distribuzione ed economia di scala.

 

Seguendo questa logica è nata Terra Madre, per dare voce e visibilità a contadini, pescatori e allevatori che popolano il nostro mondo. É dal 2004 che Torino accoglie la Rete di Terra Madre. Ma quest’anno l’edizione 2012 è stata caratterizzata da una grossa novità: per la prima volta Salone del Gusto e Terra Madre si fondono insieme e danno vita a un e

vento unico, che racconta la straordinaria diversità del cibo di ogni continente, superando la divisione fra Nord e Sud del mondo, dando così pari dignità a tutti i piccoli produttori che si ispirano al principio di un cibo buono, pulito e giusto.

L’obiettivo è stato quello di creare il più importante appuntamento mondiale dedicato al cibo, capace di unire il piacere del cibo alla responsabilità nei confronti di quel che mangiamo e di chi lo produce, affiancando all’esperienza enogastronomica la conoscenza delle donne e degli uomini che coltivano, allevano e trasformano i prodotti alimentari di tutto il mondo, dei territori in cui questi cibi nascono e affondano le loro radici, un modo plateale per sostenere anche la battaglia per una agricoltura libera da OGM.

L’esposizione, interamente aperta al pubblico, ha offerto a tutti i visitatori la possibilità di scoprire i sapori delle regioni italiane, le comunità del cibo europee, asiatiche, africane e americane; di conoscere i protagonisti dei mille orti che Slow Food sta realizzando in Africa; di partecipare ai percorsi di educazione (per adulti e bambini), a conferenze e dibattiti, degustazioni e momenti di scoperta gastronomica. E’ dalle nostre scelte quotidiane che dipendono l’ambiente, l’economia  e la società di domani. Un mondo migliore fonda e affonda le sue radici in quello che si trova nel nostro piatto.

Quindi…occhi aperti e bocche spalancate: perché il futuro del cibo è il futuro del Pianeta.

 

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