L’assessorato regionale sospende le concessioni per gli spettacoli a Taormina: saltano i concerti di Stevie Wonder e Santana.
Gli organizzatori locali accusano: «Non è il rock a danneggiare i monumenti, è l’abbandono in cui sono stati lasciati da anni». «Dove sono finiti tutti i soldi che sono stati versati alla Regione tra affitto e percentuale sugli incassi? Discriminazioni da Medioevo».
Taormina. Così si uccide il turismo in Sicilia nel segno di Tafazzi.
L’onda lunga dell’Expo 2015 comincia ad avvertirsi nella intensa stagione di spettacoli che si annuncia per il prossimo anno. Una valanga di eventi sta per riversarsi nel nostro Paese. Molte città hanno già definito i loro programmi, da Milano a Roma, da Verona a Lucca, da Barolo a Imola. E, addirittura, per molti appuntamenti i biglietti sono già andati esauriti, vedi gli U2 a Torino e i 60mila già venduti per gli Ac/Dc a Imola.
La Sicilia, come ormai è brutta abitudine, al di là di fumosi “piani di rottura”, sta a guardare. Non solo, come Tafazzi, il personaggio interpretato da Giacomo del trio con Aldo e Giovanni, si autoflagella, colpendosi l’inguine con una bottiglia di plastica e traendone piacere. Così, agli inizi dello scorso ottobre, proprio nel momento in cui si definiscono i cartelloni estivi, una mente illuminata della direzione regionale dei Beni culturali ha pensato bene di sospendere «momentaneamente» le concessioni già firmate per il nullaosta nell’uso del Teatro Antico di Taormina per il 2015.
«“Momentaneamente” sospese, ma sono passati due mesi e noi non abbiamo ancora nessuna informazione» si lamenta Carmelo Costa di “Musica da bere“, uno dei privati che aveva già ottenuto la concessione della cavea per organizzare eventi estivi. La conseguenza? «Vista la situazione d’incertezza, non mi sono sentito di dare la conferma a due spettacoli che avrebbero comportato un impegno economico di 500mila euro, così sono state annullate le date di Stevie Wonder e Carlos Santana che avevo prenotato per Taormina ed ho dirottato ad Acireale la tappa siciliana del tour di Gianna Nannini», annuncia amareggiato Costa.
Tutto ciò accade mentre il resto d’Italia già lancia le prevendite per gli spettacoli che si svolgeranno nell’autunno 2015. Con grave danno per l’erario, il turismo e l’economia della Sicilia. «Basti pensare che in occasione del concerto di Sting, io ho versato alla Regione oltre 14mila euro, fra affitto del teatro e percentuale sull’incasso lordo, e 12mila euro per quello di Carlos Santana. L’anno scorso, per sei spettacoli ho pagato 42mila euro» accusa Costa.
Che adesso chiede: «Dove sono finiti quei soldi? Quale uso ne ha fatto la Regione che ora si lamenta del degrado in cui versano i monumenti e che vuole aumentare le tariffe? È da quindici anni che si disinteressano, che non fanno manutenzione, e adesso addebitano le colpe agli spettacoli, all’inquinamento acustico. Al concerto dei Negramaro un ingegnere fonometrista ha dimostrato che i decibel rientravano nei limiti imposti dalla Sovrintendenza».
«A minacciare i monumenti sono le infiltrazioni d’acqua e le cacche dei piccioni – interviene Nuccio La Ferlita di “Musica e Suoni“, anche lui tra gli organizzatori di eventi estivi a Taormina – discriminare il pubblico rock da quello della classica, come fa qualche dirigente dei Beni culturali, è da Medioevo. Noi privati, visto che l’attuale governo regionale non investe un euro nella cultura e negli spettacoli, portiamo ricchezza e turismo, noi siamo gli unici a valorizzare davvero i monumenti, come è accaduto l’anno scorso con lo show di Laura Pausini che è stato uno spot per Taormina e la Sicilia, visto in tutto il mondo. In una situazione come quella odierna, questo spettacolo non lo avrei potuto programmare. Mai si è verificato un danno durante una delle nostre iniziative, né ci sono stati problemi con il pubblico. La rovina dei monumenti è lo stesso Dipartimento dei Beni culturali, reo di averli lasciati da anni in totale abbandono, senza mai curarsi dello scolo delle acque, delle infiltrazioni di umidità, della pulizia. Avanzano scuse per mascherare le loro inadempienze».
Teatro di Pietra ingabbiato …Teatro sfortunato!
Basta vedere il caso del Teatro Antico lasciato “ingabbiato” ancora oggi, a Natale, nelle strutture di legno utilizzate per la stagione estiva. Dimenticato, nel completo abbandono, tra legni che diventano marci sotto la pioggia, un palco a rischio crollo inagibile per i turisti che vogliono fotografare il panorama, sedie che ricoprono l’antica cavea creando sacche di umidità. Strutture inutilizzabili per la prossima stagione. Sempre se ci sarà. Perché TaoArte è talmente a secco che non può badare allo smantellamento e i privati andranno alla ricerca di altri spazi accessibili.
Il “caso Taormina” è un altro simbolo della cecità e dell’incapacità di Palermo. Che si preoccupa dell’inquinamento acustico e di limitare l’uso della cavea. Ma c’è anche chi sospetta lotte di potere e interferenze per favorire l’ingresso di nuovi interlocutori a discapito di chi – come Costa, La Ferlita ed Enrico Castiglione – fino all’anno scorso si è sostituito a una Regione assolutamente latitante nei settori della cultura e del turismo. «Come è successo nel 2011 – ricorda La Ferlita – quando fu assegnato ad Alberto Veronesi un finanziamento di un milione e mezzo di euro, che ora il Tar ha dichiarato illegittimo, senza portare un euro nelle casse della Regione».
La Regione: Proteggere ad oltranza i Teatri di Pietra
…e magari lasciarci marcire le strutture in legno!
I turisti non possono fare fotografie dal palco off limits. Il legno marcisce come tutta la cavea. TaoArte non ha i soldi per smontare le strutture. Si aspetta il vertice con l’Ass. al Turismo – Antonio Purpura – del 7 gennaio.
«Se vengono annullati eventi, pazienza, d’altronde questi luoghi non sono fatti per i concerti rock». il direttore generale del dipartimento Beni culturali della Regione, Salvatore Giglione: «La nostra priorità è tutelare i monumenti antichi. Tutto il resto viene dopo, compreso l’indotto economico legato agli spettacoli – siamo stati costretti a rivedere le autorizzazioni …». Le nuove linee guida saranno pronte all’inizio del 2015
(fonte web La Sicilia.it)