Scintilla l’atmosfera natalizia con “Lo Schiaccianoci” al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.

Sulle celebri musiche di Cajkovskij, va in scena “Lo Schiaccianoci”, il balletto-icona per eccellenza del periodo natalizio. 

Per far rivivere “Lo Schiaccianoci”, sulle sue classiche note, non vi è momento più appropriato dei giorni che preparano al Natale e, ormai da tempo, in molti teatri nel mondo e in Italia, questa è quasi una tradizione alla quale anche il Teatro Vittorio Emanuele di Messina ha voluto tener fede.

Da giovedì 17 sino a domenica 20 dicembre 2015, è andata in scena la celebre opera con la compagnia del Balletto Nazionale dell’Opera di Sofia e coi suoi Solisti Tsetso Ivanov e Marta Petkova e ancora coi Solisti Special Guests del Teatro Bol’šoj di Mosca, Denis Rodkin e Anna Tikhomirova. Le famose musiche di Cajkovskij, con la direzione di Grigor Palikarov, sono state pregevolmente eseguite dall’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele.

Il libretto dell’opera, tratto da un racconto di E. T. A. Hoffmann, “Schiaccianoci e il re dei topi”, si basa su una revisione di Alexandre Dumas padre, di tono più leggero e meno cruento rispetto al racconto originale.

Il balletto fu commissionato, su specifica richiesta dei regnanti, dal direttore del Teatro di Mosca, il principe Vsevolojskij, al coreografo francese e maestro del Balletto Imperiale, Marius Petipa, e al compositore Pëtr Il’ič Cajkovskij.

Cajkovskij non era molto convinto del soggetto ma Petipa, da grande uomo di teatro qual’era, riuscì ad entusiasmarlo trovando la formula giusta per l’elaborazione del libretto in cui i prodigi, il sogno, l’amore e il sentimento venivano esaltati, grazie all’atmosfera magica che ne venne fuori, dando vita a uno spettacolo di grande successo ed incanto. Cajkovskij seguì minuziosamente le sue indicazioni e, in seguito a causa dei sopraggiunti problemi di salute di Pepita, quelle del suo diretto collaboratore e successore, il ballerino russo Lev Ivanov.

La prima rappresentazione de “Lo Schiaccianoci” andò in scena il 18 dicembre 1892, presso il Teatro Mariinskijdi di San Pietroburgo, con la coreografia di Lev Ivanov. Nel 1934 ci fu il debutto europeo del balletto, al Sadler’s Wells di Londra, mentre in Italia arrivò nel 1938, alla Scala di Milano.

“Lo Schiaccianoci”, uno dei balletti dell’ottocento più conosciuti dal grande pubblico, è stato ripreso più volte dal cinema (ricordiamo Fantasia, di Walt Disney), dal teatro, dallo sport ed è uno dei soggetti più rappresentati nelle scuole di ballo. Tra le varie versioni particolare fu quella di George Balanchine, nel 1954, che seguendo la trama originale decise di dividere il balletto in due parti: la realtà e il sogno.

Molto in sintesi, la musica fantasiosa di Cajkovskij ci racconta della vigilia di Natale che Stahlbaum, sindaco di Norimberga, decide di festeggiare attorno all’albero con la moglie, i due figli Fritz e Clara ed altri ospiti. Durante la festa, tra gli invitati, anche Drosselmeyer che regala a Clara uno schiaccianoci a forma di soldatino. Al termine dei festeggiamenti, Clara, felice per il dono ricevuto, si addormenta stringendo il suo schiaccianoci tra le braccia. A questo punto fa il suo ingresso nell’opera la magia che farà volare la piccola in un mondo fantastico, dove lei diverrà una principessa e il suo schiaccianoci si trasformerà in un bellissimo principe.

Il Balletto dell’Opera di Sofia si è mosso all’interno dei canoni tradizionali dell’opera dettati degli ideatori originari, i coreografi Petipa e Ivanov, riguardo a ritmi, numero di misure e di tempo per ogni danza, con pregevole sincronia riuscendo a fare scoccare la “sacra scintilla della fiaba” per fare sognare gli spettatori. All’interno di una dimensione incantata si dipana la bella atmosfera fantastica dove non mancano l’albero di Natale, i dolciumi, i soldatini, i topi cattivi, i prodigi, i fiocchi di neve, i fiori che danzano, ed anche il bellissimo principe azzurro e la fata.

Delicatissime le scene del “Valzer dei fiocchi di neve”, del “Valzer dei fiori”, molto belle le danze di coppia del secondo atto; un plauso particolare al “Pas des deux” della prima ballerina, Marta Petkova, insieme al “Principe Schiaccianoci”, il ballerino solista Tsetso Ivanov, applauditissimi dal gremito pubblico del Teatro: uno dei momenti più toccanti dell’opera in cui la musica “vola” e fa volare. Raffinati i costumi e belle le scenografie, con un mix ben coordinato di cambi scenici spazio-temporali, dalla realtà al sogno di Clara con il suo Schiaccianoci, che principe e anche vincitore nell’eterna lotta tra il bene e il male, come in ogni bella fiaba, ancora una volta, ci ha fatto sognare tutti.

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